Ultime Notizie: Il vangelo della domenica

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La Chiesa indica Cristo. III Domenica di Avvento

La terza domenica di Avvento è anche qualificata “domenica della gioia”, perchè vediamo ormai vicino il giorno del Santo Natale, nel quale Dio assume la carne umana dal grembo della Vergine Maria.  La gioia di cui parla la liturgia non è motivata, dunque, da situazioni o eventi felici e neppure da valutazioni ottimistiche sulla realtà, ma dalla certezza, come dice il profeta Sofonia, “che il Signore è in mezzo a noi”. Con l’Incarnazione del Figlio di Dio l’impossibile è diventato possibile. Infatti, l’uomo può finalmente riallacciarsi alle sue origini, a Dio, da cui si era staccato con il peccato. Solo in questa comunione vitale il nostro cuore trova quella pienezza che  tanto desidera e che nessuna esperienza umana è in grado di offrire. La misura dell’uomo, infatti, è quella di essere senza misura. Commenta san Gregorio Palamas: Grande degnazione che Dio venga in cerca dell’uomo, grande dignità dell’uomo così cercato”.

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“Ogni uomo vedrà la salvezza del Signore”. II Domenica di Avvento

Il Vangelo di oggi si apre con un insieme di date e di nomi di autorità religiose e politiche. In tale modo l’evangelista san Luca fa scorrere davanti ai nostri occhi tutte le persone dal cui potere o capriccio dipendevano le sorti dell’umanità al tempo della nascita di Cristo. Ebbene, all’interno di questa storia di uomini cosiddetti “potenti” accade un evento, un fatto, apparentemente insignificante: La Parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria”. Dio manda la sua Parola su un uomo e nasce un profeta il quale si rivolge ai suoi contemporanei invitandoli a cambiare la loro vita. Giovanni per indicare questo cambio di rotta si serve della parola “conversione” che indica sempre un cambiamento che coinvolge il modo di pensare ed il comportamento pratico.

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Vegliate in ogni momento pregando. I Domenica di Avvento

Con la prima domenica di Avvento iniziamo un anno nuovo liturgico, durante il quale celebriamo e contempliamo la figura di Cristo nella varietà dei suoi misteri. Il tempo di Avvento, della durata di quattro settimane, ha lo scopo di prepararci a celebrare la venuta del Figlio di Dio nell’umiltà della carne umana e a risvegliare l’attesa della sua ultima venuta, alla fine dei tempi. Tra la prima venuta di Cristo nella storia e l’ultima nella gloria esiste una terza venuta, che potremmo qualificare come un “avvento di mezzo”. Questa visita di Cristo accade nell’oggi della nostra vita e si realizza  per mezzo della fede e dei sacramenti. Questa continua ricerca dell’uomo da parte di Dio ci porta a riconoscere quanto noi siamo importanti per Lui. Al riguardo, scrive san Bernardo di Chiaravalle: Meravigliosa disponibilità di Dio che cerca, grande dignità dell’uomo che è così cercato.

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Il mio regno non è di questo mondo. Solennità di Cristo Re dell'Universo

Oggi è l’ultima domenica dell’anno liturgico e la Chiesa celebra la solennità di Cristo re dell’universo.

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La venuta di Cristo è una promessa, non una minaccia. XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

La liturgia della Messa, quando ormai mancano pochi giorni alla fine dell’anno liturgico, ci ricorda che oltre alla prima venuta del Figlio di Dio nell’umiltà della carne umana, ce ne sarà un’altra nella gloria alla fine dei tempi. Questa seconda venuta è chiamata dalla Scrittura: “Il Giorno del Signore”.

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A Dio si deve donare tutto. XXXII Domenica del Tempo Ordinario

Gesù, nel brano di Vangelo di questa domenica, mette in guardia da tre atteggiamenti che entrano in contrasto con la novità del Vangelo. Innanzitutto la vanità, che ci viene presentata nell’atteggiamento degli scribi che potremmo descrivere come gli uomini dell’immagine, dell’esteriorità, del vuoto interiore. Poi l’ipocrisia davanti a Dio che si manifesta nell’ostentazione di lunghe preghiere. Infine la cupidigia descritta con le parole “divorano le case delle vedove”.

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Affermare il primato di Dio non umilia l’uomo. XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Domenica scorsa abbiamo lasciato Gesù a Gerico. Ora si trova a Gerusalemme e un maestro della legge si avvicina per sottoporgli una questione: “Qual è il primo di tutti i comandamenti’”. La domanda si comprende se si tiene in considerazione che gli studiosi del tempo avevano individuato nell’Antico Testamento ben 613 precetti, di cui 365 erano divieti e 248 precetti positivi, giungendo a distinguere tra precetti grandi e piccoli, difficili e facili. Era, dunque, necessario conoscere quali tra di questi comandamenti dovesse avere la priorità.

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La tua fede ti ha salvato. XXX Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo oggi ci porta nell’oasi di Gerico collocata a 250 metri sotto il livello del mare e nella quale ci sono i resti della città più antica al mondo. Gesù si trova a passare in questa località perchè è una tappa obbligata per giungere a Gerusalemme. In questo luogo il Signore compie l’ultimo miracolo prima di essere arrestato, condannato e ucciso sulla croce.

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Gesù scardina la mentalità del mondo. XXIX Domenica del Tempo Ordinario

Il vangelo di questa domenica ci presenta due apostoli, Giacomo e Giovanni, i quali domandano a Gesù di avere posti di onore nel suo regno. Si tratta di una richiesta che esprime un desiderio naturale frutto dell’ambizione umana, considerato che i discepoli non avevano ancora compreso l’identità e la missione di  Cristo.

