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Papa Francesco, quanti conflitti si potrebbero evitare mettendosi in ascolto

La preghiera è la forza mite che protegge e sostiene il mondo

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Chi sono i profeti? La domanda la pone Papa Francesco nel commento alla liturgia domenicale prima della recita dell' Angelus alle dodici di oggi.  E la risposta è semplice: Profeta "è ciascuno di noi: infatti, con il Battesimo tutti abbiamo ricevuto il dono e la missione della profezia". No è certo un mago, e dice il Papa tanti troppi cristiani vanno a farsi leggere le mani, e non sono neanche personaggi del passato.

Profeta, dice Papa Francesco "è colui che indica agli altri Gesù, che lo testimonia, che aiuta a vivere l’oggi e a costruire il domani secondo i suoi disegni." Leggendo l'oggi secondo lo Spirito Santo e non come semplice cronaca.

Il Papa propone un esame di coscienza: "Mi chiedo: come va la mia testimonianza, la mia profezia?"  E ancora "io so accogliere i fratelli e le sorelle come doni profetici? Credo che ho bisogno di loro? Li ascolto con rispetto, con il desiderio di imparare? Perché ciascuno di noi ha bisogno di imparare dagli altri".

Il pensiero del Papa corre alle guerre: "quanti conflitti si potrebbero evitare e risolvere così, mettendosi in ascolto degli altri con il sincero desiderio di comprendersi!" E aggiunge: "quando c’è da prendere una decisione importante, fa bene anzitutto pregare, invocare lo Spirito, ma poi ascoltare e dialogare, nella fiducia che ciascuno, anche il più piccolo, ha qualcosa di importante da dire, un dono profetico da condividere. Così si ricerca la verità e si diffonde un clima di ascolto di Dio e dei fratelli, in cui le persone non si sentono accolte solo se dicono quello che piace a noi, ma si sentono accettate e valorizzate come doni per quello che sono".

Dopo la preghiera il Papa ha ricordato di pregare per il popolo ucraino e i numerosi conflitti dimenticati. La preghiera è la forza mite che protegge e sostiene il mondo.

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