Albeggia, in una Padova già oppressa dalla calura estiva. Sono le cinque del mattino, nella sua cella del convento a Santa Croce padre Leopoldo Mandic si alza faticosamente dal letto. Sta male, sa da tempo che si trova sull’orlo della sua esistenza terrena.
Un testamento spirituale, l’ultimo capitolo appassionante e coerente del pensiero di Joseph Ratzinger, un vero dono per credenti e per chi cerca la verità, antidoto contro la confusione e la marea montante dell’intolleranza e dell’odio
In principio c’erano, e ci sono sempre, loro due: padre Brown e don Camillo, ormai assunti a sostanza di mito.
La vita di San Giuseppe Benedetto Labre è interessante ed unica. Senso del divenire, amore a Cristo ed al Vangelo sono alla base del suo percorso spirituale ed umano.
Chi pensa che la scienza allontana dalla fede sbaglia di grosso. Giuseppe Mercalli ne è la prova. Scienziato, docente universitario ed acuto lettore dei fenomeni naturali, era un sacerdote.
"Quando passo momenti sconforto, di crisi, di buio, mi metto a leggere qualcosa scritto da Benedetto XVI e lentamente, ma inesorabilmente quelle ombre si disperdono, si sciolgono, tutto diventa più chiaro, sereno e l’animo si schiude naturalmente alla speranza. E’ stata la mia ancora, la mia sicurezza. La mia roccia".
Raccontare la vita di uno scienziato non è semplice e questo vale anche per l’esistenza di Alessandro Volta.
Il 4 dicembre 1798 spirava Luigi Galvani. A Bologna una piazza è dedicata alla sua memoria ed un liceo ne porta il nome, tanto fu grande la sua opera di studioso e ricercatore.
Dall’Inghilterra di fine Seicento agli States degli anni Cinquanta, dalle chiese illuminate da luci e candele alle strade solitarie piene di ombre e tristezza,
Natale e le sue infinite “deformazioni”, ossia come adeguare il reale significato della festa alle pretese del consumismo e dell’omologazione culturale. Tanto, persino, a voler cancellare il nome vero del Natale, le radici dello spirito cristiano.
Il giorno dell’Immacolata appena trascorso è La festa che ci introduce nel mistero dell’Incarnazione, nel mistero di una giovane donna che dice sì e apre un capitolo nuovo della storia dell’umanità.
San Benedetto nel fondare il monastero ha voluto abbracciare il mondo. E questo è il senso più autentico del testo sugli oblati benedettini, edito dall’Abbazia di Praglia.
Entriamo nei giorni dell’Avvento e una delle vie per attraversare questo tempo è quella della bellezza, la via pulchritudinis, quella che da sempre hanno intrapreso artisti e scrittori.
E’ una bella giornata di primavera del 1915, nella “piccola città armena” dell'Anatolia. Dalla veranda inondata di sole di una grande casa esce con passo leggero una bella e giovane ragazza, Aghavnì, esce di casa con il marito e i due figli piccoli, Vogliono fare una passeggiata, andare a trovare una delle tante zie che fanno parte delle loro grandi famiglie.
Don Matteo Baraldi, per anni animatore dell’oratorio di ‘San Francesco al Fopponino’ ed ora parroco alla parrocchia di ‘Gesù Buon Pastore’ a Milano, è cintura nera di judo, terzo dan
Dante vaga nella selva oscura e noi insieme a lui.
“La maternità è la genesi di ogni significato possibile. In quel ‘sì alla vita’ che la donna pronuncia davanti a sé stessa, aprendosi a quell’altro che è però dentro di lei, il tempo resta sospeso, l’eternità sfiora la carne del mondo, e l’uomo accade”
Domenica 20 novembre, alle ore 15,30, presso la Sala multimediale della Biblioteca Statale di Farfa si terrà il Convegno "Il Racconto di Farfa. La narrazione dell'Imperiale Abbazia nel corso dei secoli". Un evento da ricordare perché "il primo nella storia dedicato agli studi storico-letterari che pongono al centro l'Abbazia di Farfa".
Nel capitolo diciottesimo del primo libro de Le rouge et le noir – romanzo pubblicato nel 1831 – Stendhal, del tutto decontestualizzandolo dalla trama del racconto, inserisce un curioso episodio che vede inusuale protagonista, oltre a Julien Sorel, personaggio principale del componimento narrativo, e ad un non meglio specificato re in visita a Verrières, località frutto della fantasia dello scrittore, un corposanto delle catacombe in ceroplastica, l’altrimenti ignoto san Clemente.
Da ottobre è visibile on line il cortometraggio ‘Mi passi un po’ di pace?’ del regista Giancarlo Mici, che ha anche prodotto il film per ‘Edizioni Saint Production’ in collaborazione con ‘M.P.M. Management Productions’, presentato in anteprima a Papa Francesco nell’udienza generale di mercoledì 21 settembre e candidato al premio ‘David di Donatello’, ideato da Elena Tasso e prodotto da Maria Paola Migliassi.