“L’opera di Cirillo e Metodio costituisce un contributo eminente al formarsi delle comuni radici cristiane dell’Europa, quelle radici che per la loro profondità e vitalità configurano uno dei più solidi punti di riferimento culturale, da cui non può prescindere ogni serio tentativo di ricomporre in modo nuovo ed attuale l’unità del Continente”.
Fede, culto, religione, e tradizioni popolari: tutto in una sola icona. Tutto in pochi centimetri quadrati che respirano della bellezza di Maria: è l’immagine della Vergine del Pilerio. Un culto antico, quello della Vergine del Pilerio. Una storia che visto il momento storico della pandemia che stiamo vivendo non può che suscitare inevitabili parallelismi.
Non è ancora stato canonizzato, nonostante anche il miracolo attribuito alla sua intercessione sia stato riconosciuto, perché il Papa ha preferito prudentemente fermare il processo e chiedere a una commissione mista cattolica ortodossa di definire storicamente il suo ruolo – e la commissione non ha avuto posizioni univoche. Ma che il Cardinale Aloizije Stepinac, martire della storia, sia già considerato un santo è indubbio. E lo si nota dalla partecipazione alle celebrazioni che hanno avuto luogo nel giorno della sua memoria. Tre, in particolare, vanno ricordate, in luoghi simbolici: quella davanti alla cattedrale di Zagabria, colpita e resa inagibile da un terremoto, di fronte ad una torre campanaria assente; quella nella Cattedrale di Sarajevo; e quella a Krasic, nel luogo dove il Beato Stepinac è nato.
C’è anche una tappa a Najaf, nel programma del viaggio di Papa Francesco in Iraq. Non menzionata nel programma iniziale del viaggio, Najaf è la roccaforte dell’Islam sciita. Ed è il luogo dove vive l’ayatollah Muhammad al Sistani, diventato nel corso degli anni non solo una autorità religiosa, ma anche una autorità di riferimento cui chiedere di tutto. Da lui si va se si vuole comprendere come rispondere al terrorismo. Da lui si va se si deve legittimare il governo.
Nel 1990 Yad Vashem, proclamò il servo di Dio Giovanni Palatucci, “Giusto fra le Nazioni”. Ultimo questore di Fiume ed autentico cattolico, spese la sua vita per il bene e la salvezza degli altri.
Andrea Stefani è un frate cappellano al Policlinico Gemelli di Roma. I suoi occhi e il suo cuore ne vedono tante: malattia, morte, solitudine, vecchiaia. Come reagire a tutto questo? Come riuscire a consolare chi perde una persona cara o accompagnare anche un giovane verso sorella morte? La pandemia ha anche accentuato tutto ed è per questo che frate Andrea, dell'Ordine dei frati minori del Lazio, in questo suo piccolo diario, raccoglie riflessioni spirituali ed esistenziali. "Nel mistero del dolore. Diario di un cappellano al Policlinico Gemelli", questo il titolo del libro che ACI stampa ha approfondito.
Si chiama Isola Persina, ed è una isola nel cuore del Danubio, vicino alla città di Belene. Persina la più grande isola bulgara, con la sua superficie di 41,1 chilometri quadrati. Ma in quel territorio si trovava anche il più grande campo di concentramento per persone considerate politicamente pericolose dal governo comunista. Per dirlo con le parole di Padre Paolo Cortesi, passionista, parroco di Belene dal 2010 “Belene è il calvario bulgaro del XX secolo, dove decine di migliaia di innocenti hanno sputato lacrime e sangue”.
“Un pastore dee profittare di tutto per istruire il suo popolo, per farlo risovvenire del suo dovere, o per preservarlo dal peccato o per farlo ravvedere se è traviato”. E’ quanto si legge in alcune carte della parrocchia di San Martino ai Monti a Roma del XIX secolo.
Il Vangelo di questa domenica continua il racconto di come Gesù viveva le sue giornate a Cafarnao. Egli trascorreva il suo tempo alternando la predicazione del Regno di Dio con la guarigione dei malati e degli indemoniati. Il Signore si trovava, dunque, a confrontarsi con tutte quelle situazioni che fanno soffrire l’uomo: ogni sorta di malattia e, in più, quel male oscuro, il più terribile di tutti, che è la possessione diabolica.
