Dettava legge nel mondo dell’arte, le grandi dame del tempo si ispiravano ai suoi modelli per vestirsi ed acconciarsi, era amato, anzi adorato dai potenti e dai più ricchi. Eppure, il suo cuore, la sua attenzione più profonda era rivolta a realtà ben diverse. Intanto al piccolo paese del trevigiano in cui affondavano le sue forti radici, Possagno. E alla gente umile, accogliente e sorretta da una fede semplice quanto forte. Il nome di Antonio Canova è noto universalmente per la sua formidabile arte scultoria, le sue capacità quasi sovrumana: sembra usare il marmo, il gesso, come molle creta in cui imprimere segni, trasparenze, bellezza capaci di stupire, ammaliare. Fidia è tornato a vivere, si diceva di lui, rievocando il mitologico scultore greco termine di paragone di una maestria senza pari.