Ultime Notizie: Il vangelo della domenica

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"Pace a voi". III Domenica di Pasqua

I due discepoli di Emmaus, mentre ritornano alle loro case tristi e delusi in seguito alla morte e sepoltura di Cristo, vivono un’esperienza inaspettata che fa rinascere la speranza. Cristo risorto si affianca loro e si fa riconoscere mentre spezza il pane. Ripieni di gioia fanno ritorno a Gerusalemme e annunciano agli apostoli, riuniti nel Cenacolo, la resurrezione di Cristo. A confermare la testimonianza dei due, discepoli, improvvisamente, appare Gesù stesso. 

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Che cosa significa credere? II Domenica di Pasqua

Il brano di Vangelo di questa domenica ci racconta un’apparizione di Cristo risorto nel Cenacolo. L’aria che si respira all’interno della comunità dei discepoli è la paura. Una paura che è la conseguenze della loro mancanza di fede. Si sentono dei falliti, degli sconfitti. Hanno dato credibilità ad una persona, Gesù di Nazareth, che è stato violentemente ucciso e sanno che gli aguzzini cercano anche loro per metterli a morte. Si trovano, dunque, in una situazione spirituale e morale che li porta a chiudersi in loro stessi e ad evitare di farsi vedere. 

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Cristo è risorto per ciascuno di noi. Domenica di Pasqua

La festa che oggi celebriamo è la più importante di tutto l’anno. E’ una festa che riempie di amore i nostri cuori, infonde un’immensa gioia e suscita una grande speranza.

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Cristo Signore rifiutato e condannato a morte. Domenica delle Palme

Con questa domenica iniziamo la settimana più santa dell’anno. In essa la Chiesa celebra i misteri centrali della fede: la passione, la morte, la sepoltura e la resurrezione di Cristo. Con questi eventi Gesù conclude la Sua esistenza terrena e inizia l’esistenza cristiana.

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Gesù nella Passione vince odio ed egoismo. Quinta Domenica di Quaresima

Siamo ormai prossimi alla settimana santa e come domenica scorsa il Vangelo ci porta a confrontarci con la passione e la morte di Cristo, che Egli definisce come la sua “ora”. Per il mondo la Croce è sinonimo di impotenza e di fallimento, di disfacimento e di morte mentre per Gesù costituisce il momento della sua glorificazione. Come è possibile che una morte umiliante e dolorosa possa trasformarsi in esaltazione e gloria? Perché nella morte di Cristo si manifesta al mondo l’amore di Dio e la fecondità dell’offerta della sua vita. 

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La Croce è una vittoria, non una disfatta. Quarta Domenica di Quaresima

Nel brano di Vangelo oggi risuona questa parola di Gesù: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la via eterna.

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Gesù è il nuovo Tempio. Terza Domenica di Quaresima

Gesù si reca al tempio di Gerusalemme e trova che tutto, da un punto di vista formale, è a posto, in ordine, ma in realtà Egli non trova quello che cercava: un culto secondo Dio e cioè un cuore puro capace di offrire a Dio un sacrificio a Lui gradito. E il fatto che il tempio sia diventato “luogo di mercato” lo accende di ira e così porta a compimento la parola del salmo: Lo zelo per la tua casa mi divora. Scrive san Tommaso: “Lo zelo propriamente sta ad indicare un amore intenso, per cui chi ama intensamente non tollera nulla che contrasti con il suo amore”. 

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In cammino verso la resurrezione. Seconda Domenica di Quaresima

Il Vangelo di questa seconda domenica di Quaresima ci presenta l’episodio della Trasfigurazione di Gesù. Poco prima, a Cesarea, Gesù aveva annunciato ai suoi discepoli la sua passione e morte a Gerusalemme. Gli apostoli erano quindi rattristati e scandalizzati perché l’idea che essi avevano del Messia andava in tutt’altra direzione. Attendevano un Messia glorioso, potente, vincitore non sconfitto, disprezzato e ucciso dai suoi nemici.

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Gesù sconfigge le lusinghe del male. Prima Domenica di Quaresima

La Quaresima ha lo scopo di farci rivivere i quaranta giorni di Gesù nel deserto, durante i quali fu tentato da Satana. Il Figlio di Dio, che ha assunto una carne umana in tutto simile alla nostra, accetta di sottostare alla tentazione come un qualsiasi mortale. Gesù, dunque, si colloca all’interno della storia e all’interno della lotta che in essa si svolge. Ma a differenza del primo uomo, Gesù esce vittorioso dalla prova e in questo modo dà inizio ad una nuova umanità capace di non cedere alle false lusinghe del male e di vivere in conformità alla volontà di Dio.

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Gesù guarisce con i sacramenti. Sesta domenica del Tempo Ordinario

La lebbra nel mondo antico era considerata una malattia terribile che condannava alla solitudine, ma quel che è peggio era percepita come una punizione di Dio. Gesù di fronte al lebbroso è “mosso a compassione” e lo tocca. Nella compassione e nel gesto di Cristo verso il lebbroso noi vediamo il porsi di Dio nei confronti dell’umanità da Lui separata a causa del peccato, la vera lebbra, che distrugge la vita delle persone. Tutti, dunque, siamo lebbrosi. Con l’incarnazione Dio si rende visibile e pone le infinite ricchezze della sua divinità al servizio dell’uomo per dargli la vita. Anzi, Egli si fa carico del male dell’umanità.

