Il documento era stato approvato quando co-presidente era il vescovo Georg Baetzing, che oggi è il presidente della Conferenza Episcopale tedesca. Per parte protestante, presidente era al tempo il vescovo luterano, ora in pensione, Martin Hein.
La Congregazione della Dottrina della Fede era dovuta intervenire perché lo studio ha avuto lo status della opinione di esperti da parte della Conferenza Episcopale Tedesca. Questa avrebbe dovuto votare a settembre una valutazione del gruppo di contatto ufficiale nell’ambito del cammino sinodale di Germania, ma il voto è stato rinviato proprio a causa dell’intervento dell’ex Sant’Uffizio. La proposta – aveva spiegato la Congregazione in una lettera al vescovo Baetzing – “non fa giustizia alla comprensione cattolica della Chiesa, dell’Eucarestia, degli Ordini Sacri”, e aveva messo in guardia da ogni prosecuzione sulla strada della intercomunione.
Questi gli antefatti, che hanno portato alla fine alla lettera aperta del Cardinale Koch, accusato di essere stato colui che ha affossato la proposta.
Nella lettera, il Cardinale ha negato di non voler affrontare le argomentazioni dell’ÖAK, e ha allo stesso tempo messo in luce “una seria discrepanza” tra le richieste del grupo e la prattica comune nelle Chiese protestanti, come per esempio quello che avviene nella Chiesa Protestante di Hesse e Nassau (membro della Chiesa Evangelica tedesca), dove anche le persone non battezzate sono invitate a prendere parte alla Cena del Signore, cosa che contraddice “la comprensione comune” su un riconoscimento del Battesimo”.
Scrive il Cardinale Koch: “Se, da una parte, il Battesimo e il mutuo riconoscimento del Battesimo sono considerati rappresentare il fondamento dell’ecumenismo; e se, d’altra parte, un partner ecumenico relativizza il Battesimo al punto che non ci sia più alcun prerequisito per partecipare alla Cena del Signore. Allora ci si dovrebbe chiedere chi sta mettendo in discussione i fondamenti dell’ecumenismo qui”.
Il Cardinale Koch ha anche lamentato che queste discrepanze non siano state notate dai membri dell’ÖAK, e – se questo è successo – se i membri sono stati invitati al silenzio. E ha chiesto che le questioni non risolte dovrebbero essere “chiamate per nome e infine affrontate”.
Nota il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani che “il 6 maggio 2020, un gruppo ufficiale di discussione , composto da membri del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania e della Conferenza episcopale tedesca, ha osservato che lo studio ‘presenta un quadro teologico per le decisioni che i singoli credenti devono prendere in base alla propria coscienza, quando si tratta della reciproca partecipazione all’Eucaristia/ Cena del Signore’. In vista del Terzo Kirchentag ecumenico a Francoforte sul Meno nel 2021, questo parere potrebbe avere un forte impatto”.
Fino ad ora, il vescovo Bätzing, presidente della Conferenza Episcopale, non ha dato alcuna risposta ufficiale ai commenti dottrinali della Congregazione per la Dottrina della Fede, mentre ha considerato “molto apprezzativa e scritta con oggettività” la dichiarazione dell’ÖAK che intende appoggiare il lavoro delle commissioni episcopali della Conferenza Episcopale Tedesca, e che respinge le critiche vaticane, rilanciando anche come “teologicamente giustificata e pastoralmente necessaria” la possibilità di una partecipazione reciproca alla Cena del Signore / Eucarestia praticata individualmente.
Una presa di posizione che non aveva mancato di destare “stupore” nel Cardinale Koch, che ha sottolineato che molte delle affermazioni sono di livello puramente accademico, ma non sono collegate alla realtà ecclesiale, e che ha notato come le dichiarazioni siano state pubblicate proprio prima dell’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Tedesca di primavera, sottintendendo il sospetto della presenza di un lavoro di pressione su questi temi.
Il Cardinale Koch aveva sottolineato più volte in passato che l' Eucaristia e la Cena del Signore non erano identiche e aveva messo in guardia contro un tentativo solitario dei tedeschi di arrivare all’intercomunione . Il presidente della Commissione ecumenica della Conferenza Episcopale Tedesca, il vescovo di Magdeburgo Gerhard Feige, aveva recentemente affermato che il dibattito su una comunità del pasto tra cattolici e protestanti è ancora aperto . Feige ha detto che "non necessariamente" si aspettava decisioni ufficiali su questo tema nel nuovo anno. "Ma non ci arrendiamo sulla questione." L'argomento è tuttora sensibile.
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.
Nell'ambito di questo servizio gratuito, potrete ricevere occasionalmente delle nostre offerte da parte di EWTN News ed EWTN. Non commercializzeremo ne affitteremo le vostre informazioni a terzi e potrete disiscrivervi in qualsiasi momento.