Ultime Notizie: Il vangelo della domenica

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Gesù risorge per noi. Domenica di Pasqua

Celebriamo oggi l’evento che ha cambiato le sorti dell’umanità: la resurrezione di Cristo. Se l’esito finale della vita di Gesù fosse stata la morte, la sua esistenza si sarebbe rivelata inutile ed insensata.

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L’amore di Gesù è credibile. Domenica delle Palme

La liturgia della domenica delle Palme, che apre i riti della Settimana Santa, si svolge in due momenti: la benedizione e la processione con i rami di ulivo, che commemora l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, e il racconto della Passione tratta dal vangelo di san Luca.

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L'incontro con Cristo redime l'uomo. V Domenica di Quaresima

In questa V domenica di Quaresima la Chiesa ci presenta l’episodio dell’adultera, uno dei più commoventi e confortanti del Vangelo. Vorrei soffermarmi sulle parole che il Signore rivolge alla peccatrice perdonata: Va e d’ora in poi non peccare più. Nel comando di Cristo “va” noi possiamo riscontrare una missione affidata alla donna.

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Dal peccato alla grazia. IV Domenica di Quaresima

 Il Vangelo di oggi ci riporta una delle parabole più belle raccontate da Gesù che ha come protagonista la figura di un padre. Esso, infatti, è presente dall’inizio alla fine del racconto evangelico. Si tratta di un padre in cui vediamo ravvisato il volto ed il cuore di Dio, che non si rassegna a perdere il proprio figlio a causa delle scelte rovinose fatte. La causa della sua rovina non è da ricercarsi nella richiesta della parte dell’eredità che gli spettava per sperperarla, ma nel considerare la casa paterna come una prigione e la presenza del padre ingombrante e limitante la sua libertà. Il figlio ha creduto di potere trovare la sua libertà, la sua realizzazione, la pienezza della vita allontanandosi da casa e da suo Padre

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Nessuno davanti a Dio può dirsi giusto. III Domenica di Quaresima

Il Vangelo di questa domenica riporta due drammatici fatti di cronaca, accaduti al tempo di Gesù. Il primo  riguarda il massacro compiuto da Pilato di un gruppo di Galilei; il secondo la morte di numerosi operai a causa del crollo di una torre.

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Gesù è veramente l’uomo della preghiera. II Domenica di Quaresima

Oggi il Vangelo ci presenta l’episodio della Trasfigurazione nel quale sono coinvolti diversi personaggi: Gesù, Dio-Padre, gli apostoli Pietro, Giovanni ed Andrea, Mosè ed Elia.

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Seguendo Cristo troviamo lo scopo della nostra vita. I Domenica di Quaresima

Il periodo della Quaresima è chiamato dalla Chiesa “tempo forte”, ossia particolarmente importante, ha lo scopo di aiutarci, attraverso un cammino di conversione, di preghiera e di penitenza, a ritrovare la nostra identità di cristiani e quindi a riscoprire l'origine della nostra storia con Cristo e della nostra appartenenza alla Chiesa. In una parola la Quaresima è riscoperta del nostro Battesimo. Con questo sacramento siamo stati liberati dal peccato ed elevati alla dignità di figli di Dio. Tuttavia, si tratta di un dono che è continuamente messo alla prova dalla attrattiva che continua ad esercitare in noi “la seduzione del peccato” a causa della quale - come è avvenuto per Adamo ed Eva nel paradiso terrestre – ci allontaniamo dalla volontà di Dio nostro unico e assoluto bene e pretendiamo di costruire un mondo senza di Lui.

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L'amore di Gesù è gratuito e universale. VII Domenica del Tempo Ordinario

Nel brano di Vangelo di oggi, Gesù ci dice quale atteggiamento devono avere i suoi amici con gli altri. Egli pone alla base di ogni relazione l’amore. La parola “amore” è la più inflazionata e utilizzata al mondo, eppure l’esperienza ci insegna che amare è terribilmente difficile, arduo. Il modo “normale” di amare consiste nel volere bene a coloro che ci amano e ci fanno del bene. Non è questo quello che viene chiesto ai cristiani, a coloro, cioè, che scelgono di seguire Gesù.

