Papa Francesco riorganizza la struttura dello Stato della Città del Vaticano per renderlo sempre più idoneo alle esigenze attuali. Lo fa con un nuovo regolamento per rispondere alla finalità istituzionale dello Stato della Città del Vaticano, designato “per sua natura a garantire alla Sede di Pietro l’assoluta e visibile indipendenza”, come deciso dai Patti Lateranensi del 1929.
20 anni fa, era il 1998, Papa Giovanni Paolo II emanava il Motu Proprio Apostolos Suos con cui ribadiva la natura teologica e giuridica delle conferenze episcopali.
Il 2 luglio 1988 - 30 anni fa - Papa Giovanni Paolo II emanava il Motu Proprio Ecclesia Dei con cui dava vita alla omonima Pontificia Commissione che aveva “il compito di collaborare con i Vescovi, con i Dicasteri della Curia Romana e con gli ambienti interessati, allo scopo di facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti, seminaristi, comunità o singoli religiosi e religiose finora in vario modo legati alla Fraternità fondata da Mons. Lefebvre, che desiderino rimanere uniti al Successore di Pietro nella Chiesa Cattolica, conservando le loro tradizioni spirituali e liturgiche”.
50 anni fa, il 28 marzo 1968, Papa Paolo VI pubblicava il Motu Proprio Pontificalis Domus con cui decideva di modificare l’ordinamento della Casa Pontificia.
Benedetto XV è stato il Papa che definì la Prima Guerra Mondiale - di cui quest'anno ricorre il centenario della conclusione - l'inutile strage. E proprio per implorarne la conclusione, il Papa pubblicò il 9 maggio 1918 il Motu Proprio Quartus Iam Annus in cui ordinava a tutti i sacerdoti di celebrare la Messa il 29 giugno successivo - solennità dei Santi Pietro e Paolo - per l'avvento della pace.
Pubblicato questa mattina il nuovo motu proprio di Papa Francesco "Imparare a congedarsi", per regolare la rinuncia, a motivo dell'età, dei titolari di alcuni uffici di nomina pontificia.
Con due sostanziali modifiche al Codice di Diritto Canonico, Papa Francesco riafferma il controllo della Sede Apostolica sulle edizioni dei testi liturgici. Il motu propriu Magnum Principium, pubblicato oggi, cambia così il modo in cui i testi litrugici vengono revisionati e approvati, riequilibrando le competenze di Conferenze Episcopali e Sede Apostolica, e dando a quest’ultima il compito di confermare ogni eventuale modifica.
Una nuova via per il riconoscimento della santità: quella dell'offerta della vita, che si aggiunge a martirio,virtù eroiche ed equipollenza. Lo ha stabilito il Papa nel Motu Proprio Maiorem hac dilectionem pubblicato stamane.
Con un breve motu proprio firmato l’11 febbraio, solennità della Madonna di Lourdes, ed entrato in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione, Papa Francesco stabilisce che le competenze dei santuari siano affidate al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, togliendo dunque questa competenza alla Congregazione per il Clero.
La riforma del processo di nullità matrimoniale sulla base del Motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesu è stata al centro dei lavori svolti dalla Conferenza Episcopale Triveneto riunitasi il 16 febbraio a Zelarino.
E’ tutto nella mani del vescovo. La riforma del processo canonico matrimoniale che da anni si attendeva è arrivata con due Lettere Apostoliche Motu proprio di Papa Francesco che ha lavorato sulla relazione della commissione creata lo scorso ottobre. “Mitis iudex Dominus Iesus” il documento per le Chiese latine e “Mitis et misericors Iesus” per le Chiese che seguono il codice dei canoni delle Chiese orientali.