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Un anno fa la morte del Cardinale Jean Louis Tauran

Stretto collaboratore di San Giovanni Paolo II, Papa Francesco lo volle Camerlengo di Santa Romana Chiesa

Il Cardinale Jean Louis Tauran |  | ALESSIA GIULIANI - CPP Il Cardinale Jean Louis Tauran | | ALESSIA GIULIANI - CPP

Un anno fa - il 5 luglio 2018 - moriva il Cardinale francese Jean Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Una delle figure più importanti della diplomazia vaticana avendo ricoperto la carica di Segretario per i Rapporti con gli Stati dal dicembre 1990 all’ottobre 2003.

Malgrado la malattia che lo ha afflitto per tanti anni, il Cardinale francese si è sempre speso per la Chiesa sia come Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, sia come Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e Camerlengo di Santa Romana Chiesa.

Nato a Bordeaux il 5 aprile 1943, era stato ordinato sacerdote nel 1969. Entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede ha lavorato anche a Santo Domingo e in Libano, prima di prestare servizio nella Curia Romana fino a ricoprire gli incarichi citati in precedenza.

Arcivescovo dal 1990, è stato stretto collaboratore di Giovanni Paolo II e del suo Segretario di Stato, il Cardinale Angelo Sodano.

Cardinale dal 2003, è Benedetto XVI a volerlo alla guida del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e Papa Francesco poi lo conferma nell’incarico, nominandolo anche - nel 2014 - Cardinale Camerlengo di Santa Romana Chiesa.

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Alla sua morte Papa Francesco - che ha presenziato alle sue esequie nella Basilica Vaticana, presiedendo poi il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio - lo ha ricordato come un uomo che “ha segnato profondamente la vita della Chiesa universale e ha esercitato con competenza la funzione di Segretario per i rapporti con gli Stati”. Seppe - disse ancora il Papa - farsi ascoltare“grazie ai rapporti di fiducia e stima che ha saputo stabilire con il mondo musulmano”. Sarà ricordato - concluse Francesco “per il suo senso di servizio e il suo amore per la Chiesa, un uomo di fede profonda che ha servito con coraggio fino alla fine la Chiesa di Cristo, nonostante il peso della malattia”.