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Condividere la vita con Cristo. XXVIII Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di questa domenica ci racconta l’incontro di Cristo con un uomo ricco che conduce una vita moralmente retta. Dichiara, infatti, di avere osservato fin dalla giovinezza i comandamenti. E non mente! Ebbene, questo uomo si presenta al Signore per sottoporgli la questione centrale della vita: cosa fare per ottenere la vita eterna.

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L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto. XXVII Domenica del Tempo Ordinario

Nel brano di vangelo di oggi a Gesù viene posta la questione della legittimità del divorzio. Gesù prima di rispondere fa una precisazione: il divorzio è una concessione che contraddice il disegno originario di Dio sul matrimonio. Pertanto, con il divorzio la Parola di Dio non è più accolta e messa in pratica. Emerge, così, la pretesa da parte dell’uomo di costruirsi un progetto di vita proprio, non conforme alla volontà di Dio.

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Dio vuole la salvezza di tutti. XXVI Domenica del Tempo Ordinario

Nel brano di vangelo di questa domenica , dominano due parole chiave : “nel mio nome” e “scandalo”. Si tratta di un discorso che Il Signore  rivolge direttamente ai suoi discepoli. La causa di questo intervento è dovuta al fatto che l’apostolo Giovanni si lamenta in quanto una persona estranea al gruppo dei dodici caccia un demonio nel nome di Gesù. L’intervento di Giovanni sembra volere tutelare “gli interessi” del Signore, ma in realtà esso è motivato dal fatto che non sopporta che lo Spirito possa operare anche al di fuori del ristretto gruppo di appartenenza, del proprio recinto chiuso ed esclusivo. L’invidia, la grettezza spirituale, l’insicurezza generano la pretesa di ritenere che i doni di Dio appartengano esclusivamente a pochi. Si tratta di un atteggiamento sempre ricorrente all’interno della comunità cristiana.

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Servire significa amare. XXV Domenica del Tempo Ordinario

La prima lettura della Messa ci offre un insegnamento sulle sofferenze dei figli di Dio ingiustamente perseguitati a causa della loro onestà e santità. La liturgia applica queste parole, scritte secoli prima della venuta di Cristo, al giusto per eccellenza, Gesù Figlio Unigenito di Dio, condannato ad una morte ignominiosa dopo aver patito ogni sorta di insulti e sofferenze. Nel Vangelo della Messa mentre Gesù parla del tragico destino che lo attende a Gerusalemme, i discepoli alle sue spalle, incuranti di quanto dice il Maestro, discutono di privilegi, di primi posti, di prebende, di potere.

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Per seguire Gesù è necessario rinnegare se stessi. XXIV Domenica del Tempo Ordinario

Gesù pone una domanda ai suoi amici più intimi: Chi dice la gente che io sia. Ed essi con semplicità riferiscono le diverse opinioni che circolano su di Lui. Gesù è considerato come un profeta, in cui appaiono caratteristiche ora di questo o di quell’altro profeta fino a giungere ad Elia e alla persona di Giovanni il Battista, ucciso da Erode.

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Confidare pienamente nel Signore. XXIII Domenica del Tempo Ordinario

La liturgia della Messa di questa domenica è un invito alla speranza, a confidare pienamente nel Signore. In un momento di grande oscurità politica, sociale e religiosa il profeta Isaia alza la sua voce per portare conforto al popolo eletto ed annunciare il gioioso ritorno alla patria: Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio…Egli viene a salvarvi. E il profeta annuncia prodigi che si compiranno pienamente con la venuta del Messia.

Diocesi di Mantova

La custodia del cuore. XXII Domenica del Tempo Ordinario

Nel brano di Vangelo di questa domenica ricorre diverse volte la parola“cuore”. Si tratta di un termine molto importante nella Sacra Scrittura, dove raramente indica l’organo fisico in quanto tale.

Gesù Pane della Vita / Twitter

Lo scandalo dell’incarnazione. XXI domenica del tempo ordinario

Il vangelo di questa domenica ci presenta la parte finale del Discorso del Pane di Vita. In esso ci viene presentato lo scandalo che suscitano le parole di Gesù non solo nelle folle, ma anche all’interno del gruppo dei discepoli e il dialogo di Gesù con Simon Pietro (Gv 6,67-69).  

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Segno di consolazione e di sicura speranza. Solennità dell'Assunzione della B. V. Maria

Maria, oggi, è assunta in cielo con il suo corpo e la sua anima e partecipa della gloria di Cristo, il Figlio suo, risorto. Il proge8o di Dio su di Lei - che ha avuto la sua origine da molto lontano, dall’eternità, quando è stata ele8a a divenire la Madre del Figlio di Dio - giunge, così, al suo compimento, alla sua pienezza.

Daniel Ibanez CNA

Il pane della vita. XIX Domenica del Tempo Ordinario

Sono già diverse domeniche che la Chiesa propone alla nostra riflessione il discorso di Cristo nella Sinagoga di Cafarnao, dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. In questo discorso Gesù presenta se stesso come "il pane della vita". Non un pane qualsiasi, ma il solo pane in grado di saziare la nostra fame di verità, di amore, di felicità, soprattutto il nostro desiderio di vivere in eterno: Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.  Gesù è l'unico in grado di comunicarci la vita eterna, la vita divina perchè Lui stesso è Dio che ha spezzato il potere della morte con la sua resurrezione.

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Per avere la vita eterna è necessario ricorrere a Gesù. XVIII Domenica del Tempo Ordinario

In ogni uomo che viene al mondo è presente una fame ed una sete che nessun cibo e nessuna bevanda materiali possono estinguere.