Si chiama “Veritas Amoris Project”, ed è un foro accademico di ricerca sui temi del matrimonio, della famiglia e della sessualità, visti dal punto di vista della dottrina della Chiesa e partendo dall’insegnamento della “verità dell’amore” di cui parlava San Giovanni Paolo II e che sia Benedetto XVI che Papa Francesco hanno ripreso. Si tratta di una esperienza originale di ricerca, che ha comunque i piedi ben fondati in un’altra esperienza: quella dell’Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sulla Famiglia e sul Matrimonio.
Il 4 marzo 2016 Papa Francesco proclamò venerabile Monsignor Enrico Verjus. Raccontare la vita del sacerdote è allargare lo sguardo agli sterminati orizzonti dell'Oceania ed a quello zelo che portò il giovane vescovo a lasciare tutto per seguire una vocazione santa, ma decisamente dura.
San Carlo alle Quattro Fontane, una perla romana del Borromini. Siamo a pochi passi dal Palazzo del Quirinale e dalla umbertina Via Nazionale. La chiesa - denominata anche “San Carlino” - è scrigno d’arte e di bellezza. Ma non solo. La sua storia è legata anche a figure di santità che hanno trovato in questo luogo quasi un “habitat naturale”.
Fondate a Torino nel 1910 dal Beato Giuseppe Allamano, le Missionarie della Consolata sono oggi presenti in 4 Continenti: Africa, Asia, America ed Europa. La loro straordinaria "famiglia internazionale" annuncia Cristo come una vera consolazione. Ma come continuano le missioni con la minaccia del Covid19 Chi sono queste suore che con impegno e amore partono per annunciare Cristo e aiutare chi ha davvero bisogno anche nell'altro capo del mondo?Suor Lucia Bortolomasi, Missionaria della Consolata, risponde ad ACI stampa.
“Chiunque procede alla vaccinazione cessa di essere figlio di Dio: il vaiolo è un castigo voluto da Dio, la vaccinazione è una sfida contro il Cielo”.
"Sempre di più, sempre meglio, sempre con amore”. Era così che Maria Kaupas usava, e su questo motto ha basato tutta la sua vita. Lei, che ha fondato le Sorelle di San Casimiro, è una santa conosciutissima nella comunità lituano-americana, molto numerosa. Si attende un miracolo per la beatificazione, ma, a contribuire alla conoscenza di questa straordinaria santa, ci ha pensato un documentario di EWTN nella serie “They might be saints” (potrebbero essere santi).
“In Bulgaria l’aspetta la corona del martirio”. Pio XII non nascose, al passionista Eugenio Bossilkov, la sorte che lo avrebbe atteso nella sua patria. Era il 1948. Nel 1952, Bossilkov fu fucilato insieme a tre padri Assunzionisti, accusato di essere un sovversivo ed infiltrato da una potenza straniera, la Sede Apostolica. L’episodio è stato ricordato dal Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, nell’omelia che ha tenuto alla celebrazione eucaristica votiva dei Beati Martiri di Bulgaria.
Uno dei tanti aspetti da studiare ancora nel pontificato di Leone XII è il rapporto con il mondo dei consacrati, dei religiosi.
Il 25 aprile 1741, a Lecce, nasce un bambino che, in seguito, sarà ricordato dalla Famiglia teatina: Vincenzo Maria Morelli.
Gesù inizia la sua missione nella sinagoga di Cafarnao, dove commenta un testo delle Sacre Scritture. Il Suo insegnamento suscita l’ammirazione degli ascoltatori, i quali si sentono scossi, colpiti, interpellati dalle sue parole. Ma non solo! Il suo insegnamento, così nuovo, ma nello stesso tempo così vero, mette in crisi le false sicurezze e le mediocrità di questi ascoltatori, facendo emergere il desiderio di confrontarsi con Gesù. In effetti la gente si interroga circa la sua identità; si domanda da dove e da chi gli viene l’autorità con cui parla. L’attenzione, quindi, non è più rivolta al contenuto della sua predicazione , ma alla Sua persona.
Da poco più di 15 anni, i cristiani in Kosovo possono contare su un aiuto di eccezione: quello di Solidarité Kosovo, la Ong fondata nel 2004 da Arnaud Guillon, che allora aveva 19 anni, e che oggi, naturalizzato serbo, è stato nominato recentemente nominato dal governo Segretario di Stato per la diaspora.