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Le Beatitudini ci parlano di Gesù. VI Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta il discorso delle beatitudini, definite da papa Francesco via pratica di santità. Nei primi secoli del cristianesimo le beatitudini venivano consegnate ai neo-battezzati insieme al Padre Nostro. Questa scelta era motivata dalla convinzione che esse non sono espressioni poetiche, astrazioni "spirituali", regole di condotta, ma costituiscono l’autobiografia di Cristo, ci dipingono il suo ritratto, ci descrivono la sua personalità.

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La fragilità umana è superata dalla potenza di Dio. V Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta l’episodio della pesca miracolosa, avvenuta sul Lago di Tiberiade. Pietro alla richiesta di Gesù di  prendere il largo e di gettare le reti - nonostante non avessero preso nulla nel corso della notte - si fida e obbedisce. Il risultato è straordinario: la rete si riempie di pesci. Pietro, pieno di stupore, si rende conto che Cristo non è un uomo qualsiasi e riconosce di non potere stare alla sua presenza a causa della propria indegnità: “Signore, allontanati da me, perchè sono peccatore”. Ma il Signore non si scandalizza del peccato e dei limiti dell’uomo, anzi lo invita a maturare la consapevolezza che la fragilità umana, per quanto grande, è superata dalla potenza di Dio: “Non temere d’ora in poi sarai pescatore di uomini”.

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La chiamata di Dio viene da lontano. IV Domenica del Tempo Ordinario

La prima lettura della Santa Messa ci presenta la vocazione di Geremia. Oggi vogliamo soffermarci sulla figura e la missione del profeta perchè in esse troviamo la ragion d’essere di ogni persona che giunge alla fede. Infatti, i profeti costituiscono come uno specchio nel quale rifletterci. Il primo aspetto che emerge dalla storia di Geremia è la gratuità della vocazione. E’ Dio che chiama. Tuttavia la chiamata di Dio non è una decisione improvvisa, noi diremmo estemporanea, ma è la conclusione di “un cammino d’amore”, di un amore che viene da molto lontano. Dice Dio: “ Prima di formarti nel seno materno ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato”. Dunque, quando io ancora non esistevo, non sapevo di me, Qualcuno già mi conosceva, mi aveva pensato, voluto, amato, desiderato. All’origine della vita e della chiamata alla fede di ognuno di noi c’è un disegno più grande di me, che mi sovrasta. C’è Dio e il suo Amore.

Daniel Ibanez CNA

Quando si ha Gesù Cristo, si ha tutto. III Domenica del Tempo Ordinario

La prima lettura della santa Messa ci ha portato ad un periodo drammatico della vita del popolo ebraico. Nel 580 avanti Cristo tutti gli abitanti della Giudea erano stati condotti in schiavitù a Babilonia. In tale situazione, il popolo di Dio sperimenta un’umiliazione e una amarezza che mettono a dura prova la sua fede e la sua speranza. E si interroga: “Dove sono finite le promesse di bene, di felicità, di salvezza, di gloria fatte da Dio?”. Dopo 70 anni di “buio”, Dio sembra finalmente rispondere alle sofferenze degli ebrei perchè Ciro, re di Persia, offre agli esiliati la possibilità di ritornare in Patria. Ma questi giunti a Gerusalemme, anziché serenità e tranquillità trovano solo distruzione, povertà e rovine.

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Fate quello che vi dirà. II Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci presenta il miracolo delle Nozze di Cana. Si tratta di un episodio che, come il Battesimo al Giordano, manifesta l’identità di Gesù. Ma mentre al Giordano è il Padre che rivela che Cristo è il figlio amato, nelle nozze di Cana è Cristo stesso che mostra la sua “gloria”. Questo temine, ricco di significato, nel Vangelo di Giovanni ricorre in diverse occasioni. L’evangelista lo utilizza per dirci che nell’umanità di Cristo, nella sua carne, nei gesti, nei miracoli, nelle sue parole si manifesta il volto amoroso di Dio che vuole salvare l’uomo. All’apostolo Filippo che gli chiederà: “Mostraci il Padre”, Gesù risponde: “Filippo chi ha visto me ha visto il Padre”.

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Siamo i figli di un cielo che si è aperto per amore. Battesimo del Signore

La Chiesa in questa domenica celebra il Battesimo di Gesù. E’ importante fare una precisazione: Gesù non conosce il peccato e, pertanto, non ha bisogno di conversione, ma accetta di sottoporsi al rito per testimoniare la sua piena solidarietà con l’umanità, che è venuto a salvare. Durante il battesimo Dio stesso rivela al mondo la vera identità di Gesù e l’unicità del suo rapporto con Lui. Il Padre, infatti, presenta Cristo con queste parole: Tu sei il mio figlio prediletto: in te mi sono compiaciuto.

