Ultime Notizie: ACS

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Pakistan: una musulmana si converte ed i cristiani temono per la loro vita

Le case vuote, gli infissi sbarrati, mentre le poche famiglie rimaste si preparano al peggio. È questo il clima che si respira nel quartiere West Colony di Jhelum, cittadina del Punjab in Pakistan, recentemente scossa dopo la conversione al Cristianesimo di una ragazza musulmana.

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Rapporto 2015 ACS: nuovi record nella raccolta e nei progetti realizzati

Nuovi record per Aiuto alla Chiesa che Soffre. Nel 2015 la Fondazione pontificia ha raccolto 124,1 milioni di euro, superando del 15% la raccolta dell’anno precedente. È stato quindi possibile finanziare 6.209 progetti in 146 paesi, 600 interventi in più rispetto al 2014.

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Centrafrica, grazie ad ACS prosegue il "miracolo di Papa Francesco"

"La tensione è sopita ma è sempre dietro l’angolo", così padre Aurelio Gazzera descrive ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’attuale situazione nella Repubblica Centrafricana, dopo i recenti scontri avvenuti sia nella capitale Bangui che nel Nord del paese. Padre Gazzera è un missionario carmelitano da oltre vent’anni in Centrafrica, che attualmente vive a Bozoum ed è direttore della Caritas di Bouar.

Uno screenshot del video di Papa Francesco per Be God's Mercy  / ACS

Aiuto alla Chiesa che Soffre, quattro mesi per essere la Misericordia di Dio

Il primo benefattore è stato Papa Francesco, che fatto pervenire a Erbil, in Iraq, un contributo di 100 mila dollari per la costruzione di un ospedale dedicato a San Giuseppe della Carità nella città del Kurdistan iracheno che è meta di migliaia di rifugiati. Ma la campagna “Be God’s Mercy” (Sii la misericordia di Dio) lanciata da Aiuto alla Chiesa che Soffre ha obiettivi ancora più ampi: dal 17 giugno al 4 ottobre, si raccoglieranno fondi per la costruzione di concrete opere di misericordia in tutto il mondo.  

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Be God’s Mercy, Sii la misericordia di Dio, insieme a Papa Francesco e ACS

Dal 17  giugno al 4 ottobre si svolgerà una campagna di racconta fondi speciale promossa dalla Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre: Be God’s Mercy (Sii la misericordia di Dio) è un’iniziativa che Papa Francesco ha voluto “sposare” invitando tutti, in un video messaggio che sarà proiettato durante una conferenza domani alla Radio Vaticana: “a realizzare assieme a ACS in ogni luogo del mondo, opere di misericordia durature, che incontrino le tante necessità di oggi”.

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L'Italia riconosca il genocidio in Medio Oriente

Quanto compiuto dall’Isis in Siria e in Iraq è genocidio ed è ora che anche l’Italia lo riconosca.

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Cristiani cinesi, l'impegno di Aiuto alla Chiesa che soffre

Un sostegno iniziato molte decadi fa. Era il 1961 quando Aiuto alla Chiesa che Soffre ha incominciato a prendersi cura dei profughi cristiani fuggiti dalla Cina. Da allora la fondazione non ha mai smesso di aiutare i cristiani cinesi a mantenere viva la fede, nonostante le gravi limitazioni imposte da Pechino.

pd

Cristiani perseguitati, il 30 maggio in rosso Sant'Abbondio a Como

Dopo Fontana di Trevi si riaccendono le luci rosse sul martirio cristiano. Sulla scia dell’evento organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre il 29 aprile scorso, il 30 maggio a Como la Basilica di Sant’Abbondio sarà illuminata di rosso a ricordo del sangue versato dai martiri cristiani.

Aci Prensa

Padre Tom, continuiamo a pregare per lui

"Continuiamo a pregare per lui e a tenere desta l’attenzione, anche attraverso i media". Così don Francesco Cereda, vicario del Rettor maggiore dei Salesiani, racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre lo stato d’animo della famiglia salesiana a più di due mesi dal rapimento del religioso indiano don Tom Uzhunnalil, il loro confratello sequestrato ad Aden in Yemen il 4 marzo scorso, durante l’attacco che è costato la vita a quattro Missionarie della Carità.

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ACS, il grazie dei vescovi del Camerun

"Sono rimasto profondamente toccato dalla vostra iniziativa. Grazie per aver portato agli occhi del mondo il martirio cristiano in tutte le sue declinazioni, anche le meno note come la nostra". Con queste parole monsignor Bruno Ateba, vescovo di Maroua-Mokolo in Camerun, ringrazia Aiuto alla Chiesa che Soffre per l’evento organizzato il 29 aprile a Fontana di Trevi.

