“Il riferimento all’immagine di Cesare, incisa nella moneta, dice che è giusto sentirsi a pieno titolo – con diritti e doveri – cittadini dello Stato; ma simbolicamente fa pensare all’altra immagine che è impressa in ogni uomo: l’immagine di Dio. Egli è il Signore di tutto, e noi, che siamo stati creati a sua immagine apparteniamo anzitutto a Lui”. Lo ha spiegato il Papa, stamane, commentando il Vangelo domenicale nel corso dell’Angelus.
Il 19 ottobre del 1984, esattamente 33 anni fa, il capitano Piotrowski insieme a due complici rapirono p. Jerzy Popiełuszko, cappellano di Solidarność, e dopo averlo torturato, lo ammazzarono buttandolo in un sacco nella Vistola: si compiva così uno dei più odiosi crimini del regime comunista polacco.
I Papi e la FAO hanno ormai una abitudine consolidata a incontrarsi. A volte sono gli stessi Pontefici ad andare presso la sede romana - come Francesco oggi - altre volte sono i dirigenti e il personale dell’Agenzia ONU ad essere ricevuti in Vaticano. Ma poco importa, quello che conta è il costante dialogo e il reciproco ascolto tra la Santa Sede e la FAO.
San Giovanni Paolo II è ricordato per migliaia di gesti, azioni, parole, segni che hanno reso così intenso e luminoso il suo lungo pontificato. Ma sicuramente un appellativo può essere assegnato al predecessore di Benedetto XVI: quello di Papa del perdono. Come dimenticare, infatti, le richieste di perdono avanzate a nome della Chiesa con straordinario coraggio da Karol Wojtyla?
“La sintesi tra fede e cultura non è solo un’esigenza della cultura ma anche della fede. Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”.
"Dobbiamo tutti operare per rafforzare l'impegno crescente a favore del dialogo interreligioso, un grande segno di speranza per i popoli del mondo. Le differenze di religione non hanno mai costituito un ostacolo, ma piuttosto una forma di arricchimento reciproco al servizio dell'unica comunità nazionale". Con queste parole Papa Giovanni Paolo II salutava il popolo egiziano al suo arrivo al Cairo, nel febbraio 2000.
“Non è difficile essere santi”. Era la frase che aveva ispirato Jan Tyranowski, e che lui ripeteva ai suoi ragazzi. E tra questi c’era Lolek, il diminutivo di Karol, che da grande sarebbe diventato San Giovanni Paolo II. C’è anche il nome di Tyranowski nell’informata di Servi di Dio di cui sono state proclamate le virtù eroiche sabato 21 gennaio. Finita la fase diocesana, finita la prima fase romana, manca solo un miracolo riconosciuto perché il sarto che fu un cucitore di anime prima che di vestiti diventi Beato.“Non è difficile essere santi”. Era la frase che aveva ispirato Jan Tyranowski, e che lui ripeteva ai suoi ragazzi. E tra questi c’era Lolek, il diminutivo di Karol, che da grande sarebbe diventato San Giovanni Paolo II. C’è anche il nome di Tyranowski nell’informata di Servi di Dio di cui sono state proclamate le virtù eroiche sabato 21 gennaio. Finita la fase diocesana, finita la prima fase romana, manca solo un miracolo riconosciuto perché il sarto che fu un cucitore di anime prima che di vestiti diventi Beato.
Il Professor Renato Buzzonetti, medico personale di Giovanni Paolo II, è morto questa notte nella sua abitazione romana. Aveva 92 anni: era nato a Roma il 23 agosto 1924.
L’Italia è un Paese che per la sua conformazione geologica è ciclicamente esposto ai terremoti. L’ultima conferma risale al 24 agosto, quando un sisma in piena notte ha messo in ginocchio diversi paesi dell’Italia centrale. E quei paesi ieri hanno ricevuto la visita consolatrice e carica di speranza di Papa Francesco.
Il Papa arriva oggi ad Assisi, chiude un evento celebrativo iniziato già da qualche giorno con interventi, relazioni e saluti. Tutti inneggianti allo Spirito di Assisi, a quella atmosfera cioè che si creò 30 anni fa nella città di San Francesco quando Giovanni Paolo II guidò la preghiera comune di tutte le religioni per la pace.
