I mille giorni della guerra in Ucraina sono stati ricordati da una visita a Papa Francesco di Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino Volodyimir Zelensky, da una Messa celebrata in Santa Maria in Trastevere dal Cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa, e da una serie di interviste ai media vaticani, con in primo piano quelle al Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e all’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico a Kyiv, e da una lettera del Papa indirizzata proprio a Kulbokas.
Due giorni a Zagabria, tra una Messa al Santuario della Madonna di Pietra, una conferenza all’Università Cattolica e un paio di incontri bilaterali. L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, è stato in Croazia dal 30 maggio all’1 giugno, terminando così una settimana “croata”, se così si può dire, cominciata a Roma con la celebrazione della Messa in occasione della Giornata Nazionale lo scorso 28 maggio.
Si parla di una iniziativa per la pace che si terrà in Vaticano nella seconda settimana dopo Pasqua, si parla di altri incontri di ambasciatori per affrontare la questione della guerra in Ucraina (ma non ci dovrebbe essere un incontro con il Papa, come si pensava all’inizio), ma la posizione di Papa Francesco sulla pace è sempre stata unica: prima si arriva al cessate il fuoco, qualunque sia la situazione oggettiva, e poi si può parlare di pace.
Il 31 maggio, è stata presentata a Lviv l’edizione in lingua ucraina del libro di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk “Dimmi la verità”, scritto con il professor Paolo Asolan. La prefazione del libro è stata siglata dal Cardinale Pietro Parolin, che ha affrontato tutti temi di stringente attualità: non solo la realtà della guerra, ma, con uno sguardo più ampio, anche il tema del contributo che le Chiese orientali possono dare oggi alla teologia e alla religione, con delle note che sembrano anche rivolgersi al dibattito del Sinodo.
Il 10 giugno, la Federazione delle Associazioni Famigliari in Europa (FAFCE) ha festeggiato i suoi 25 anni con una udienza da Papa Francesco e un simposio internazionale sui temi della famiglia. Il 28 giugno, Vincenzo Bassi, presidente della FAFCE, e Nicola Speranza, segretario generale, sono stati in udienza dal Cardinale Pietro Parolin, per illustrare il loro impegno e le sfide della famiglia in Europa.
Tre giorni in Ucraina per l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, in un viaggio che è andato da Lviv a Kyiv, ed è terminato significativamente con l’incontro con il suo omologo Dmytro Kuleba. Un modo per ribadire l’impegno della Santa Sede per la risoluzione del conflitto, ma anche quello per alleviare la crisi umanitaria, e per portare la vicinanza del Papa alle vittime della guerra.
Il Cardinale Pietro Parolin è volato a Dubai, dove avrà vari incontri bilaterali e dove sarà presente alla giornata della Santa Sede all’Expo. È una occasione anche per parlare con il governo di Abu Dhabi di alcuni temi cruciali, come la crisi ucraina e il ruolo dei rifugiati ucraini nel Paese.
L’anniversario è oggi: cinquanta anni fa, il segretario delle Nazioni Unite Kurt Waldheim faceva visita a Paolo VI, che gli indirizzava un discorso tutto sui valori dei diritti umani e sulla loro difesa. È un anniversario importante, considerando che da sempre la Santa Sede ha una particolare attenzione per il dialogo multilaterale, sviluppata anche nella nomina di un sottosegretario ad hoc nella Segreteria di Stato.
Sono gli interessi economici, “chiusi e potenti”, che impediscono la possibilità di delineare un sistema alimentario per il bene comune, solidale e votato alla cultura dell’incontro. Lo sottolinea Papa Francesco, in un messaggio al pre-summit sul Food System Summit 2021 organizzato a Roma delle Nazioni Unite. Il Papa chiede all’incontro di lavorare per realizzare il sogno di un mondo con “pane, acqua, medicine e lavoro in abbondanza”.
I cento anni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, i frutti dell’appello di Papa Francesco nello Yemen, un incontro dell’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk con i diplomatici per definire la situazione in Ucraina: sono questi i tre maggiori temi della settimana diplomatica della Santa Sede.
Il quinto principio dell’Evangelii Gaudium non è scritto nell’esortazione apostolica di Papa Francesco, che funge un po’ da linea guida del Pontificato. È piuttosto declinato in diplomazia pontificia, con una formulazione resa così dall’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri vaticano”: “La persona umana è più grande della nazione”.