Perdonare e amare. Sono i due pilastri della misericordia del Signore, “il motto di questo anno Santo straordinario”, come spiega Papa Francesco nell’Udienza Generale di mercoledì 21 Settembre.
"A Noi è concesso di poter godere dell’aiuto della tua operosità nel nostro compito di provvedere alle necessità della Chiesa: per questo ti vogliamo significare la nostra benevolenza, dal momento che il 21 settembre di quest’anno celebrerai il giubileo d’argento nel venticinquesimo anniversario della tua ordinazione episcopale, e nel contempo, con questa lettera, vogliamo congratularci vivamente con te per la tua attività pastorale". Sono gli auguri che Papa Francesco rivolge in una lettera al Cardinale Arcivescovo di Milano Angelo Scola che oggi festeggia il venticinquesimo anniversario dell'ordinazione episcopale.
Scende il tramonto sulla cerimonia della accensione delle lampade, come tradizione una per ogni paese in guerra.
Il Papa arriva oggi ad Assisi, chiude un evento celebrativo iniziato già da qualche giorno con interventi, relazioni e saluti. Tutti inneggianti allo Spirito di Assisi, a quella atmosfera cioè che si creò 30 anni fa nella città di San Francesco quando Giovanni Paolo II guidò la preghiera comune di tutte le religioni per la pace.
“Non esiste un dio di guerra, Dio è Dio di pace”. Lo ha detto stamane il Papa presiedendo la Messa a Santa Marta prima di partire per Assisi per partecipare al meeting interreligioso voluto 30 anni fa da Giovanni Paolo II.
L’astuzia cristiana è “allontanarsi dallo spirito e dai valori del mondo, che tanto piacciono al demonio, per vivere secondo il Vangelo”.
Tre profili umani, tre caratteristiche dell’ animo umano: lo sfruttatore, il truffatore e l’uomo fedele.
Lungo e articolato il discorso di Papa Francesco ai nunzi che hanno partecipato a Roma al Giubileo della Misericordia, con un riferimento principale: il nunzio non è un uomo di carriera ma un pastore.
“Come alunni dei Padri gesuiti, vi farà bene, nel momento in cui trattate dei problemi sperimentati dai rifugiati, ricordare le vostre radici ignaziane. Mentre nei vostri Paesi vi applicate a comprendere le cause dell’immigrazione forzata e a servire i rifugiati, è necessario che offriate al Signore “tutta la vostra libertà, la vostra memoria, la vostra intelligenza e la vostra intera volontà”.
Con la mascherina e sottoponendosi a tutte le precauzioni igieniche per il rispetto degli ambienti asettici, Papa Francesco ha visitato il reparto del pronto soccorso di neonatologia dell’Ospedale San Giovanni di Roma.
Papa Francesco, sabato 24 settembre alle ore 12, riceverà in Aula Paolo VI i familiari delle vittime dell'attacco di Nizza. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede.
“Vedo davanti a me coloro che sono stati “pescati” dal cuore di Dio per guidare il suo Popolo Santo”. Così Papa Francesco descrive i partecipanti all’annuale corso di formazione promosso congiuntamente dalla Congregazione per i Vescovi e dalla Congregazione per le Chiese Orientali. Il Papa li ha incontrati nella Sala Clementina nella mattinata a e a loro ha rivolto un lungo discorso.
Nella Messa mattutina a Casa Santa Marta Papa Francesco parla di una “logica” che dovrebbe appartenere al cristiano: “la logica del dopodomani”, cioè la fiducia alla resurrezione della carne.
Saranno tre i temi principali scelti dai Rappresentanti Pontifici nel mondo in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, che Papa Francesco ha convocato dal 15 al 17 settembre 2016.
"Riflettere su come siamo stati creati, formati a immagine e somiglianza del Creatore, la differenza con le altre creature e con tutto il creato è essenziale. Questo ci aiuta a capire la dignità che tutti noi abbiamo, uomini e donne, dignità che ha la sua radice nello stesso Creatore". Sono le parole di Papa Francesco rivolte all’Associazione Biblica Italiana.
Un nuovo ambulatorio solidale per i più piccoli nascerà a Roma, in zona Tuscolana, e sarà intitolato a Papa Francesco.
Al termine della Messa con il Papa, l'Arcivescovo di Rouen Dominique Lebrun ha incontrato i giornalisti nella Sala Stampa Vaticana. Insieme al presule la sorella di Padre Jacques Hamel, il parroco di St Etienne de Rouvray ucciso da due jihadisti il 26 luglio scorso, e due fedeli in rappresentanza del laicato dell'Arcidiocesi.
E’ sempre la misericordia il filo conduttore che percorre la catechesi di Papa Francesco nell’Udienza generale di questo mercoledì di metà settembre. “Vivere di misericordia per essere strumenti di misericordia”, il Papa lo ripete più volte durante il discorso pronunciato in Piazza San Pietro.
Una foto di Padre Jacques Hamel mentre celebra la Messa, accompagnata da due candele e da una croce. Questa immagine, posta sull'altare, ha accompagnato la messa mattutina di Papa Francesco, celebrata nella cappella di Casa Santa Marta, in segno di vicinanza ai familiari di P. Jacques Hamel e tutta la comunità di Rouen, in Francia. Un gruppo di 80 pellegrini della diocesi di Rouen, insieme al loro vescovo, Mons. Dominique Lebrun, ha assistito alla messa di suffragio per il sacerdote ucciso il 26 luglio nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray.
“L’incontro è quello che il Vangelo oggi ci annuncia: un incontro fra un uomo e una donna, fra un figlio unico vivo e un figlio unico morto; fra una folla felice, perché aveva incontrato Gesù e lo seguiva, e un gruppo di gente, piangendo, accompagnava quella donna, che usciva da una porta della città; incontro fra quella porta di uscita e la porta di entrata. L’ovile. Un incontro che ci fa riflettere sul modo di trovarci fra noi”. E' quanto ha detto stamane il Papa nell'omelia - riportata dalla Radio Vaticana - della Messa mattutina a Santa Marta.