Lo scopo del Congresso è quello di ricordare che il servizio fondamentale che la Chiesa rende al mondo – insieme con l’annuncio del Vangelo – è la celebrazione dell’Eucaristia, sacramento della Pasqua del Signore che lega i credenti in comunione mirabile con Cristo all’interno di una comunità fraterna. E' quanto spiega l'Arcivescovo Piero Marini, Presidente del Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. E, sicuramente, anche il Congresso Eucaristico Nazionale di Genova - che si terrà dal 15 al 18 settembre - ribadirà la centralità dell'Eucaristia nella vita della Chiesa Italiana.
La Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia era permeata del loro spirito. Ovunque risuonava “Tak, tak, Panje” (Sì, sì, signore), la canzone più nota di un gruppo di rock religioso venuto fuori da un evento che ogni anno raduna in Polonia centinaia di migliaia di giovani. Perché i giovani di Lednica sono un pezzo della Polonia più pura. I diretti discendenti di quella generazione che 1050 anni fa fu battezzata e scelse il cristianesimo seguendo il re Mieszko I. Sono i giovani che scelgono Cristo, e ne fanno la ragione della loro vita.
Saranno 14 i rifugiati che accolgono il Papa oggi ad Assisi, saranno loro il simbolo dei gesti di misericordia di Bergoglio che ha deciso, poco dopo il rientro dalla Polonia, di celebrare con i francescani gli 800 anni del Perdono di Assisi, la indulgenza straordinaria che il Papa concesse a San Francesco.
“Anche oggi, Giovanni Paolo II chiederebbe di non avere paura… di non avere paura degli attentati, di parlare insieme, di pregare insieme, di cantare insieme”. Don Jan Machniak, sacerdote tra i più ascoltati da Giovanni Paolo II e membro della commissione storica della causa di beatificazione, riceva ACI Stampa nella canonica di via Kanoniczka, a due passi da quella che è stata la prima casa dell’arcivescovo Wojtyla a Cracovia. Racconta dell’eredità di Giovanni Paolo II, della Polonia, della devozione della Divina Misericordia di cui lui è un esperto.
La Chiesa Polacca piange il Cardinale Franciszek Macharski. L'immediato successore di Karol Wojtyla presso la sede arcivescovile di Cracovia è morto stamane all'età di 89 anni. Era da tempo malato. Pochi giorni fa aveva ricevuto in ospedale la visita a sorpresa di Papa Francesco durante il suo soggiorno in città per la Giornata Mondiale della Gioventù.
Sarà Gesù Cristo il centro di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Parlando con i giornalisti, don Grzegorz Suchodolski, segretario generale della Giornata Mondiale della Gioventù, non ha dubbi su questo. Tutto, a Campus Misericordiae, è stato preparato per questo obiettivo. E i giovani ne sono consapevoli. Tanto che oggi, per la Via Crucis, si sono preparati in silenzio e meditazione. Lunghissime le file davanti ai confessionali.
Ad Auschwitz si è dimostrata la sconfitta del mondo e la vittoria della fede. E’ il messaggio centrale dell’omelia che il 7 giugno 1979 Papa Giovanni Paolo II pronunciò nella Messa celebrata presso il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, una delle tappe dell’imminente viaggio apostolico in Polonia di Papa Francesco.
Pubblicato questa mattina il programma del Viaggio Apostolico di Papa Francesco in Polonia, in occasione della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù. Il Pontefice si fermerà nella terra di San Giovanni Paolo II dal 27 al 31 luglio prossimi.
Una giornata intera per parlare del Papa, o meglio dei Papi, e in un contesto inatteso. Il Reale istituto neerlandese di Roma diretto da Harald Hendrix, ha ospitato un simposio internazionale dedicato a Francesco e ai suoi predecessori. Una giornata di confronto e riflessione tra storici con l’apporto della testimonianza dei media.
A poche settimane dalla celebrazione della Gmg di Cracovia il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa ha organizzato un meeting per giornalisti ed esperti di comunicazione proprio per fare il punto in vista di questo grande evento che si svolgerà a fine luglio con la presenza di Papa Francesco.