Sarà una festa di santa Rita tra presenza e virtualità, quella che la Famiglia Agostiniana di Cascia e milioni di devoti in Italia e nel mondo, impossibilitati dalla pandemia del Coronavirus ad essere presenti, vivranno venerdì 22 maggio, come ha sottolineato la priora del monastero di santa Rita da Cascia, suor Suor Maria Rosa Bernardinis:
Non si ferma il dibattito intorno alla cattedrale di Notre Dame, severamente danneggiata da un incendio il 16 aprile del 2019. Proprietà dello Stato francese, ma data in concessione perpetua alla Chiesa cattolica per ragioni di culto, dal momento della caduta del tetto la cattedrale di Parigi è stata oggetto anche di una serie di campagne ideologiche, che sembravano volerne mettere in discussione la funziona stessa di chiesa.
"Lontane rive di silenzio cominciano appena di la' dalla soglia/Non le sorvolerai come un uccello. / Devi fermarti a guardare sempre più in profondità/ finché non riuscirai a distogliere l'anima dal fondo".
Nell'autunno del 1919, Emilia Wojtyła scoprì che stava aspettando un bambino. Aveva già un figlio, il tredicenne Edmund, la figlia secondogenita morì poco dopo il parto, quindi la donna aveva paura di non poter avere più figli.
Un Papa che ha cambiato il mondo, che ha avuto l’impatto dei grandi leader. Un Papa che può essere considerato tra i padri della Polonia. Ma soprattutto, un Papa che aveva “una incrollabile fede in Dio” e che anche in tempi difficili “non ha mai perso la convinzione della grandezza e della dignità dell’uomo, non ha mai rinunciato alla speranza”. Così il Cardinale Stanislao Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e per decenni segretario di San Giovanni Paolo II, descrive il Papa polacco nel centenario della sua nascita.
In questa VI domenica di Pasqua ci viene offerto un primo insegnamento sullo Spirito Santo, tratto sempre dai “discorsi di addio” e che abbiamo ascoltato anche domenica scorsa. I testi che la Liturgia propone, ci aiutano ad entrare più profondamente nel mistero pasquale di Gesù. Questo evento, oltre alla Risurrezione di Cristo nel suo vero corpo, comprende anche altri due risvolti importanti, che saranno oggetto di riflessione nelle prossime due domeniche. E cioè l’Ascensione del Signore al cielo, con l’ingresso di Gesù nella gloria di Dio, dove ha portato la nostra umanità fin nel grembo della Trinità e la Pentecoste, ovvero l’invio dello Spirito Santo, frutto del sacrificio di Cristo, quale dono permanente inviato alla Chiesa e nel cuore di ogni battezzato.
Bandire la pratica della maternità surrogata; condannare le istituzioni che la praticano e la promuovono; promuovere una legislazione per la famiglia. A seguito dello scandalo dei bambini figli di maternità surrogata messi in attesa e praticamente abbandonati in un hotel di Kiev, i vescovi di rito bizantino e latino di Ucraina firmano un appello congiunto dai toni durissimi contro quella che l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, parlando con ACI Stampa, definisce “un doppio crimine”, contr la dignità della donna e contro i bambini che sono fatti oggetto di traffico.
“È vero che in Giovanni Paolo II la potenza e la bontà di Dio è diventata visibile a tutti noi. In un momento in cui la Chiesa soffre di nuovo per l’assalto del male, egli è per noi un segno di speranza e di conforto”. Con queste parole di preoccupazione ma anche di speranza finisce la lettera speciale che il Papa emerito Benedetto XVI ha preparato in occasione del centenario della nascita di san Giovanni Paolo II (18 maggio).
Nei giorni in cui l'Italia affrontava la pandemia da Covid-19, sul sagrato della Basilica di San Pietro era esposto un grande Crocifisso. Il suo volto è conosciuto da tutti, dato che è uno dei simboli che la Chiesa ha donato al mondo per l'annuncio di quel Regno che brilla nel cuore dell'uomo. E' il Crocifisso miracoloso.
Nella Lettera di San Giacomo, l'apostolo esorta a guardare ai poveri ed agli ultimi come leitmotiv della vita cristiana. Seguire Cristo è accogliere la sua regalità nella vita e farsi fratello ai fratelli. Questo è stato il credo della vita del beato Giacomo Villa detto l'Elemosiniere.
