Vivete sull’esempio di san Marone, guardando “a quella forma di vita che non si accontenta di una fede moderata e discreta, ma avverte il bisogno di andare oltre, di amare con tutto il cuore. Vite povere agli occhi del mondo, ma preziose per Dio e per gli altri. È attingendo a queste sorgenti pure che il vostro ministero sarà acqua buona per gli assetati di oggi”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza stamane la Comunità del Pontificio Collegio Maronita in Roma.
“Liberare dalla segregazione e dalla solitudine, inserendo nel circuito della vita, è quello che fate da quando — giovani studenti — avete affrontato con passione le borgate romane, oltrepassando tante barriere”. E’ quanto ha detto il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, presiedendo nella Basilica Lateranense la Messa in occasione del 50/mo anniversario della fondazione della Comunità di Sant’Egidio.
“Con i segni di guarigione che compie per i malati di ogni tipo, il Signore vuole suscitare come risposta la fede” perché “la guarigione del corpo mira alla guarigione del cuore”.
Superbia, avarizia, brama di potere, menzogna fomentano le guerre. In particolare quella lunga e sanguinosa della Repubblica Democratica del Congo. Uno stato al quale il Papa aveva dedicato una preghiera per la pace lo scorso 23 novembre e che è stato al centro ( insieme al Sud Sudan ) della tavola rotonda “Costruiamo insieme la pace”, organizzata alla Pontificia Università Urbaniana, dall’Unione dei Superiori Generali e dall’associazione “Solidarity for South Sudan”, con la collaborazione del Dicastero per il servizio dello Sviluppo Umano Integrale. E proprio ieri, Papa Francesco, ha lanciato un nuovo appello di pace per la Repubblica Democratica del Congo. ACI Stampa ne ha parlato con Suor Sheila Kinsey, Co-segretario esecutivo della Commissione JPIC dell’USG-UISG e organizzatrice dei lavori.
La pace, la lotta alla povertà, la mancanza di educazione e di opportunità lavorative per i giovani, i matrimoni forzati: sono solo alcune delle sfide principali per costruire la pace in Sud Sudan. Se n’è parlato alla Tavola Rotonda “Costruire la pace insieme”, un progetto nato per mantenere viva l’attenzione sul travagliato paese dell’Africa centrale. ACI Stampa ha affrontato l’argomento con John Ashworth, missionario in Sudan e in Sud Sudan, consigliere della Conferenza Episcopale, del Consiglio delle Chiese del Sud Sudan e di altre organizzazioni ecclesiastiche.
Nel giardino dell’Arcivescovado di Dhaka si prega per la pace. In uno spazio bellissimo, che può accogliere circa 5 mila persone, danze tradizionali, canti e inni accolgono Papa Francesco. E’ giunto il momento dell’incontro interreligioso ed ecumenico per la pace.
Papa Francesco ha ricevuto ieri pomeriggio, presso Casa Santa Marta, Kofi Annan - segretario generale dell’Onu dal 1997 al 2006 - e altri membri dell’Organizzazione internazionale non-governativa “The Elders”. Rifugiati, migrazioni, armi nucleari, pace e mediazione nei conflitti sono stati gli argomenti principali trattati nell’incontro.
La chiave è tutta lì, in quella parola: riconciliazione. Non solo pace, non solo accordi, ma la rinascita di un popolo che sia appunto uno. Il senso del viaggio del Papa in Colombia è semplicissimo e forte allo stesso tempo.
Il Papa saluta la Colombia celebrando la Messa a Cartagena, ultima tappa del suo viaggio apostolico prima di rientrare nella notte a Roma.
“Il mondo ci insegna la strada della pace con l’anestesia: ci anestetizza per non vedere un’altra realtà della vita: la Croce”.
A Fatima sono centinaia ogni giorno i gruppi che si alternano in pellegrinaggio a Cova de Iria, sul luogo delle apparizioni della Vergine. Nel nostro reportage da Fatima abbiamo incontrato - durante la Messa alla Cappellina delle apparizioni - un gruppo di Como, guidato dal Vescovo Cantoni che ha presieduto la celebrazione eucaristica. Con Monsignor Cantoni ACI Stampa ha tracciato un bilancio di questa esperienza.
