Ultime Notizie: Il vangelo della domenica

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Con lo Spirito si produce la nuova e definitiva venuta di Cristo. VI Domenica di Pasqua

Lo Spirito Santo è ritornato al centro della Chiesa con il Concilio Vaticano II e di conseguenza San Paolo VI auspicava la rinascita di un culto nuovo dello Spirito.

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Il comandamento nuovo. V Domenica di Pasqua

Ci troviamo nel Cenacolo. Siamo alla vigila della passione e morte e Cristo si rivolge ai discepoli chiamandoli “figlioli”, cioè “piccoli cari figli”, manifestando nei loro confronti una cura ed un amore quasi materni. Fino ad ora Egli è stato in mezzo a loro e li ha protetti, ma ora sta per essere messo a morte e pertanto consegna ai discepoli il suo “testamento”.

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Cristo, unico Maestro e Pastore. IV Domenica di Pasqua

In questa domenica di Pasqua - dedicata alla preghiera per le vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa - la Chiesa propone alla nostra riflessione un brano del capitolo 10 del Vangelo di san Giovanni, dove Gesù applica a sé l’immagine del buon Pastore che è molto presente nei testi dell’Antico testamento

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L'amore e l'autorità di Pietro. III Domenica di Pasqua

Il brano evangelico di questa domenica ci presenta un’altra apparizione di Cristo risorto. Pietro e alcuni apostoli, dopo la morte di Gesù, sono tornati ad esercitare il loro antico mestiere: quello di pescatori. Si realizza, così, la profezia di Cristo: Ecco, verrà l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio (Gv 16.32). La pesca è stata infruttuosa, ed è a questo punto di massima depressione che appare Gesù sulla riva del Lago il quale impartisce un ordine: Gettate la rete dalla parte destra della barca”. Non lo riconoscono, ma sembra uno che conosce il mestiere meglio di loro e, dunque, obbediscono. Ed ecco la rete si riempie di 153 grossi pesci e non potevano più tirarla a riva.

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La Resurrezione genera una nuova umanità. Domenica di Pasqua

Nel brano di Vangelo abbiamo sentito raccontare che le donne, testimoni della morte e della sepoltura di Cristo, si recano al sepolcro e a loro si presentano due uomini in abito sfolgorante che si rivolgono ad esse con queste parole: “… Voi cercate Gesù Nazareno, il crocefisso. È risorto, non è qui". La constatazione del sepolcro vuoto, e le parole esplicative dell’angelo, suscitano grande stupore nelle donne. E’ lo stupore dell’uomo di fronte alla risurrezione del Crocefisso. La narrazione che fa Pietro di questo avvenimento è semplice: "Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse a noi … che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti". Qui è narrata l’unica novità vera accaduta in questo mondo.

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Gesù muore per amore. Domenica delle Palme

Con questa domenica entriamo nell’unica settimana che è qualificata “santa” dalla Chiesa.  La processione con le palme ci ricorda che la Pasqua è ormai vicina. Noi riviviamo, in maniera simbolica e sacra, la scena evangelica dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, gremita di popolo. Gesù viene pubblicamente riconosciuto e accolto come il Messia, il Salvatore atteso da secoli inviato da Dio per la redenzione del mondo.

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Il perdono riabilita e rende diversi. V Domenica di Quaresima

Scrive Pascal che “La verità senza la carità è crudeltà”. E’ molto difficile coniugare insieme queste due qualità. Sono come due sorelle gemelle che entrano spesso in conflitto tra di loro. La verità se non è animata dalla carità si trasforma in intolleranza ed in intransigenza, è una spada che inchioda l’altro alla sua colpevolezza. Ma un amore che rifugge dalla verità finisce per ridursi ad una forma di buonismo, ad un surrogato di dubbia qualità che atrofizza la verità stessa. Una cosa, comunque, è certa. Nell’uno e nell’altro caso l’obiettivo è mancato. Verità e amore devono potere vivere insieme, in un felice, anche se non sempre facile connubio.

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Dal peccato alla grazia. IV Domenica di Quaresima

Il Vangelo di questa domenica ci presenta una delle parabole più belle di Gesù raccontato e che ha come protagonista la figura del padre. Esso, infatti, è presente dall’inizio alla fine del racconto evangelico. Un Padre che non si rassegna a perdere il proprio figlio che con le sue scelte ha distrutto la sua vita. Tuttavia, il vero peccato del figlio minore, quello che è alla radice di tutte le sue scelte, non consiste nell’avere chiesto la parte di eredità che gli spettava per sperperarla, poi, lontano da casa in scelte di vita auto-distruttive, ma nel considerare la casa paterna come una prigione e la presenza del padre ingombrante e limitante la sua libertà. Il figlio ha creduto di potere trovare la sua libertà, la sua realizzazione, la pienezza della vita allontanandosi da casa e da suo Padre.

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Tutti abbiamo bisogno di conversione. III Domenica di Quaresima

Il Vangelo di questa domenica riporta due avvenimenti drammatici, come ne leggiamo tanti sui nostri giornali. Degli uomini sono morti improvvisamente a causa della violenza umana mentre altri a causa di una disgrazia.

Trasfigurazione di Gesù / ACI Stampa

Oggi la Chiesa celebra la Festa della Trasfigurazione

Oggi la Chiesa celebra la Festa della Trasfigurazione. Nell'episodio del Vangelo Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e sale sul monte per pregare, per intrattenersi nella solitudine e nella tranquillità con il Padre. Mentre prega si trasfigura, cioè rivela la  sua dignità e gloria di Figlio di Dio, parla con Mosè ed Elia della sua passione e morte e il Padre lo presenta al mondo.  

