L'Ordine francescano, fondato da San Francesco di Assisi, accanto ai religiosi ed alle religiose ha anche un Terz'Ordine.
Molti santi ci hanno lasciato dei metodi per poter sviluppare l'interiorità. Il Carmelo con la sua contemplazione, il Francescanesimo con la sua giocondità e semplicità e molti altri, nella storia della Chiesa, hanno indirizzato le anime alla perfezione. Tra questi vi è anche quello della famiglia salesiana. Per i figli di don Bosco, l'allegria è uno dei cardini che fa leva sullo spirito. Il santo, attirò moltissimi giovani, allevandoli ad essere ottimi cristiani e cittadini, seminando la serenità e la gioia.
Indiana del Kerala, di famiglia cattolica classe 1962, entra nel noviziato delle Brigidine a Marikunnunel 1982. Madre Fabia Kattakayam dal 2016 è la Abadessa Generale del suo ordine. Il tre marzo scorso ha affrontato con le sue consorelle la scomparsa di chi l’ha preceduta, madre Tekla Famiglietti, abbadessa che ha segnato la vita dell’Ordine del SS. Salvatore di Santa Brigida.
Karol ed Emilia Wojtyla sono “una testimonianza di valori eterni, tra cui quello della famiglia, il primo di tutti”. Lo dice il Cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e per una vita segretario particolare di Giovanni Paolo II. È lui ad aprire, con un suo discorso testimonianza, la causa di beatificazione dei genitori di San Giovanni Paolo II a Wadowice.
Non c’è stata nessuna possibilità di ricucire lo strappo tra la Congregazione religiosa dei Fratelli della Carità e l’Organizzazione Fratelli della Carità: i primi, determinati a non ammettere nemmeno la possibilità di eutanasia nei loro ospedali; i secondi, che quegli ospedali li gestiscono, non disposti a recedere dalle loro linee guida che consideravano l’eutanasia un “atto medico” in determinate circostanze. Per queste ragioni, la Congregazione della Dottrina della Fede ha deciso che gli ospedali dei Fratelli della Carità in Belgio non vengano più considerati cattolici. La Conferenza Episcopale Belga ha invece deciso di rimanere in silenzio. Ed è un silenzio carico di significati.
“O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più”.
La preghiera è il respiro dell'anima e tutti i santi si sono cibati di essa. San Giovanni della Croce, Santa Teresa di Avila, San Francesco e molti altri hanno fatto dell'orazione il centro su cui far ruotare la propria vita. Anche San Vincenzo Pallotti, apostolo nella città di Roma, è vissuto di questa tensione con l'Assoluto.
È sempre così tra Pasqua e il 4 maggio, festa liturgica della Sacra Sindone, riemergono i soliti disinformati con teorie vecchie e superate. Come quella che la Sindone sia un “manufatto medioevale”.
Gesù nel brano di Vangelo di oggi si presenta con queste parole: “Io sono il buon Pastore”. “IO SONO” è il nome con il quale Dio si è rivelato a Mosè nel roveto ardente e che Gesù applica a sè in numerose occasioni. Facendo proprio il nome di Dio, Gesù rivela sua uguaglianza con Lui e la sua origine divina. Presentandosi, poi, come il Buon Pastore, manifesta il suo “programma pastorale”, stilato nel seno della Santissima Trinità. Egli, infatti, afferma:” Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre che rimane in me, compie le sue opere (Gv14,10ss). Dio, come afferma Origene, “soffre una passione d’amore” per l’umanità precipitata nel peccato e nella morte e che vive disperata e sofferente. E poiché desidera risanarla e renderla partecipe della sua vita divina, affida questo meraviglioso progetto di salvezza al proprio Figlio che, presentatosi nella nostra carne mortale, si propone a noi con dolcezza, persuasione e amore (Mt 11, 28-30). Questo programma di bene in favore dell’umanità viene realizzato nonostante la mediocrità, la debolezza, la miseria e le resistenze dell’uomo, che fatica a comprendere l’amore puro, come quello di Dio che non chiede nulla in cambio.
