Europa

La statua di Giovanni Paolo II davanti alla cattedrale di Sarajevo  / www.radiosarajevo.ba

Sarajevo, il Papa e il suo confessore francescano dell'Erzegovina

Sarajevo è una città con due nomi. Quello antico, cristiano legato alla sede vescovile Vrhbosna, e quello che gli è stato dato durante la dominazione ottomana, Saraj, “sede del governo”, che poi divenne Sarajevo per intendere tutta la città. Già in questi due nomi è segnato il destino di una città, che ha sofferto la fatica di essere multietnica e multi religiosa. Nel 1997 Giovanni Paolo II pellegrino nella città “simbolo della sofferenza di tutta l’ Europa in questo secolo” chiedeva proprio all’ Europa se fosse stata “testimone responsabile” della sofferenza di Sarajevo, ed esprimeva un auspicio: “Che Sarajevo diventi per tutta l’ Europa un modello di convivenza e di pacifica fra popoli di etnie e di religioni diverse.”

Marco Mancini - Acistampa

Il card. Vegliò: "Sui migranti Europa poco generosa"

Nell'intervista ad Acistampa il Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, parla a tutto campo dell'emergenza migrazioni. "Finora il problema lo si è affrontato perché è emergenziale. Manca un progetto di visione di questa realtà che esiste".

Il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin /

Parolin su referendum Irlanda: "Sconfitta per l'umanità"

Circa il referendum che introduce le nozze omosessuali in Irlanda, “credo che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell'umanità”. Parola del Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin: “Sono rimasto molto triste di questo risultato, la Chiesa deve tener conto di questa realtà ma nel senso di rafforzare il suo impegno per l'evangelizzazione”.

Arcivescovo Diarmuid Martin, di Dublino, Sala Stampa della Santa Sede, 2012 / David Kerr / Catholic News Agency

Irlanda, dietro il referendum sul matrimonio, un problema culturale

“Il referendum è stato vinto con il voto dei giovani, e il 90 per cento dei giovani che hanno votato sì ha frequentato scuole cattoliche.” L’amara constatazione dell’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin sul voto al referendum irlandese del 22 maggio delinea forse meglio di tutti il vero problema in Irlanda. E cioè quello del fallimento della Chiesa cattolica, la maggiore agenzia educativa del Paese, che non è stata in grado di dare argomenti ragionevoli ai giovani che andavano crescendo, e che sono stati bombardati da una campagna per il sì senza precedenti.

Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Cei / chiesacattolica.it

Galantino su referendum Irlanda: "No ad arroccamento fatto di paure ed arroganza"

Di fronte al risultato del referendum in Irlanda, un “fatto che sta davanti a tutti”, “la risposta non può essere né quella dell’arroccamento fatto di paure e di arroganza”. Domenica scorsa nel Paese definito da sempre “cattolicissimo” una larghissima maggioranza ha votato a favore dell’introduzione delle nozze omosessuali.

Il Presidente del Forum, Francesco Belletti / Forum delle Associazioni Familiari

Forum Associazioni familiari: referendum Irlanda frutto del "vento individualista"

Italia e Irlanda paesi cattolici? Quantomeno “illusorio” per il Forum delle Associazioni Familiari. “Come nel resto d’Europa prevale un pensiero dominante che tenta costantemente di ridurre la fede ad esperienza privata, senza legami con i valori sociali”, spiegano dalla compagine di Associazioni cattoliche. Con un richiamo all’unità. “Smettiamola quindi di dividerci in guelfi e ghibellini, non si tratta di difendere o di proporre ‘leggi cattoliche’: si tratta di interrogarsi, piuttosto, sul modello di persona, di società e di libertà oggi prevalenti”.

Il primo ministro bulgaro dal Papa  / http://www.novinite.com/

Il Papa riceve capi dei governi di Macedonia e Bulgaria

 Il primo ministro bulgaro Boyko Borisov e Nikola Gruevski, Presidente del Governo della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, con la Consorte, e Seguito sono stati ricevuti questa mattina da Papa Francesco. Prosegue così una tradizione iniziata con Giovanni Paolo II che in occasione delle festa liturgica dei Santi Cirillo e Metodio secondo il calendario giuliano vede i rappresentanti dei governi bulgaro e macedone in vista dal Papa. Entrambi i rappresentanti dei loro governi hanno avuto un colloquio privato con il pontefice.