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Nel mistero del Verbo incarnato trova luce il mistero dell’uomo. II Domenica dopo Natale

In questa seconda domenica dopo Natale la Chiesa continua a presentarci il mistero della nascita del Figlio di Dio nella debolezza della nostra carne. Nel cuore dell’uomo è presente un desiderio di vita, di luce, di gioia, di pienezza. Ora, poiché il Figlio di Dio ha assunto ciò che è mortale per renderci partecipi della sua stessa vita divina, dobbiamo riconoscere che nel cammino di ogni uomo si è inserita una novità che salva, una luce che, se viene accolta, è in grado di riempire il cuore dell’uomo, di dare una svolta inattesa alla vita. E’ quanto afferma la seconda lettura della santa Messa, tratta dalla lettera di san Paolo agli Efesini. In essa troviamo un’affermazione solenne: “Dio ci ha predestinati ad essere suoi figli adottivi…”.

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Un modello di vita. Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Il Figlio di Dio, grazie alla fede di Maria e all’obbedienza di Giuseppe, ha potuto vivere in una famiglia, la quale è presentata dalla preghiera iniziale della Messa di oggi, “modello di vita”.

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Il Verbo si è fatto carne. Solennità del Natale del Signore

Il Prologo del Vangelo di san Giovanni ha il suo vertice nell’affermazione: “Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare tra noi “. Si tratta di una frase semplice e disadorna, ma che possiede la forza inaudita di un macigno. Infatti, queste parole costituiscono la sintesi di tutto il mistero cristiano, la pietra angolare, preziosa, su cui riposa la salvezza del mondo e la possibilità data agli uomini di conoscere Dio, di amarlo, di vivere nella comunione con Lui.

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Solo l'amore salva l'umanità. IV Domenica di Avvento

Il nostro cammino di preparazione al Santo Natale è sostenuto dalla presenza di tre compagni di viaggio: Isaia, Giovanni Battista e Maria: il profeta, il precursore, la madre. La quarta domenica di Avvento è dominata dalla figura della Vergine Maria. Il  Vangelo ci racconta  l’incontro di Maria con la cugina Elisabetta. Entrambe fanno parte di un progetto che le supera e le trascende. Infatti, sebbene una sia vergine e l’altra sterile, attendono un figlio.

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La Chiesa indica Cristo. III Domenica di Avvento

La terza domenica di Avvento è anche qualificata “domenica della gioia”, perchè vediamo ormai vicino il giorno del Santo Natale, nel quale Dio assume la carne umana dal grembo della Vergine Maria.  La gioia di cui parla la liturgia non è motivata, dunque, da situazioni o eventi felici e neppure da valutazioni ottimistiche sulla realtà, ma dalla certezza, come dice il profeta Sofonia, “che il Signore è in mezzo a noi”. Con l’Incarnazione del Figlio di Dio l’impossibile è diventato possibile. Infatti, l’uomo può finalmente riallacciarsi alle sue origini, a Dio, da cui si era staccato con il peccato. Solo in questa comunione vitale il nostro cuore trova quella pienezza che  tanto desidera e che nessuna esperienza umana è in grado di offrire. La misura dell’uomo, infatti, è quella di essere senza misura. Commenta san Gregorio Palamas: Grande degnazione che Dio venga in cerca dell’uomo, grande dignità dell’uomo così cercato”.

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“Ogni uomo vedrà la salvezza del Signore”. II Domenica di Avvento

Il Vangelo di oggi si apre con un insieme di date e di nomi di autorità religiose e politiche. In tale modo l’evangelista san Luca fa scorrere davanti ai nostri occhi tutte le persone dal cui potere o capriccio dipendevano le sorti dell’umanità al tempo della nascita di Cristo. Ebbene, all’interno di questa storia di uomini cosiddetti “potenti” accade un evento, un fatto, apparentemente insignificante: La Parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria”. Dio manda la sua Parola su un uomo e nasce un profeta il quale si rivolge ai suoi contemporanei invitandoli a cambiare la loro vita. Giovanni per indicare questo cambio di rotta si serve della parola “conversione” che indica sempre un cambiamento che coinvolge il modo di pensare ed il comportamento pratico.