Lo scorso aprile il governo del Sovrano Ordine di Malta insieme al think tank londinese Forward Thinking ha lanciato il progetto "Doctor to Doctor", che consente il collegamento su una piattaforma virtuale di esperti sanitari per condividere le conoscenze e promuovere una migliore comprensione di best practices, protocolli e strategie da adottare per contenere l'infezione da Coronavirus tra la popolazione. Il progetto è operativo soprattutto in Medio Oriente.
L’impegno della Chiesa cattolica in tempo di pandemia è ampio e anche la comunità cattolica di Terra Santa grazie anche ai frati della Custodia è stata in prima linea.
Con la "Fase 2", grazie alle disposizioni contenute nel protocollo firmato da governo e CEI, in vigore dal 18 maggio, riprenderanno le messe con il popolo. "Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di presenze consentite - si legge nel documento - si consideri l'ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche". Ma come rimediare a tutto questo? E' possibile facilitare l'accesso ai luoghi di culto senza creare assembramenti o lunghe attese per partecipare alla Santa Messa?
Nel Diario dell'anima, un giovanissimo don Angelo Giuseppe Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII descrive la vita di un semplice fratello laico passionista, provando ammirazione, per la semplice ed oscura, vita di questo testimone di Dio.
La sede di San Pietro e la sede di San Marco si sono scambiate una telefonata, e hanno pregato insieme che “Dio abbia misericordia del mondo, della Chiesa e di tutti i credenti”. In occasione della giornata dell’Amicizia Copto-Cattolica, Papa Francesco e Papa Tawadros hanno conversato al telefono. Il Papa, come di consueto, ha anche mandato un messaggio, firmato l’8 maggio da San Giovanni in Laterano.
Anni novanta: davanti al Santuario della Scala santa a Roma, c'è molta gente ad attendere l'apertura. Cuori sconvolti e segnati dal dolore sono in attesa di incontrare padre Candido Amantini.
“Vengo dunque qui oggi perché proprio in questo giorno dello scorso anno, in piazza san Pietro a Roma, si è verificato l’attentato alla vita del Papa, misteriosamente coinciso con l’anniversario della prima apparizione a Fatima, che ebbe luogo il 13 maggio del 1917.
Dopo la pioggia del mattino, un timido sole, ancora in lizza con qualche nuvola tenace, accarezza la facciata del duomo di Limburgo.
Ho conosciuto la Comunità delle monache benedettine del SS. Sacramento di Montefiascone (Viterbo) circa dieci anni fa, quando mi recai con degli amici a visitare una carissima sorella appena entrata nel monastero San Pietro.
Nella nostra riflessione di questa V Domenica di Pasqua, ci soffermiamo sulla bella e ricca rivelazione che Gesù fa di se stesso: “Io sono la via, la verità e la vita nessuno va al Padre se non per mezzo di me”. Si tratta di parole inaudite, che nessun profeta ha mai osato pronunciare e con le quali il Signore dichiara che Lui è “tutto” ed è l’unico che può dare un senso compiuto alla vita e alla storia. Il significato di questo “tutto” ce lo insegnano i grandi Santi della Chiesa. San Tommaso d’Aquino scrive: “Se ti chiedi dove andare, stringiti a Cristo, perché lui è la verità cui desideriamo arrivare…Se ti domandi dove riposare, aderisci a Cristo, perché egli è la vita…Aderisci, dunque a Cristo, se vuoi essere sicuro; non potrai infatti deviare, essendo lui la via” (Commento al Vangelo di S.Giovanni/3, Città Nuova 1992, 96). Sant’Agostino sostiene che il Signore dice di se stesso “Io sono Via, Verità e Vita”, per dirci: Per dove vuoi passare? Sono io la via. Dove vuoi arrivare? Sono io la verità. Dove vuoi fermarti? Io sono la vita” (Sermo, 142, 1). Dal canto suo sant’Ilario afferma: “Non conduce fuori strada colui che è la via; né può illudere con il falso colui che è la verità; né abbandona nell’errore di morte colui che è la vita” (De Trin., 7,33).