Suor Irene in un ospedale militare di Kilwa / www.suorirenestefani.org

Suor Irene, la beata che ha salvato 240 vite dalla violenza della guerra

“Era il gennaio del 1989. Un gruppo di persone era in pericolo di vita: fuggiva da una delle fazioni armate coinvolte nella guerra civile, giunti a Nipepe, Diocesi di Lichinga, Mozambico, si rifugiarono nella chiesa parrocchiale. Entrati in quel luogo sacro cominciarono a pregare e a chiedere aiuto attraverso la mia intercessione. E il Signore li ascoltò.” Il racconto immaginato in prima persona è quello del miracolo di Suor Irene Stefani, delle Missionarie della Consolata, che è stata beatificata oggi a Nyeri, in Kenya, dal cardinale Polycarpo Pengo, arcivescovo di Dar-es-Salaam.

Un momento della Marcia-Pellegrinaggio 2014 / www.pellegrinaggio.org

Sono già tremila i volontari per la Marcia Macerata- Loreto 2015

Sono già tremila i volontari al lavoro per la marcia- pellegrinaggio che ogni anno porta i fedeli da Macerata al santuario mariano di Loreto.Tra i numerosi pullman già iscritti, pronto uno da Lugano, in Svizzera Oltre un centinaio i pullman già iscritti al prossimo Pellegrinaggio  

La riunione Osce a Vienna / CCEE

Intolleranza e discriminazione contro i cristiani in Europa

L'intolleranza e la discriminazione contro i cristiani è stato il tema della conferenza organizzata dalla Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) a Vienna, il 18 maggio 2015. Le delegazioni dei vari Stati della regione dell'OSCE, nonché ONG attive nel campo dell’intolleranza e della discriminazione contro i cristiani ha discusso in tre sessioni circa l'importanza di rafforzare gli sforzi per prevenire e combattere l'intolleranza e la discriminazione contro i cristiani nella regione dell'OSCE, concentrandosi sui crimini ispirati dall'odio, l'esclusione, l'emarginazione e la negazione dei diritti. 

I vescovi europei riuniti a Saint Maurice  / CCEE

Vescovi europei: il dialogo è un imperativo della nostra fede

“In quest’anno che segna il cinquantesimo anniversario di Nostra Aetate, siamo più che mai convinti che il dialogo interreligioso, e nel nostro caso, il dialogo tra cristiani e musulmani, non solo è necessario per costruire la pace, ma è un imperativo della nostra fede.” Inizia così il messaggio finale dei vescovi e delegati della Conferenze episcopali d’Europa per le relazioni con i musulmani riuniti a St. Maurice (Svizzera) da mercoledì scorso.  

Cardinale Jeanne-Pierre Ricard / http://www.eglise.catholique.fr

Ricard: "realismo" e "dialogo" con l'Islam

Nei rapporti con il mondo islamico bisogna "analizzare con realismo la situazione” ed “esprimere nuovamente le nostre convinzioni con forza”. E riaffermare “la via del dialogo”, “lo sappiamo”, perché la strada “della conoscenza, della collaborazione e della stima reciproca, prepara realisticamente per il futuro”.

Cardinale Jean Louis Touran / Halan Holdren/CNA

Tauran: nel rapporto con l'islam "guardare alle luci"

Per il cardinale Jean Louis Tauran la stragrande maggioranza dei musulmani “non si riconosce in atti barbarici”. E allora “il dialogo è più che mai necessario”; perché “anche in un contesto di persecuzione, può diventare un segno speranza”. Il Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, si è rivolto ieri ai vescovi e delegati delle Conferenze episcopali per i rapporti con i musulmani in Europa, riuniti a St. Maurice, in Svizzera, fino a domani.

Papa Francesco e alcuni migranti a Lampedusa / www.korazym.org

Migrazioni, le decisioni dell' UE e le cifre di Migrantes

“Uomini e donne come noi” è il titolo dell’ultimo saggio dedicato al dramma dell’immigrazione nel mediterraneo scritto da monsignor Giancarlo Perego Direttore della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale italiana. Mentre le cifre di morte si susseguono con un ritmo da apocalisse la Chiesa cattolica ha messo in campo tutte le sue forze non solo per essere aiuto, ma anche per leggere il fenomeno e cercare di prevenirlo.  

