Quasi 57.000 pasti, 2.083 prestazioni mediche, 2.696 docce, 867 cambi vestiario, 178 coperte distribuite, 2.573 persone provenienti da 82 diversi Paesi, con un 14,5% di persone italiane: questi sono i numeri dei servizi erogati nel 2021 dalle Cucine Economiche Popolari di Padova a 140 anni dalla ‘creazione’, come ha spiegato la direttrice suor Albina Zandonà: “Le Cucine economiche popolari hanno radici profonde, radicate nel territorio. Hanno una storia che s’intreccia con la storia stessa della città di Padova, nella sua evoluzione e nella capacità di vedere i bisogni dei più poveri e trovare risposte non solo di emergenza, ma anche di emancipazione”
"L’atto di carità tradizionale, almeno nella recita privata e personalenon dovrebbe cominciare con le parole: “Mio Dio, ti amo con tutto il cuore”, ma “Mio Dio, credo con tutto il cuore che tu mi ami”".
Sono passati due mesi da quando Don Pietro Sigurani, il “prete degli scartati”, è tornato alla casa del Padre e dal 1 settembre sono di fatto riaperti i servizi da lui fondati per i suoi amici “ultimi”. Il centro che è idealmente intitolato a lui si trova in via di Panico 12 ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 15 e il sabato dalle 8 alle 13.
Nel corso della Plenaria dell’Assemblea della Gerarchia Cattolica in Siria, a fine ottobre del 2021, il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, aveva incoraggiato la convocazione, da parte dei Vescovi del Paese, di una Conferenza che vedesse coinvolti i Rappresentanti di tutte le circoscrizioni cattoliche della Siria, insieme ai Delegati delle Agenzie della ROACO, alcuni Rappresentanti dei Dicasteri della Curia Romana, con il coordinamento della Nunziatura Apostolica a Damasco.
Il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, ha risposto a un appello di aiuto dell’associazione “Lisolachenoncè Teolo ODV”, che sta cercando di far arrivare in Italia, e più precisamente a Padova, una sessantina di bambini e ragazzi provenienti da un orfanatrofio ucraino.
La Caritas diocesana di Firenze propone per la Quaresima di Carità la “Raccolta per le famiglie in temporanea difficoltà".
“Vorrei sottolineare in questa occasione, tre aspetti storici che erano presenti dalla fondazione e rimangono ancora pilastri attuali: fede, carità e speranza”. Così il Papa in un videomessaggio in occasione del quinto centenario di fondazione di San Cristobal dell’Avana.
Con la processione dalla Basilica di Sant’Anselmo fino a quella di Santa Sabina, dove ha presieduto la Messa ed imposto le Ceneri, Papa Francesco ha dato il via alla Quaresima nel giorno del Mercoledì delle Ceneri attraverso la forma della Stazioni Romane.
Sono quasi 150 anni che il Circolo San Pietro risponde alla vocazione di essere il “braccio della Carità del Papa”. E in questi giorni, in particolare, Palazzo San Callisto è ancora una volta protagonista di una particolare "esposizione" di oggetti regalo, arredi e articoli natalizi a beneficio delle opere del Circolo San Pietro.
Che significa “rimanere con il Signore”? Papa Francesco lo ha spiegato nella breve riflessione prima della recita del Regina Coeli in Piazza San Pietro.
Padre Raniero Cantalamessa, nella seconda predica di Quaresima nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano, si concentra sulla carità, intesa come “forma di tutte le virtù”, che si traduce in amore, gioia, pace. Alla presenza di Papa Francesco e della Curia Romana, il predicatore della Casa Pontificia prosegue la riflessione sul tema: “Rivestitevi del Signore Gesù Cristo, La santità cristiana nella parenesi paolina”, soffermandosi sul senso dell’amore cristiano.
“Ogni volta che, seguendo le parole del Santo Padre, viene servito un pasto caldo alla mensa del Circolo S. Pietro, ogni volta che un abito viene donato a chi ne ha bisogno, ogni volta che si accoglie nella Casa famiglia un nuovo ospite, è Chiesa. È la testimonianza viva di cosa sia la Chiesa”. Con queste parole, Monsignor Fernando Vérgez Alzaga, ha salutato i soci del Sodalizio romano, riuniti in occasione della 149ma Assemblea solenne che si è svolta nei giorni scorsi, presso la sede di Palazzo S. Calisto.