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Uniti a Cristo vinciamo le tentazioni. I Domenica di Quaresima

Con questa domenica la Chiesa entra nel tempo quaresimale. Questo tempo “forte”, cioè particolarmente importante, ha lo scopo di aiutarci, attraverso un cammino di conversione, di preghiera e di penitenza, a ritrovare la nostra identità di cristiani e quindi a ritornare all’origine della nostra storia con Cristo e della nostra appartenenza alla Chiesa: il Battesimo.

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Le qualità morali e spirituali del discepolo di Gesù. VIII Domenica del Tempo Ordinario

Come conoscere un uomo? Attraverso quello che dice perché la parola rivela il suo cuore. Infatti, Gesù nel Vangelo di oggi dichiara la bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. Servendosi di alcune parabole, molto brevi, il Signore ci aiuta a comprendere le qualità morali e spirituali che devono animare il discepolo di Gesù, soprattutto se è chiamato ad un compito di guida. 

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Gesù propone un amore rivoluzionario. VII Domenica del Tempo Ordinario

Nel brano di Vangelo di oggi, Gesù ci dice quale atteggiamento devono avere i suoi amici con gli altri. Egli pone alla base di ogni relazione l’amore. La parola “amore” è la più inflazionata e utilizzata al mondo, eppure l’esperienza ci insegna che amare è terribilmente difficile, arduo. Il modo “normale” di amare consiste nel volere bene a coloro che ci amano e ci fanno del bene. Non è questo quello che viene chiesto ai cristiani, a coloro, cioè, che scelgono di seguire Gesù.

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Le beatitudini ci dicono chi è Gesù. VI Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta il discorso delle beatitudini, definite da papa Francesco come via pratica di santità. Nei primi secoli del cristianesimo le beatitudini venivano consegnate ai neo-battezzati insieme al Padre Nostro. Questa scelta era motivata dalla convinzione che esse non sono espressioni poetiche, astrazioni "spirituali", regole di condotta, ma costituiscono l’autobiografia di Cristo, ci dipingono il suo ritratto, ci descrivono la sua personalità. 

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Sulla Tua parola getterò le reti. V Domenica del Tempo Ordinario

Il tema della Liturgia della Parola di questa domenica è l’esperienza dell’incontro con il Signore. Sia nella prima lettura che nel brano di Vangelo il momento della vicinanza con il Signore coincide con la presa di coscienza della propria indegnità, della grande distanza e diversità che esiste tra noi e Lui a causa del nostro peccato.

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La quotidianità di Gesù strada per la santità. IV Domenica del Tempo Ordinario

Gesù per circa 30 anni ha condotto una vita nell’anonimato e nella banale quotidianità, che si esprime, come per la maggioranza degli uomini, in giorni, mesi, anni sempre uguali. Agli occhi dei suoi concittadini l’esistenza di Cristo appare simile a quella di un qualsiasi operaio del suo tempo. Si tratta di una cosa straordinaria: il Figlio di Dio, Dio Lui stesso e Creatore dell’Universo, ha vissuto, quasi sfuggendo allo sguardo del mondo, una vita di santità in nessun modo straordinaria, fatta di attesa, di obbedienza, di rispetto della vita sociale, liturgica e di pietà della sua comunità. In questa “ferialità” noi abbiamo la prova dell’umiltà della divinità del Signore.

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Il peccato deturpa l'uomo. III Domenica del Tempo Ordinario

L’evangelista S. Luca è preoccupato di dirci che il contenuto dei Vangeli, compreso il suo, sono “gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi”. I Vangeli, dunque, non raccontano miti, favole, ma eventi storici nei quali si realizzano le promesse di Dio. Proprio per questo motivo egli ha analizzato criticamente tutte le fonti che gli erano accessibili e ne ha scritto un resoconto ordinato per dare un fondamento certo alla nostra fede. 

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Cristo dona gioia a chi crede in Lui. II Domenica del Tempo Ordinario

Il brano di Vangelo di questa domenica ci presenta il miracolo alle nozze di Cana. Gesù partecipa al banchetto di nozze perché l’invito è giunto a sua Madre. Il miracolo che Gesù compie a Cana è definito dall’evangelista Giovanni un “segno”, il primo di una lunga serie. Questo prodigio viene operato da Gesù pochi giorni dopo il suo battesimo e tre giorni dopo la chiamata dei primi discepoli, i quali, per ovvie ragioni, non conoscono ancora pienamente Gesù. 

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Dilatare l'anima in una grande confidenza con il Padre. Battesimo di Gesù

La Chiesa, dopo averci fatto meditare il mistero della nascita nella carne del Figlio di Dio, in questa domenica celebra il Battesimo di Gesù. Gesù non conosce il peccato e, pertanto, non ha bisogno di conversione, ma accetta, con questo gesto, di sentirsi parte dell’umanità che è venuto a salvare. Durante il battesimo Dio stesso rivela al mondo la vera identità di Gesù e l’unicità del suo rapporto con Lui. Il Padre, infatti, presenta Cristo con queste parole: Tu sei il mio figlio prediletto: in te mi sono compiaciuto.

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Il Bambino di Betlemme è la nostra meta. Epifania del Signore

Il brano di Vangelo ci presenta tre gruppi di persone: gli scribi che conoscono il luogo della nascita del Messia, ma che non mostrano alcun interesse verso di Lui. Essi rappresentano tutti coloro che sono indifferenti al mistero di questo bambino.