“ Il Signore vi accompagni e la Madonna vi custodisca. La preghiamo ora per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti di questa guerra sacrilega Non stanchiamoci di pregare e di aiutare chi soffre. La pace sia con voi!”.
“Porgere l’altra guancia non è il ripiego del perdente, ma l’azione di chi ha una forza interiore più grande, che vince il male col bene, che apre una breccia nel cuore del nemico, smascherando l’assurdità del suo odio”. Papa Francesco lo ha detto nella riflessione sulle letture della liturgia di oggi prima della recita dell’ Angelus in Piazza San Pietro.
Che cosa è un “segno” secondo il Vangelo? A questa domanda il Papa risponde nella sua riflessione sulle letture di oggi prima della preghiera mariana di mezzogiorno.
“La Madonna non tiene il Figlio per sé, ma lo presenta a noi; non lo stringe solo tra le sue braccia, ma lo depone per invitarci a guardarlo, accoglierlo e adorarlo. Ecco la maternità di Maria: il Figlio che è nato lo offre a tutti noi.
“Con quell’annuncio, tra le povere mura di una piccola casa, Dio ha cambiato la storia. Anche oggi desidera fare grandi cose con noi nella quotidianità: in famiglia, al lavoro, negli ambienti di ogni giorno. Lì, più che nei grandi eventi della storia, la grazia di Dio ama operare”.
Vigilare significa “non permettere che il cuore si impigrisca e che la vita spirituale si ammorbidisca nella mediocrità”.
Cristo “non è re come gli altri, ma è Re per gli altri” dice Papa Francesco ai fedeli in Piazza San Pietro prima delle preghiera dell’ Angelus a mezzogiorno.
La Parola del Signore “non può essere accolta come una qualunque notizia di cronaca”, e per questo va ripetuta, perché venga assimilata. Papa Francesco commenta il Vangelo del giorno, e si sofferma sul senso del comandamento dell’amore proclamato da Gesù.
“Il Signore non si sdegna con chi discute con Lui, ma con chi, per sollevarlo dalla fatica, allontana da Lui i bambini. Perché?” Da questa domanda prende il via la meditazione di Papa Francesco sul Vangelo della liturgia di oggi, proposta prima della preghiera dell’ Angelus.
"Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti". Nell'Angelus di oggi il Papa riflette su questa frase di Gesù. In Piazza San Pietro, il Pontefice commenta: "Mediante questa frase lapidaria, il Signore inaugura un capovolgimento: rovescia i criteri che segnano che cosa conta davvero. Il valore di una persona non dipende più dal ruolo che ricopre, dal successo che ha, dal lavoro che svolge, dai soldi in banca; no, la grandezza e la riuscita, agli occhi di Dio, hanno un metro diverso: si misurano sul servizio. Non su quello che si ha, ma su quello che si dà".
Papa Francesco guida anche questa domenica la recita dell'Angelus dalla Piazza di San Pietro e inizia subito a commentare la Liturgia odierna, le barche in movimento verso Cafarnao e la folla che sta andando a cercare Gesù.
Nuovo bollettino medico di Papa Francesco ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una diverticolite. Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, conferma che "in occasione della prossima domenica è prevista la recita dell’Angelus dal 10° piano del Policlinico Universitario “A. Gemelli”.
Il Papa torna ad affacciarsi su piazza San Pietro. Dopo un periodo di lockdown dovuto alla pandemia e alla seconda ondata di Covid19, oggi, 7 febbraio, Francesco recita l’Angelus dalla finestra del Palazzo apostolico con i fedeli, arrivati in piazza nonostante la pioggia di Roma.
Una Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani che si terrà a partire da quest'anno la quarta domenica di luglio, in prossimità della memoria liturgica dei santi Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù. Lo ha annunciato Papa Francesco al termine della preghiera dell’ Angelus.
Nell'Angelus odierno in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, il Papa ricorda la festa di oggi, il Battesimo del Signore. "Abbiamo lasciato, pochi giorni fa, Gesù bambino visitato dai Magi; ora lo ritroviamo adulto sulle rive del Giordano. La Liturgia ci fa compiere un salto di circa trent’anni, trent’anni di cui sappiamo una cosa: furono anni di vita nascosta, che Gesù trascorse in famiglia, obbedendo ai genitori, studiando e lavorando", dice subito Francesco.
Nel giorno dell'Epifania, dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, dopo aver celebrato la Messa, Papa Francesco guida la recita della preghiera dell'Angelus. "L’Epifania non è un altro mistero, è sempre lo stesso evento della Natività, visto però nella sua dimensione di luce: luce che illumina ogni uomo, luce da accogliere nella fede e luce da portare agli altri nella carità, nella testimonianza, nell’annuncio del Vangelo", dice subito Papa Francesco.
"Oggi il Vangelo dice che Colui che abbiamo contemplato nel suo Natale, Gesù, esisteva prima: prima dell’inizio delle cose, prima dell’universo. Prima di tutto. Egli è prima dello spazio e del tempo". Papa Francesco guida con queste parole l'Angelus di oggi dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano.
"L’invito alla gioia è caratteristico del tempo di Avvento: l’attesa che viviamo è gioiosa, un po’ come quando aspettiamo la visita di una persona che amiamo molto, ad esempio un grande amico che non vediamo da tanto tempo. E questa dimensione della gioia emerge specialmente oggi, la terza domenica, che si apre con l’esortazione di San Paolo Rallegratevi sempre nel Signore. E il motivo qual è? Che il Signore è vicino. Più il Signore è vicino a noi, più siamo nella gioia; più Lui è lontano, più siamo nella tristezza".
“Quanta sofferenza, quante lacerazioni, quante guerre potrebbero essere evitate, se il perdono e la misericordia fossero lo stile della nostra vita!” Quanti hanno un rancore dentro, invece “è necessario applicare l’amore misericordioso in tutte le relazioni umane: tra i coniugi, tra i genitori e i figli, all’interno delle nostre comunità e anche nella società e nella politica”.
“Qual è la fede grande? La fede grande è quella che porta la propria storia, segnata anche dalle ferite, ai piedi del Signore domandando a Lui di guarirla, di darle un senso”.