Il Policlinico Gemelli di Roma è in prima linea nell'emergenza Coronavirus nel Lazio. Tanti i pazienti Covid-19 che ogni giorno vengono curati e seguiti nei padiglioni dell'ospedale Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli. Non solo fisicamente, ma anche spiritualmente. Anche per i medici non è facile e quindi l'assistenza religiosa e spirituale è garantita anche a loro, ogni giorno. EWTN Vatican ha intervistato il Vescovo Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Grazio Forgione era il papà di Padre Pio. Nato il 22 ottobre 1860 a Pietrelcina, si sposò l'8 giugno 1881 con Maria Giuseppa di Nunzio da cui ebbe otto figli.
Davanti all'urna di vetro c'è un mazzo di fiori freschi. Il corpo di San Leopoldo Mandic -padre Leopoldo per i suoi numerosissimi fedeli sparsi nel mondo - riposa in una penombra fresca, silenziosa come mai prima d'ora. Il santuario di Padova, con annesso il convento dei cappuccini, resta aperto a metà, per adeguarsi alle norme di contenimento del contagio da coronavirus.
Il 30 aprile 1842, presso la casa del fratello Luigi, a Chieri, spirava il canonico Giuseppe Benedetto Cottolengo. Sacerdote e fondatore della Piccola casa della Divina Provvidenza, la sua esistenza è stata tutta segnata dalla carità nei confronti del prossimo.
Se la era immaginata proprio così, la sua canonizzazione. Suor Faustina Kowalska la aveva vista e descritta nei suoi diari, nel 1937, e in quel modo avvenne. Il 30 aprile 2000, San Giovanni Paolo II canonizzava suor Faustina Kowalska, che aveva diffuso al mondo l’immagine e il culto della Divina Misericordia.
Si chiamava Maria Giuseppa Di Nunzio Forgione e se il suo nome è ignoto ai più, il mondo dei cattolici la ricorderà, sempre, per esser stata la madre di San Pio da Pietrelcina.
Zuzana Caputova, la presidente della Slovacchia, avrebbe dovuto avere una udienza con Papa Francesco all’inizio di giugno. Ed è probabile che la conversazione tra i due avrebbe anche toccato un pezzo di storia della Slovacchia che non va dimenticato: la cosiddetta “notte barbarica”, il brutale attacco del governo comunista ai monasteri nella notte tra il 13 e il 14 aprile 1950: ne furono distrutti 76, lasciando per strada 1200 monaci. L’operazione di distruzione proseguì con un processo che metteva sotto accusa i dirigenti della chiesa e li incarcerava. Per questo, il 13 aprile in Slovacchia è “la giornata dei perseguitati ingiustamente”.
È il 2007 e Stefano Vitali è in piena carriera politica, assessore al Comune di Rimini e diventerà poi presidente della provincia, quando scopre di avere un tumore che non lascia scampo. E' papà di una casa famiglia con sua moglie Lolli. Stefano era stato per 5 anni il segretario personale di don Benzi. Un'esperienza unica che gli aveva cambiato la vita.
La medicina è una delle scienze che più delle altre tenta di offrire una risposta alle necessità dei fratelli. Ciò in quanto, con l'aiuto di Dio, un bravo medico può, oltre che confortare, anche far regredire una patologia. Quanti malati sono guariti, grazie alle cure dei sanitari che si sono prodigati per loro.
“Ricevere il battesimo non significò in alcun modo per Edith Stein rompere con il popolo ebraico. Al contrario ella afferma: “Quando ero una ragazza di quattordici anni smisi di praticare la religione ebraica e per prima cosa, dopo il mio ritorno a Dio, mi sono sentita ebrea”. Di questo ella è stata sempre consapevole: “appartenere a Cristo non soltanto spiritualmente ma anche per discendenza””.
In questa terza domenica di Pasqua la Chiesa offre alla nostra riflessione l’apparizione di Cristo risorto ai due discepoli di Emmaus. Noi ci soffermiamo al momento in cui i due viandanti e lo sconosciuto che cammina con loro giungono finalmente nei pressi del villaggio dove erano diretti. E’ ormai sera e i due discepoli si preoccupano dello sconosciuto che li ha seguiti fin qui e che pare voler andare oltre: Resta con noi … gli dicono.