Vengono da tutte le regioni d’Italia. E sono circa 7000 tra studenti, insegnanti, amministratori locali, giornalisti, genitori ed esponenti della società civile che oggi in Aula Paolo VI hanno incontrato Papa Francesco. Il loro obiettivo? Realizzare un laboratorio di pace.
Verranno da tutte le regioni italiane. Entreranno nelle principali istituzioni nazionali e realizzeranno un “laboratorio di pace”. Daranno vita ad una grande manifestazione contro le guerre, la violenza e l’indifferenza in piazza del Campidoglio. E parteciperanno ad uno straordinario incontro con Papa Francesco sabato 6 maggio in Aula Paolo VI.
"Sono lieto di trovarmi in Egitto, terra di antichissima e nobile civiltà. Questa terra rappresenta molto per la storia dell’umanità e per la Tradizione della Chiesa, non solo per il suo prestigioso passato storico ma anche perché tanti Patriarchi vissero in Egitto o lo attraversarono". Così Papa Francesco nel discorso rivolto al Presidente egiziano Al Sisi e alle autorità politiche del paese nordafricano.
Venti minuto di colloquio e un dono speciale per il presidente delle Figi che è stato ricevuto da Papa Francesco.
La colomba, l’arcobaleno, l’alleanza. Sono le tre immagini che riassumono la custodia della pace secondo Papa Francesco. Nell’omelia del Pontefice a Casa Santa Marta il tema di oggi è la guerra. E la sofferenza di tanti popoli che sono travolti dalle guerre volute dai potenti e dai trafficanti d'armi.
Era il 27 Ottobre 1986 quando Papa Giovanni Paolo II convocava ad Assisi tutte le religioni del mondo per un’inedita “Giornata Mondiale di preghiera per la pace”. Un gesto “profetico” quelli di riunire tutti i leader religiosi del globo. E a raccontare lo “spirito” di quella giornata memorabile, trent’anni dopo, tra storia e profezia è un libro del vaticanista di TV2000 Paolo Fucili, “Pace in nome di Dio. Lo spirito di Assisi tra storia e profezia (1986-2016)”, edito Tau.
Considerata “l’urgenza della materia nel contesto globale di oggi” si è pensato ad “un documento congiunto sull’educazione alla pace”. È l’impegno preso dall’Ufficio per il dialogo interreligioso e la cooperazione del Consiglio mondiale delle Chiese, insieme al Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, riunitisi in questi giorni nella sede del dicastero vaticano ( 30-31 gennaio ).
La pace non è un bene scontato o un diritto acquisito, bensì per molti è ancora “soltanto un lontano miraggio. Milioni di persone vivono tuttora al centro di conflitti insensati. Anche in luoghi un tempo considerati sicuri, si avverte un senso generale di paura”. Lo ha detto il Papa, ricevendo stamane in Vaticano il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede in occasione degli auguri di inizio anno.
Il potere del Bambino Gesù non si basa su forza e ricchezza ma “è il potere dell’amore. E’ il potere che ha creato il cielo e la terra, che dà vita ad ogni creatura; è la forza che attrae l’uomo e la donna e fa’ di loro una sola carne, una sola esistenza; è il potere che rigenera la vita, che perdona le colpe, riconcilia i nemici, trasforma il male in bene. E’ il potere di Dio. Questo potere dell’amore ha portato Gesù Cristo a spogliarsi della sua gloria e a farsi uomo; e lo condurrà a dare la vita sulla croce e a risorgere dai morti. E’ il potere del servizio, che instaura nel mondo il regno di Dio, regno di giustizia e di pace”. E’ questo l’incipit del messaggio natalizio ai popoli e alle nazioni che Papa Francesco ha rivolto dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana prima di impartire la solenne Benedizione Urbi et Orbi.