L’istituzione di un registro centrale presso l’Autorità di Informazione Finanziaria, per individuare tempestivamente chi compie transazioni finanziarie, è la sola, vera novità delle modifiche alla legge 18 dell’ottobre 2013 in materia di trasparenza, vigilanza e informazione finanziarie. Le modifiche sono state pubblicate oggi in un bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, accompagnate da una intervista a Carmelo Barbagallo, direttore dell’Autorità.
Non c’è il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nella Commissione Cardinalizia dell’Istituto per le Opere di Religione, la cosiddetta “banca vaticana”. La nuova commissione, che, per statuto, “vigila sulla fedeltà” alle norme statutarie, lancia una nuova fase dell’Istituto, dato anche dalla promulgazione dei nuovi statuti lo scorso agosto. Allo stesso tempo, la nuova composizione lascia capire qualcosa del futuro delle finanze vaticane.
Gli esperti di MONEYVAL vigilano su presidi che sono a tutela “di una finanza pulita, nell’ambito della quale ai mercanti è impedito di speculare in quel sacro tempio che è l’umanità, secondo il disegno d’amore del creatore”. Papa Francesco incontra gli esperti del Comitato del Consiglio d’Europa nel mezzo della loro on site visit in Vaticano, e ribadisce l’impegno della Santa Sede per la trasparenza finanziaria.
La legge sugli appalti vaticana promulgata lo scorso 1 giugno prevedeva all'articolo 4 la nomina un “Comitato di Controllo” che vigilasse sui contratti. Lo scorso 29 settembre, Papa Francesco ha dato seguito a quanto previsto dalla legge nominando una “Commissione di Materie Riservate”, espandendo di fatto anche nominalmente i lavori della commissione anche ad altri tipi di transazioni che avvengono all’interno del Vaticano. Presidente della commissione è il Cardinale Kevin J. Farrell, prefetto del Dicastero Laici, Famiglia e Vita ma soprattutto Camerlengo, e dunque deputato alla gestione dei beni della Santa Sede in caso di sede vacante. Segretario è l’arcivescovo Filippo Iannone, presidente del Pontificio Consiglio dei Testi Legislativi.
Un bilancio in deficit di 11 milioni, risultato di 307 milioni di entrate e 318 milioni di uscita. Un patrimonio netto di 1 miliardo e 402 milioni di euro. E una riforma in corso, che punta a centralizzare gli investimenti per un maggior controllo sulle entrate. Per la prima volta dal 2016, viene pubblicato il bilancio annuale della Santa Sede. Normale che sia in deficit, spiega a Vatican News padre Juan Antonio Guerrero Alves, prefetto della Segreteria per l’Economia: è, in fondo, “un bilancio di missione".
Comincia oggi in Vaticano la on site vsiti dei valutatori di Moneyval, il Comitato del Consiglio d’Europa che valuta l’aderenza dei Paesi membri agli standard finanziari internazionali. Gli ispettori resteranno in Vaticano fino al prossimo 13 ottobre, delineando il quarto rapporto sui progressi del percorso della Santa Sede.
La rinuncia improvvisa del Cardinale Giovanni Angeo Becciu ai diritti connessi al cardinalato, nonché al suo incarico di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, lascia aperte molte questioni. Nel comunicato della Sala Stampa della Santa Sede non c’è una ragione ufficiale per cui si sia arrivati a questa decisione. Tuttavia, il pensiero di tutti è corso subito alle indagini connesse alla compravendita di un immobile di lusso a Londra, a Sloane Avenue, da parte della Segreteria di Stato vaticana.
Un protocollo anti-corruzione tra Segreteria per l’Economia e Ufficio del Revisore Generale della Santa Sede è stato firmato lo scorso 18 settembre. Ne ha dato notizia la Sala Stampa della Santa Sede, specificando che le due autorità “collaboreranno in maniera ancora più stretta nell’identificazione dei rischi di corruzione e per una efficace attuazione delle norme sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza dei contratti pubblici della Santa Sede e dello Stato di città del Vaticano recentemente approvate”.
La notizia non sta tanto nel fatto che l’Autorità di Informazione Finanziaria si appresta a cambiare nome e pelle, con un nuovo statuto, tra l’altro recependo in parte delle segnalazioni già vagliate nelle riforme del 2013. La vera notizia sta invece nel rapporto che presenta l’attività del 2019, e che certifica un ulteriore rafforzamento del sistema antiriciclaggio della Santa Sede.
“Mi sono spaventato quando, poco dopo la mia venuta a Roma, ho scoperto che Madre Teresa di Calcutta aveva detto che per i preti c’erano due grandi sfide: una riguarda la sessualità, l’altra i soldi. E che per lei il percolo proveniente dal denaro era più grande e forte di quello della errata sessualità”. Lo ha sottolineato il Cardinale George Pell, prefetto emerito della Segreteria per l’Economia vaticano, in un videomessaggio inviato a un evento del Global Institute di Church Management della Pontificia Università della Santa Croce a Roma.
