Verranno da tutte le regioni italiane. Entreranno nelle principali istituzioni nazionali e realizzeranno un “laboratorio di pace”. Daranno vita ad una grande manifestazione contro le guerre, la violenza e l’indifferenza in piazza del Campidoglio. E parteciperanno ad uno straordinario incontro con Papa Francesco sabato 6 maggio in Aula Paolo VI.
"Sono lieto di trovarmi in Egitto, terra di antichissima e nobile civiltà. Questa terra rappresenta molto per la storia dell’umanità e per la Tradizione della Chiesa, non solo per il suo prestigioso passato storico ma anche perché tanti Patriarchi vissero in Egitto o lo attraversarono". Così Papa Francesco nel discorso rivolto al Presidente egiziano Al Sisi e alle autorità politiche del paese nordafricano.
Venti minuto di colloquio e un dono speciale per il presidente delle Figi che è stato ricevuto da Papa Francesco.
La colomba, l’arcobaleno, l’alleanza. Sono le tre immagini che riassumono la custodia della pace secondo Papa Francesco. Nell’omelia del Pontefice a Casa Santa Marta il tema di oggi è la guerra. E la sofferenza di tanti popoli che sono travolti dalle guerre volute dai potenti e dai trafficanti d'armi.
Era il 27 Ottobre 1986 quando Papa Giovanni Paolo II convocava ad Assisi tutte le religioni del mondo per un’inedita “Giornata Mondiale di preghiera per la pace”. Un gesto “profetico” quelli di riunire tutti i leader religiosi del globo. E a raccontare lo “spirito” di quella giornata memorabile, trent’anni dopo, tra storia e profezia è un libro del vaticanista di TV2000 Paolo Fucili, “Pace in nome di Dio. Lo spirito di Assisi tra storia e profezia (1986-2016)”, edito Tau.
Considerata “l’urgenza della materia nel contesto globale di oggi” si è pensato ad “un documento congiunto sull’educazione alla pace”. È l’impegno preso dall’Ufficio per il dialogo interreligioso e la cooperazione del Consiglio mondiale delle Chiese, insieme al Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, riunitisi in questi giorni nella sede del dicastero vaticano ( 30-31 gennaio ).
La pace non è un bene scontato o un diritto acquisito, bensì per molti è ancora “soltanto un lontano miraggio. Milioni di persone vivono tuttora al centro di conflitti insensati. Anche in luoghi un tempo considerati sicuri, si avverte un senso generale di paura”. Lo ha detto il Papa, ricevendo stamane in Vaticano il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede in occasione degli auguri di inizio anno.
Il potere del Bambino Gesù non si basa su forza e ricchezza ma “è il potere dell’amore. E’ il potere che ha creato il cielo e la terra, che dà vita ad ogni creatura; è la forza che attrae l’uomo e la donna e fa’ di loro una sola carne, una sola esistenza; è il potere che rigenera la vita, che perdona le colpe, riconcilia i nemici, trasforma il male in bene. E’ il potere di Dio. Questo potere dell’amore ha portato Gesù Cristo a spogliarsi della sua gloria e a farsi uomo; e lo condurrà a dare la vita sulla croce e a risorgere dai morti. E’ il potere del servizio, che instaura nel mondo il regno di Dio, regno di giustizia e di pace”. E’ questo l’incipit del messaggio natalizio ai popoli e alle nazioni che Papa Francesco ha rivolto dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana prima di impartire la solenne Benedizione Urbi et Orbi.
L’Evangelista Luca inserisce la nascita di Cristo nella cornice storica del tempo. Ricorda che essa avvenne quando era imperatore Cesare Augusto il quale, dopo aver posto fine ad una guerra civile che per circa 100 anni aveva devastato l’Impero romano, in ricordo della conquistata pace fece edificare a Roma un grande altare, che esiste ancora oggi: l’ Ara Pacis Augustae.
L’Ungheria ricorda l’Imperatore Carlo I d’Asburgo, per gli ungheresi re Carlo IV, con una statua nel centro di Budapest. Lo fa per ricordare i cento anni dalla sua ascesa al trono e per non dimenticare il Beato, ultimo re d’Ungheria.
Alle ore 10.30 di stamani, come previsto, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Presidente della Repubblica di Colombia, S.E. il Sig. Juan Manuel Santos Calderón, il quale ha poi incontrato il Segretario di Stato, S. Em. il Card. Pietro Parolin.
Nel primo anniversario dei tragici attentati terroristici del 13 novembre 2015 a Parigi, la sede dell’UNESCO accoglie, due giorni dopo, l’evento “Reinventare la pace”.
“Il prossimo 9 ottobre, possiamo fare una cosa tutti insieme: unire le nostre voci, le nostre facce, le nostre gambe, le nostre preoccupazioni, denunce, domande, proposte e speranze e dare corpo a una grande, grandissima, manifestazione di pace. Vinci l’indifferenza. E la tua partecipazione è importante!” Questo è lo slogan della 21esima marcia Perugia-Assisi di quest’anno, in programma il prossimo 9 ottobre.
Papa Francesco è in Georgia, prima tappa del Viaggio Apostolico nel Caucaso che lo vedrà domenica raggiungere anche l’Azerbaijan. Dopo la cerimonia di benvenuto all’aeroporto di Tbilisi il Pontefice - accolto anche dal Patriarca Ortodosso Ilia II - ha raggiunto il palazzo presidenziale per la visita di cortesia al Presidente Giorgi Margvelashvili. Al termine dell’incontro Papa Francesco si è intrattenuto con i rappresentanti del mondo politico, della società civile e con gli ambasciatori accreditati.
Il Papa è “profondamente rattristato” dalla morte di Shimon Peres. Si rivolge alla gente di Israele, e ricorda “con affetto” le visite in Vaticano dell’ ex Presidente israeliano, premio Nobel per la Pace che si è spento oggi a 93 anni.
Il Papa arriva oggi ad Assisi, chiude un evento celebrativo iniziato già da qualche giorno con interventi, relazioni e saluti. Tutti inneggianti allo Spirito di Assisi, a quella atmosfera cioè che si creò 30 anni fa nella città di San Francesco quando Giovanni Paolo II guidò la preghiera comune di tutte le religioni per la pace.
"In queste ore il nostro animo è ancora una volta scosso da tristi notizie relative a deplorevoli atti di terrorismo e di violenza, che hanno causato dolore e morte. Penso ai drammatici eventi di Monaco in Germania e di Kabul in Afghanistan, dove hanno perso la vita numerose persone innocenti.
"Cristo è nato per noi, esultiamo nel giorno della nostra salvezza!". Con questa invocazione Papa Francesco ha esordito affacciandosi alla Loggia centrale della Basilica Vaticana in occasione del Messaggio natalizio ai popoli e alle nazioni a cui segue la tradizionale Benedizione Urbi et Orbi.
Un grande concerto di musica classica per chiedere con forza la pace in Siria, terra martoriata e dilaniata da sanguinosi conflitti che mietono ogni giorno centinaia di vittime. L'Associazione “Amici di Dolores Sopegna”, nata nel 2011 da un gruppo di volontari, promuove l'iniziativa che si terrà a Roma Sabato 12 dicembre, alle 19.30, presso la Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola (Piazza Sant’Ignazio) intitolata “Roma Canta Damasco”.Ro
Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Cattedrale di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dando così inizio in anticipo all’Anno Santo della Misericordia. La Porta Santa della Basilica di San Pietro sarà aperta dal Pontefice come previsto il prossimo 8 dicembre.