Una tavola rotonda grande come l’Italia intera metterà a confronto giornalisti, operatori dei media e volontari che si ritroveranno nelle sedi di Torino, Milano, Roma e Napoli. Succederà in occasione del 400° anno dalla fondazione del Carisma Vincenziano e del 20° anno dalla Beatificazione di Federico Ozanam. La Società di San Vincenzo De Paoli organizza il Convegno dal titolo: “Carità e Media” che si terrà sabato 11 novembre 2017 contemporaneamente in più città.
Giulia Falletti di Barolo (1785-1864) è ricordata non tanto per la sua nobiltà di nascita bensì per il suo immenso cuore ed il suo largo agire nei confronti dei più bisognosi. La “marchesa di Barolo”, così era conosciuta nella Torino del milleottocento, passò la sua vita nel far beneficenza a tutti coloro che bussavano alla sua porta. Aiutò Don Bosco e fondò differenti piccole istituzioni a favore di orfani e ragazze bisognose di un aiuto materiale e spirituale. La sua carità non conobbe limiti e si prodigò nel solco dei santi sociali della Torino della Rivoluzione industriale.
Domani, domenica 12 marzo, celebreremo la seconda domenica di Quaresima. Tanti sono ancora i messaggi dei vescovi italiani per questo periodo ma anche tante le iniziative. Una delle quali si celebrerà in tutte le diocesi il 24 e 25 marzo prossimo: 24 ore per il Signore”. Una iniziativa riproposta da Papa Francesco al termine dell’anno giubilare della Misericordia, nella sua lettera “Misericordia et Misera”.
Ormai se l’aspettano un po’ tutti in Vaticano. A fine ottobre arriva la lotteria per raccogliere fondi per le opere di carità del Papa.
“In Georgia siamo testimoni di un grave disagio sociale di cui sono vittime i minori abbandonati negli istituti e di un’enorme povertà diffusa fra le famiglie”, a denunciarlo è Giovanni Ramonda, Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII che domani pomeriggio nel paese caucasico sarà presente all’incontro del Santo Padre Papa Francesco con gli operatori delle opere di carità della Chiesa.
La storia che stiamo per raccontare ha del meraviglioso e dell'avvincente che davvero si fa fatica a credere se non fosse storicamente documentata. Ha la sua origine nella Francia della fine del 1500 e termina nella seconda metà del 1600 e racconta la storia di un uomo che non è stato solo un santo bensì un “gigante della Carità”. Quest'uomo si chiama Vincenzo de Paoli e nasce in una famiglia di origini assai modeste ma molto timorata di Dio. in un piccolo villaggio della Francia, precisamente a Puy.
“Dio viene a salvarci non trova miglior maniera per farlo che camminare con noi, fare la nostra vista. Nel momento di scegliere, non sceglie una grande città, un grande impero, non sceglie una principessa per madre, non sceglie un palazzo di lusso. Sembra che tutto sia stato fatto intenzionalmente quasi di nascosto. Maria è una ragazzina, un villaggio sperduto nelle periferie dell’Impero Romano che nessuno conosceva. Giuseppe è un ragazzo che amava Maria, un falegname che guadagnava il pane ogni giorno: tutto semplicità, di nascosto. E anche il rifiuto perché erano fidanzati e in un villaggio così piccolo, sapete come sono le chiacchiere. Vanno in giro e Giuseppe se ne accorse che era incinta ma lui era giusto. Tutto di nascosto, anche con la calunnia, con le chiacchiere. L’Angelo spiega a Giuseppe il mistero: quel Figlio è opera di Dio. Giuseppe fece quello che aveva detto l’Angelo. Le grandi città del mondo non sapevano nulla”. Lo ha detto il Papa nell’omelia a braccio pronunciata nel corso della Messa all’ostello Caritas Don Luigi Di Liegro di Roma dove ha aperto la Porta Santa della Carità.
“Senza alcun dubbio l’esercizio delle opere di carità ha oggi bisogno di autenticità carismatica e di rilancio nell’impostazione e nella gestione per non perdere la qualità spirituale e apostolica che identifica e giustifica tali opere”.