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La vera salvezza è la risurrezione. Quinta Domenica del Tempo Ordinario

Domenica scorsa nel brano di Vangelo abbiamo contemplato Gesù che predica e compie un esorcismo. Oggi accompagniamo Gesù nella sua opera di guaritore e nella sua preghiera. Gesù lascia la sinagoga, luogo pubblico, e si reca nella casa di Pietro e Andrea, dove trova “La suocera di Pietro… a letto con la febbre…”

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Gesù ha vinto il mondo. Quarta Domenica del Tempo Ordinario

Gesù si trova con i suoi discepoli a Cafarnao. Che cosa fa? Prima di tutto “si mise ad insegnare”. E’ questa la missione di Cristo e della Chiesa.

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Convertitevi e credete al Vangelo. Terza Domenica del Tempo Ordinario

Gesù inizia la sua predicazione affermando: “Il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo”. Che cosa significa questa espressione? Il Regno di Dio non è una realtà lontana, futura, ma presente. Si manifesta nelle parole e nelle azioni di Gesù, in una parola nella sua persona. Cristo è “dono inestimabile di Dio”, l’ “Amabilissimo Redentore”, il “Dio ammirabile” che si fa vedere. Con Gesù, Dio è all’opera e per questo motivo “Il tempo è compiuto”. Il progetto di Dio, cominciato con la creazione, trova la sua pienezza con la presenza e l’opera di Cristo. Egli viene a riempire il tempo con la sua Persona. E’ lui “l’amore di tutti i secoli”. Cristo è la parola definitiva di Dio all’uomo. Dopo di Lui il Padre non ha più nulla da dire all’umanità.

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Venite e vedete. Seconda Domenica del Tempo Ordinario

L’evangelista Giovanni, dopo il Prologo ci presenta gli inizi del ministero di Gesù con il racconto della vocazione dei primi discepoli. Il testo appare molto generico perché la chiamata da parte del Signore non è legato a un tempo determinato (2000 anni fa) o a un luogo preciso (la Galilea), ma “si ripete dovunque nel tempo della Chiesa”. 

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Una dignità inattesa. Battesimo di Gesù

Nella solennità di oggi contempliamo il Battesimo di Gesù. Si tratta della prima azione pubblica di Cristo. Il Figlio di Dio, che è divenuto in tutto simile a noi eccetto il peccato, si presenta, confuso tra i peccatori, per ricevere il battesimo di conversione dato da Giovanni il Battista. Il Signore, con questo gesto, manifesta la sua piena solidarietà con l’umanità peccatrice.

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La fede è la stella del mattino. Epifania del Signore

Il bambino nato a Betlemme il giorno di Natale è il dono di Dio all’umanità. Non è solo il Messia destinato a Israele, ma anche il cercato delle genti, “perché con l’Incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo” (GS 22) ed è divenuto “luce per illuminare le genti. I Magi che giungono ad adorare il Bambino costituiscono la primizia e l’inizio dell’adorazione universale di Gesù Cristo, unico e insostituibile Salvatore del mondo.

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Cellula fondamentale della società e della Chiesa. Santa Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe

Il Figlio di Dio ha voluto iniziare la sua missione di Salvatore all’interno di una famiglia, la quale è la prima realtà che Gesù ha santificato con la sua presenza.

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Una autentica provocazione ai poteri del mondo. Natale del Signore

La nascita del Figlio di Dio nella carne avviene al tempo dell’imperatore romano Cesare Ottaviano, il quale, nell’anno 27 prima di Cristo, si era fatto attribuire dal Senato il titolo di Augusto che significa “degno di adorazione” e quindi pretendeva che gli fosse tributato il culto riservato alla divinità.  Era un uomo il cui potere influenzava il mondo e smuoveva a suo piacimento le folle. Ecco il censimento.

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Il Messia sta per arrivare. Quarta Domenica di Avvento

Il modo migliore per prepararci al Santo Natale consiste nella meditazione del testo dell’Annunciazione, che la chiesa propone nella quarta domenica di Avvento. Si tratta di un evento che accade a Nazareth, uno sperduto villaggio della Galilea, che poteva contare- così dicono gli archeologi – circa 150 abitanti e che vede coinvolta una giovane vergine di nome Maria. A lei, tuttavia, l’Angelo si rivolge chiamandola “piena di grazia”. Come accade in tante storie di vocazioni, Dio cambia il nome del chiamato e la vergine da Maria diviene “piena di grazia” cioè “Amata da Dio”.

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Rallegratevi sempre nel Signore. Terza Domenica di Avvento

Ogni anno la seconda e la terza domenica di Avvento sono dominate dalla figura di Giovanni Battista. Egli è il “trait-d’union” tra il passato e il futuro, tra il prima e il dopo. Domenica scorsa il Precursore ci è stato presentato come “il predicatore della penitenza”, oggi l’evangelista S. Giovanni lo presenta come “Testimone della Luce”. E la luce è Cristo. La qualifica di “testimone” viene ulteriormente spiegata quando Egli afferma di non essere il Messia, ma solo una “Voce” che prepara la Sua venuta.