Dovrebbe uscire a breve il rapporto annuale dell’Autorità di Informazione Finanziaria vaticana, l’ente di vigilanza e intelligence sulle finanze della Santa Sede che in questi mesi ha visto un quasi totale cambio della dirigenza. Nel frattempo, è giunta notizia di una due giorni di confronto con le autorità pubbliche di Santa Sede e Stato di Città del Vaticano sulle disposizioni in materia di prevenzione al riciclaggio e finanziamento al terrorismo.
È di 38 milioni di euro l’utile registrato dall’Istituto per le Opere di Religione nel 2019. Lo sottolinea il rapporto annuale dell’Istituto, pubblicato oggi ma approvato già lo scorso aprile. La crescita degli utili, spiega il rapporto, è da attribuire al mercato favorevole, ma anche alla politica degli investimenti, che il rapporto descrive come etici secondo una narrativa che ha sviluppato a partire dal rapporto del 2017.
Il broker italiano Gianluigi Torzi, coinvolto nella intricata vicenda dell’acquisto di un immobile di pregio a Londra da parte della Segreteria di Stato, è stato arrestato in Vaticano con l’accusa di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio. Il 5 giugno, Torzi era andato al Tribunale vaticano, assistito dai suoi legali, per essere ascoltato nell’ambito delle indagini sull’acquisto del palazzo di Londra, vicenda che ha creato una crisi istituzionale nella Santa Sede e ha portato a sei sospensioni. Al termine dell’interrogatorio, Torzi è stato arrestato ed è rimasto detenuto negli appositi locali della Gendarmeria vaticana. Rischia fino a 12 anni di carcere.
Albo elettronico di fornitori. Gare di appalto in trasparenza, con aste al ribasso. Rendicontazione delle spese. La normativa vaticana sugli appalti va a definire modalità e procedure per assegnare i contratti pubblici nella Santa Sede e Stato di Città del Vaticano. Era una legge che mancava, e che è cruciale in Vaticano, dove vige un regime di economia pubblica, senza settore privato. Ma è anche una legge che deve tenere in considerazione delle peculiarità della Santa Sede, e vengono da qui le deroghe alla centralizzazione che riguardano Segreteria di Stato e Governatorato dello Stato di Città del Vaticano. Un necessario bilanciamento per far fronte agli obblighi internazionali, mantenendo la particolarità dello Stato.
Quest’anno, la raccolta dell’Obolo di San Pietro non si terrà il 29 giugno, giorno dei Santi Pietro e Paolo, ma il 4 ottobre., giorno di San Francesco. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede.
"Questa mattina, nell’ambito di una perquisizione ordinata dal Promotore di Giustizia, GianPiero Milano, e dall’Aggiunto Alessandro Diddi, è stato eseguito il sequestro di documenti ed apparatiinformatici presso l’Ufficio e l’abitazione di Mons. Alberto Perlasca, già Capo UfficioAmministrativo della Prima Sezione della Segreteria di Stato".
Paolo Cipriani e Massimo Tulli, ex direttore e vicedirettore generale dell’Istituto delle Opere di Religione, sono stati assolti dall’accusa di riciclaggio perché “il fatto non sussiste”. La sentenza di appello, che conferma quella in primo grado, è arrivata il 4 febbraio, ed è stata in generale ignorata dai media vaticani. Per Cipriani e Tulli, è la fine di una procedura che li aveva messi sul banco degli imputati con una opinione pubblica ostile. Per la Santa Sede, è la certificazione che il lavoro svolto in tema di antiriciclaggio era stato fatto in piena trasparenza. Non è una cosa di poco conto.
L’Autorità di Informazione Finanziaria Vaticana riammessa alla rete di comunicazioni sicure dell’Egmont Group. Lo dichiara Carmelo Barbagallo, presidente dell’Autorità, in una dichiarazione diffusa dalla Sala Stampa Vaticana, in cui viene fatto sapere come la decisione è arrivata anche a seguito di un protocollo di intesa siglato dal Promotore di Giustizia vaticano con l'AIF.
Aveva firmato, insieme al governatore della Banca d’Italia Visco, il protocollo di Intesa tra l’Autorità di Informazione Finanziaria e la Banca d’Italia. Ora Carmelo Barbagallo è stato nominato da Papa Francecso presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria della Santa Sede.
C’è sempre la presunzione di innocenza, per le cinque persone sospese nell’ambito di una indagine del Promotore di Giustizia su un acquisto di un immobile di pregio a Londra a seguito di due perquisizioni in Segreteria di Stato e nell’Autorità di Informazione Finanziaria vaticana. Ma Papa Francesco ci tiene a sottolineare che “è la prima volta che in Vaticano la pentola viene scoperchiata da dentro e non da fuori”.