La dichiarazione congiunta con il Grande Imam della Moschea Istiqlal non è solo parte del lavoro di dialogo interreligioso portato avanti da Papa Francesco. È anche parte di un lavoro diplomatico della Santa Sede, che sotto Papa Francesco si è fatto particolarmente attivo e che ha portato alla Dichiarazione sulla Fraternità Umana di Abu Dhabi del 3 febbraio 2019, all’intervento di Papa Francesco alla Conferenza per la Pace del Cairo nel 2017, all’incontro di Papa Francesco con l’Ayatollah al Sistani in Iraq nel 2021, ai sette incontri di Papa Francesco con il Grande Imam di al Azhar Ahmed Al Tayyb, e alla dichiarazione congiunta su Gerusalemme di Papa Francesco e del re del Marocco durante il viaggio del Papa nel Paese nel 2019.
Nel Santuario di Maria Ausiliatrice, a Port Moresby, il Papa si è intrattenuto con i Vescovi della Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone, con i Sacerdoti, i Diaconi, i Consacrati e le Consacrate, i Seminaristi e i Catechisti.
Il Santuario di Maria Ausiliatrice di Port Moresby, capitale di Papua Nuova Guinea, sarà il teatro dell’incontro che il Papa avrà oggi con il clero, i religiosi e i catechisti di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone.
Il Papa ha raggiunto la Caritas Technical Secondary School di Port Moresby per incontrare bambini di Street Ministry e Callan Services, accuditi ed assistiti dalla Comunità delle Caritas Sisters of Jesus.
In una Papua Nuova Guinea ancora scossa dalle violenze tribali, e in una situazione politica instabile anche per via delle spinte indipendentiste di Bouganville, Papa Francesco chiede che cessi ogni forma di violenza, che le istituzioni siano stabili e che ci si apra allo sguardo verso qualcosa di più grande, perché solo se c’è qualcosa di più grande si riesce a creare una nazione pacifica.
Un volo di poco meno di sei ore per andare verso un paese che da paradiso si sta trasformando in inferno. P
Lo scorso 27 luglio 2024 è stato inaugurato a Kamonyi, in Rwanda, il primo ‘Giardino dei Giusti’
Il piccolo santuario è visitato da circa 15 mila pellegrini ogni anno.
La giornata indonesiana del Papa si conclude allo Stadio Gelora Bung Karno di Giakarta per la celebrazione della Messa
Nel suo terzo giorno in Indonesia, Papa Francesco incontra il mondo islamico. Forte l'invito a costruire tutti società aperte, isolare gli estremismi ea rafforzare i valori religiosi.
Scholas Occurrentes, un movimento educativo internazionale lanciato a livello globale nel 2013 da Papa Francesco, continua ad espandere la sua missione di trasformare la vita dei giovani attraverso metodologie educative innovative che incorporano tecnologia, sport e arti. E lo fa anche in Indonesia. Durante il viaggio più lungo del suo pontificato, Papa Francesco dedica un'ora ai giovani di Scholas Occurrentes e lo fa nella Casa della Gioventù Grha Pemuda a Giakarta.
Presso la Cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione a Giakarta il Papa incontra la Conferenza Episcopale indonesiana, i sacerdoti, i consacrati, le consacrate, i seminaristi e catechisti. Il Papa arriva all’ingresso principale della Cattedrale, dove viene accolto dal Cardinale Arcivescovo di Jakarta, dal Presidente della Conferenza Episcopale e dal Parroco.
Un'altra giornata intensa in Indonesia per Papa Francesco. Nelle prossime ore infatti il Pontefice incontrerà la Conferenza episcopale indonesiana presso la Cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione. Mentre nella Moschea Istiqlal si terrà l'incontro interreligioso. Vediamo passo passo questi luoghi carichi di significato e bellezza.
“Vittoriosa e prospera”, questo significa Giacarta in lingua giavanese. Si perché l' Indonesia è composta da più di 17 mila isole nel Sud Est Asiatico e a pensarci fa subito libro di avventura.
Poco dopo le 6.15 ora italiana l’aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato sulla pista dell’aeroporto di Giakarta, in Indonesia, prima tappa del suo viaggio apostolico internazionale in Asia e Oceania. L’aereo era decollato ieri pomeriggio da Roma
Papa Francesco è in partenza per Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore: sono le mete del suo nuovo viaggio apostolico internazionale, il più lungo del suo pontificato.
Undici giorni in Asia per Papa Francesco, undici giorni durante i quali toccherà quattro Paesi diversissimi tra loro: l’Indonesia del dialogo con l’Islam, il Timor Est Paese più cattolico al mondo, Papua Nuova Guinea, in Oceania in realtà, dove si vive il rischio del disastro ambientale, e infine Singapore, che è un po’ un avamposto per l’Asia continentale, verso la Cina ma anche verso il Vietnam. Il viaggio inizierà il 2 settembre, e terminerà il 13. Ma quale è la storia delle relazioni diplomatiche della Santa Sede con le nazioni che il Papa toccherà?
Intervista al giornalista Stefano Vecchia sul prossimo viaggio di Papa Francesco
La legge 8371 è stata approvata dalla Rada (il Parlamento ucraino) lo scorso 20 agosto, aspetta solo la firma del presidente Zelensky ed entrerà in vigore entro nove mesi. Perché è diplomaticamente importante? Perché la legge prevede lo scioglimento per tutte le organizzazioni religiose il cui centro risiede all’estero o che possano essere affiliate ad un centro estero. In pratica, la Chiesa Ortodossa Ucraina legata al Patriarcato di Mosca rischia di essere messa fuorilegge, e questo nonostante le sue posizioni, dall’aggressione russa in poi, non siano state sempre conformi a quella del Patriarcato di Mosca, da dove si è arrivati persino a parlare di “guerra santa” e da dove è partita l’ideologia del “mondo russo”, ovvero l’idea che c’è una Grande Russia che comprende la Russia Bianca (cioè la Bielorussia) e l’Ucraina, e che dunque questi due Stati altro non sarebbero che una espressione della Russia.
I membri della Conferenza episcopale cattolica della Nigeria (CBCN) hanno condannato nei “termini più forti” gli abusi durante le celebrazioni liturgiche nella nazione dell’Africa occidentale.