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Il cardinale Piacenza: Facciamo memoria del sangue dei martiri

“Facciamo memoria, questa sera, del sangue dei martiri cristiani, versato per la violenza degli uomini e il peccato nel mondo. Come sostiene Papa Francesco, anche il silenzio e l’omertà sono peccato!”  

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La Chiesa irachena con la preghiera a Fontana di Trevi

I cristiani sono il gruppo religioso maggiormente perseguitato e la loro condizione continua a peggiorare in molti dei paesi in cui affrontano da tempo gravi limitazioni alla libertà religiosa. Lo conferma il Rapporto sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che Soffre che, pubblicato dal 1999, di edizione in edizione continua a denunciare la drammatica tendenza.

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In preghiera dalla Nigeria per i martiri

"Dalla Nigeria ci uniremo a voi in preghiera per ricordare e sostenere i cristiani perseguitati nel nostro paese e in tante altre parti del mondo".

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Dal Pakistan il grazie ad ACS per la fontana in rosso

"È molto importante che il mondo sappia che anche nel XXI secolo i cristiani sono perseguitati e finanche martirizzati per la loro fede, esattamente come accadeva secoli fa". Così monsignor Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale del Pakistan, esprime il suo apprezzamento per l’iniziativa di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che il 29 aprile alle 20 illuminerà di rosso Fontana di Trevi, in ricordo del sangue dei martiri cristiani.  

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Fontana di Trevi in rosso per i martiri cristiani

Il 29 aprile alle ore 20, Fontana di Trevi si tingerà di rosso, come mai era accaduto prima d’ora. Aiuto alla Chiesa che Soffre vuole ricordare così il sangue dei tanti martiri cristiani che oggi, ancor più che nei primi secoli, sono uccisi in odio alla fede.

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La vicinanza del Papa ai fedeli iracheni, la missione di ACS

Da oggi al 4 aprile Aiuto alla Chiesa che Soffre sarà ad Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno, per visitare i 120mila cristiani iracheni fuggiti da Mosul e dalla Piana di Ninive sin da subito sostenuti, attraverso la Chiesa locale, da ACS. Alla delegazione, guidata dal direttore di ACS-Italia Alessandro Monteduro, prenderanno parte anche il vescovo di Ventimiglia-San Remo, Monsignor Antonio Suetta, un rappresentante dell’Arcidiocesi di Bologna, Don Massimo Fabbri, ed il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina. E proprio a Monsignor Cavina Papa Francesco, venuto a conoscenza dell’iniziativa di ACS, ha voluto affidare alcuni doni ed una lettera per i fedeli iracheni "che sono stati costretti – scrive il Pontefice – ad abbandonare le proprie città, case, proprietà, radici storiche e culturali per non rinunciare alla loro appartenenza a Cristo".

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ACS: i cristiani vengono perseguitati sempre

Lahore, 27 marzo, attacco ai cristiani mentre festeggiavano la Pasqua in un parco. Aden, Yemen, 4 marzo. Quattro Missionarie della carità, la congregazione fondata da Madre Teresa di Calcutta, vengono trucidate da islamisti. In questo mese di marzo, in cui la comunità cristiana è stata nuovamente messa sotto attacco, Aiuto alla Chiesa che Soffre ribadisce con forza la necessità di porre fine ad una tragica tendenza che la Fondazione pontificia – autrice dal 1999 del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo – continua a registrare di anno in anno.

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ACS festeggia San Giuseppe costruendo una chiesa in Senegal

Ogni anno Aiuto alla Chiesa che Soffre finanzia la costruzione o la ricostruzione di circa 2000 tra chiese, cappelle, seminari, centri pastorali ed altri edifici religiosi. Un sostegno, quello ai luoghi di preghiera, che rappresenta in media più del 40% delle donazioni elargite dalla fondazione pontificia.

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Il grazie del Papa ad Aiuto alla Chiesa che soffre

"Grazie per quello che fate". Con queste parole Papa Francesco ha accolto stamattina a Santa Marta il presidente, Alfredo Mantovano, il direttore, Alessandro Monteduro, e la portavoce, Marta Petrosillo, di Aiuto alla Chiesa che Soffre.  

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Shahbaz Bhatti, i cristiani in Pakistan lo vogliono santo

"Dopo la morte di Shahbaz Bhatti la condizione delle minoranze religiose in Pakistan è nettamente peggiorata. Sia per il maggior numero di attacchi ai loro danni, sia per la mancanza di rappresentanza a livello federale". Così il prof. Shahid Mobeen, docente di pensiero e religione islamici presso la Pontificia Università Lateranense e amico del ministro pachistano ucciso, descrive l’attuale situazione delle minoranze religiose a cinque anni dall’assassinio di Bhatti.