La Pasqua del 2020 è stata davvero particolare. I fedeli non hanno potuto partecipare alle liturgie, difficilissimo quasi impossibili confessarsi, niente Eucarestia. Ma in qualche modo i segni arrivano anche in questo deserto liturgico.
La Porta dell’Aurora, a Vilnius, è la porta che volge verso Est. In cima alla porta c’è una piccola cappella, e in quella cappella c’è icona mariana, molto venerata, dedicata alla Madonna della Misericordia. Ma fu anche in quella cappella che fu per la prima volta esposta l’immagine della Divina Misericordia. Quella originale. Quella che Gesù comunicò direttamente a Suor Faustina Kowalska, che risiedeva proprio nella capitale lituana che è conosciuta come la città della misericordia e che si trova proprio nel centro geografico di Europa.
Oggi a mezzogiorno, le campane di tutte le chiese di Armenia suoneranno a memoria di tutte le vittime del genocidio armeno. Ma il 105esimo anniversario della tragedia che colpì il popolo armeno non avrà grandi manifestazioni pubbliche, per via dell’emergenza coronavirus: a Etchmiadzin, la Sede Madre della Chiesa Apostolica Armena, si terrà una Divina Liturgia a porte chiuse, e così sarà in tutte le chiese, in una comunione spirituale. Ma non sarà possibile andare a Tsitsernakebard, al Museo del genocidio a Yerevan, per riunirsi lì, sotto il “nido delle rondini” e fare memoria di quello che è successo.
“La paura è un pericolosissimo motore di conflitti e di difficoltà nel rapporto con l’altro, quando non ha luoghi per passare dentro la parola e l’incontro. Ci si sente così esposti da rendere cieca anche l’evidenza che c’è chi è molto più fragile di noi, verso cui è giusto essere più attenti.
Il 4 febbraio 1698 nasce a Castelmimbre, nella provincia di Castiglia, padre Martino D'Andreas Perez. Il nome del religioso è legato al suo amore ai malati, che sulla scia del fondatore del suo Ordine, San Camillo de Lellis, profuse a piene mani nel suo mondo.
Ha cominciato con Benedetto XVI, ha terminato con Papa Francesco. Il reverendo Olav Fykse Tveit è stato per dieci anni segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese. In questi anni, ha svolto un lavoro ecumenico grandemente apprezzato, E il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, gli ha inviato lo scorso 14 aprile una lettera di apprezzamento.
Il coronavirus non ha solo impedito ai fedeli di partecipare alla celebrazione dell’ Eucarstia e alla Pasqua, ma anche anche azzerato le celebrazioni della pietà popolare e le ricorrenze preparate da anni.É il caso delle celebrazioni per il settimo centenario della morte della Beata Margherita da Castello.
Nel Museo che raccoglie i ricordi di San Camillo de Lellis, fra le poche cose appartenute al santo, c'è anche la sua veste. Questa è di panno grezzo ed ha cucita sulla parte destra una grande croce rossa.
Ci sono voluti tre anni di lavoro e una commissione speciale per dare alla luce “Per la vita del mondo”, il primo compendio di dottrina sociale del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. È un documento importante, per due ragioni fondamentali. La prima è che l’idea di una “dottrina sociale” non viene mai accostata alla Chiesa ortodossa. E la seconda è che il documento può anche essere letto come una risposta a “Le basi del Concetto sociale”, il compendio di dottrina sociale che il Patriarcato di Mosca pubblicò nel 2000.
In questi giorni difficili, che investono la vita civile, sociale ed economica non solo della nostra Nazione, ma del mondo intero, ci è stato chiesto di “chiuderci in casa”. Una simile richiesta, motivata dalla necessità di salvaguardare la nostra e l’altrui salute, non può divenire un’ulteriore forma di cedimento all’egoismo, ma deve trasformarsi in un’occasione per riflettere su chi realmente siamo e su ciò che ci appartiene: lavoro, relazioni, amore, svago, sofferenza, morte…L’epidemia, infatti, sta mettendo in luce non solo la fragilità, ma anche la grandezza dell’uomo che si mostra capace di gesti eroici, fino al sacrificio di sé.
Anche in questo 2020 così particolare siamo arrivati al termo del pellegrinaggio stazionale. Si giunge alla Basilica martiriale di san Pancrazio sulla via Aurelia per il rinnovo delle promesse battesimali.
La nostra riflessione si concentra sulla conclusione del dialogo tra Gesù risorto e Tommaso. In esso il Signore invita l’apostolo: “E non essere incredulo, ma credente!”. In realtà il richiamo del Signore suona: “E non diventare incredulo, ma diventa credente”. Tommaso lo abbiamo visto si trova in una fase di incertezza e di dubbio: non è ancora incredulo, ma non è nemmeno un credente. Ora che ha visto il Cristo risorto è invitato a diventare credente.
Domani si conclude il cammino stazionale romano iniziato in Quaresima.
Da tempio pagano a chiesa cristiana con il fascino dell’ oculus che lascia trasparire la luce e permette ai petali di rosa di scendere lentamente nella chiesa il giorno di Pentecoste.
Don Pietro Sacchi, religioso orionino della comunità del Paterno di Tortona, con 7 anni di sacerdozio,ha iniziato da fine marzo a offrire il proprio servizio di accompagnamento spirituale presso l'ospedale Santi Antonio e Margherita.
Ancora una volta il pellegrinaggio stazionale tradizionale ci porta nella basilica romana dedicata agli Apostoli. La basilica custodisce le reliquie di Filippo e Giacomo.
La cattedrale di Nostra Signora di Arabia è in costruzione. Ma il rito di Nostra Signora d’Arabia è già stato approvato dalla Santa Sede, e così come la festa, che si celebrerà il secondo sabato del tempo ordinario, quello dopo la festa del Battesimo di Gesù. E sono queste le due eredità che lascia il vescovo Camillo Ballin, vicario apostolico dell’Arabia del Nord, scomparso a Roma a 75 anni nel giorno di Pasqua, il 12 aprile scorso.
Nella settimana di Pasqua il pellegrinaggio alla Stazioni arriva di nuovo nella monumentale Basilea di San Lorenzo Fuori le Mura.
“Non dimenticheremo mai che alla fine di una ampia visita ai nostri centri psichiatrici di Flanders, uno psichiatra cinese scrisse nella sua valutazione che noi avevamo qualcosa che a loro mancava nei loro centri in Cina: Dio”. Fratel René Stockman, superiore dei Fratelli della Carità, lo racconta nel resoconto del suo ultimo viaggio in Cina, avvenuto tra fine febbraio ed inizio marzo. Non manca di notare le difficoltà di fare missione nel Paese. Allo stesso tempo, sottolinea che è necessario costruire ponti, anche se questi sono “piccoli ponti di corda”.
Nella mattinata del 10 aprile 2010 avvenne una delle più grandi tragedie nella storia postbellica della Polonia: l’aereo di fabbricazione russa Tu-154M, con a bordo il presidente della Polonia Lech Kaczyński e la consorte, si schiantò nei pressi della città russa di Smolensk.