Un gruppo di militari del Battaglione San Marco  / btgsanmarco.it

Gli ordinariati militari insieme per la pace

“La professione militare mostra la sua nobiltà e la sua necessità soprattutto quando è messa a servizio di buone cause come il perseguire la pace, il rispetto del diritto, la protezione dei poveri e dei deboli, l‘opposizione a coloro che vogliono la guerra”. É il saluto che il Papa, tramite il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, ha inviato al 4° Congresso degli Ordinari Militari d’Europa che si svolge fino a domani a Parigi.

Il folder del Vaticano per i 150 anni della Guardia Costiera / Daniel Ibanez/CNA

Il grazie del Vaticano alla Guardia Costiera italiana che compie 150 anni

Centosettantamila migranti salvati in mare, 39 mila dalla Guardia Costiera italiana che con poco meno di 100 persone a Lampedusa riesce a fronteggiare una emergenza che non cessa a diminuire. Il 17 febbraio scorso il Papa ha ricevuto i rappresentanti della Guardia Costiera a Santa Marta: “mi sento davvero piccolo di fronte al lavoro che fate rischiando la vita” ha detto Francesco. Anche da questo rapporto speciale con i Pontefici nasce una iniziativa filatelica che unisce Santa Sede e Guardia Costiere che in questo 2015 compie 150 di vita. Un folder del servizio filatelico vaticano unisce in una busta il francobollo emesso per la visita del Papa a Lampedusa e un chiudilettera della Guardia costiera. L’immagine di due mani protese verso il mare è di una artista di Mazzara del Vallo, Monica Pizzo

Stefano Tassinari / Acli

Un milione di firme per la Tassa sulle Transazioni Finanziarie. Esultano le Acli

Sono un milione le firme già raccolte per la per la petizione a sostegno dell’introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) in Europa. L’appello rivolto ai capi di Stato e di Governo degli 11 paesi, tra cui l’Italia, coinvolti nel negoziato per l’introduzione della TTF europea è quello di favorire un modello ambizioso dell’imposta continentale e di assicurare così un significativo gettito da destinare alla riduzione delle diseguaglianze sociali e al sostegno dei ceti più deboli in Italia, e, su scala internazionale, a programmi di lotta alla povertà e di contrasto ai cambiamenti climatici.

Il Cardinal Petr Erdo, presidente della CCEE, e gli altri partecipanti alla Conferenza stampa conclusiva del Comitato Congiunto di CCEE - KEK  / Daniel Ibañez / ACI Group

Le Chiese cristiane insieme per la libertà vera

La parola chiave è libertà. Una libertà per denunciare violenza e oppressione, per salvare i migranti del Mediterraneo, che vada altre i pregiudizi. Ma anche la libertà che definisce la Creazione come un dono sacro, in vista degli incontri di Parigi per il cambiamento climatico a dicembre. C’è tutto questo nel messaggio congiunto del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee e della Conferenza delle Chiese Europee. Due organismi che vanno molto al di là dell’Europa comunitaria, e abbracciano un arco di nazioni che va “dal Pacifico all’Atlantico,” sottolinea il Cardinal Petr Erdo, presidente del Consiglio. Due organismi che insieme racchiudono tutte le confessioni cristiane del continente, che si sono messe insieme “Per una Europa di Libertà.”

Uno momento dell'incontro / © L'Osservatore Romano Foto

Le sfide comuni per le Chiese d' Europa secondo Papa Francesco

“Oggi le Chiese e le Comunità ecclesiali in Europa si trovano ad affrontare sfide nuove e decisive, alle quali possono dare risposte efficaci solo parlando con una voce sola.” Papa Francesco lo ha ricordato nel su discorso della mattina al Comitato congiunto della Conferenza della Chiese europee (CEC) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’ Europa (CCEE).  

Papa Francesco incontra i vescovi della Svizzera / © L'Osservatore Romano Photo da Radio Vaticana

Sinodo: in Svizzera è sì all'insegnamento della Chiesa, ma con eccezioni

Sono praticamente tutti d’accordo sugli insegnamenti della Chiesa in tema di matrimonio e famiglia, ma chiedono anche più comprensione per i casi di fallimento dei matrimoni e decomposizione delle famiglie. Gli oltre 6 mila fedeli svizzeri che hanno risposto al questionario incluso nei “Lineamenta” del prossimo sinodo dei vescovi confermano che i fedeli cercano un cambio di passo, anche in termini dottrinali. Sarà su questo che verterà il grande dibattito al prossimo sinodo dei vescovi.