Martedì di Pasqua si arriva alla stazione di San Paolo Fuori le Mura. Di nuovo in pellegrinaggio alla tomba dell’ Apostolo delle Genti.
La Vergine di Suyapa è stata proclamata protettrice dell’Honduras nel 1925. La devozione risale al 1747, quando la Vergine sarebbe apparsa ad un pastore a Suyapa, nelle vicinanze della capitale Tegucigalpa. Lì è stato costruito un santuario per ricordare l’apparizione, e vi fu posta una statua che era stata ritrovata da alcuni indiani mentre tornavano a lavoro. Quella statua è stata portata in volo su tutto il Paese dall’arcivescovo Gabor Pinter, nunzio apostolico in Honduras, per benedire quanti sono nella quarantena a causa del coronavirus.
“ Io penso che [ebraismo e cristianesimo] devono cercare insieme la loro identità, identità che è propria a ciascuna di quelle due religioni; ma in questa identità propria e, diciamo, diversa, c’è la radice comune, c’è lo stesso Dio”.
Il Giorno di Pasqua il pellegrinaggio stazionale è a Santa Maria Maggiore. La basilica è stata segnata dagli Anni Santi.
La Chiesa nella santa Messa del giorno di Pasqua propone alla nostra riflessione la visita della Maddalena al Sepolcro. I vangeli di Giovanni e di Marco ci fanno sapere che Cristo ha riservato a lei la sua prima apparizione di risorto. Possiamo, dunque, affermare che è la principale testimone della Pasqua, insieme al discepolo amato da Gesù. Chi ama - è il caso di Maria Maddalena – cerca con insistenza l’Amato e non si dà per vinto finchè non lo trova; chi si sente amato - è il caso di Giovanni – lascia che sia l’Amante a trovarlo. Così Maria e Giovanni diventano il paradigma di tutti coloro che cercano Gesù con amore. Il brano del vangelo insieme a Maria Maddalena vede come protagonisti anche Pietro e Giovanni. Tre testimoni, come afferma il Card. Martini, alla ricerca dei segni del Risorto e, attraverso questi segni, della presenza stessa del Signore.
Il Venerdì Santo, giorno dell’adorazione della Croce, è di nuovo stazione la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove si conserva ciò che per la tradizione è una reliquia della vera Croce.
Per capire la sua fede, la sua anima, la sua spiritualità bisogna venire qui, a Kalwaria Zebrzydowska. Perché Karol Wojtyła si è formato umanamente e spiritualmente in questo santuario unico: santuario della Passione e allo stesso tempo mariano.
E siamo arrivati al Giovedì Santo, di nuovo alla cattedrale di Roma. E’ il giorno in cui ogni vescovo la mattina celebra nella sua cattedrale la Messa Crismale e la Messa in Coena Domini la sera.
La gioventù è l'età della spensieratezza e della laboriosità. Ciò è vero, soprattutto, se si considera il grande bene che un giovane, con energia e fede, può compiere nell'ordinario. Così è stata la vita di molti ragazzi come San Domenico Savio, San Luigi Gozanga, San Nunzio Sulprizio ed anche fra Girolamo Tiraboschi.
Le pandemie non sono una novità dei tempi moderni purtroppo. E molto santi si sono trovati a dovere affrontare. Come San Vincenzo de Paoli, apostolo della carità.
Il pellegrinaggio stazionale torna a Santa Maria Maggiore, basilica cara a Papa Francesco, che la visita prima di ogni viaggio internazionale.
C’era un frammento della corona di spine, nel gallo sulla cima della guglia di Notre Dame, insieme ad una reliquia di Saint Denis e una di Santa Genoveffa. E queste tre reliquie sono rimaste intatte dall’incendio. Come è rimasto intatto il reliquiario posto nella Sainte Chapelle, all’interno del quale si trova, appunto, una corona di spine intrecciata. E sarà lì che l’arcivescovo Michel Aupetit di Parigi andrà Venerdì Santo.
Il pellegrinaggio virtuale delle stazioni quaresimali arriva oggi alla parrocchia o “titulus” di S. Prisca che viene menzionata per la prima volta nel Sinodo romano del 499.
Il dottor Li Wenliang, dell’ospedale di Wuhan, è colui che per primo ha denunciato la diffusione della pandemia del Covid-19 al mondo. Punito, e poi riabilitato, da Pechino, il dottor Li veniva spesso intervistato di fronte l’ospedale di Wuhan. Ma in pochi hanno notato la statua dietro di lui. Una statua che raccontava una storia cattolico parte dell’ospedale.
Il 2 febbraio 1575, sulla strada per Manfredonia, un uomo scendendo da un cavallo comprende che la sua vita aveva bisogno di qualcosa di più grande e di più bello, che sterili progetti umani: Dio. In quest'ansia lo consumava il senso di gettare se stesso, al di là, dei reticolati del mondo, per venire incontro all'Assoluto. Questa è stata la vita di San Camillo de Lellis di cui, quest'anno, ricorrono i 445 anni da quel giorno di conversione.
Ieri si è celebrata la XXXV Giornata mondiale della Gioventù e si è celebrata a livello diocesano. Il Papa lo ha ricordato all’ Angelus.
Non lontano dal Laterano si arriva oggi nel pellegrinaggio alle Stazioni romane a Santa Prassede.
Aveva 102 anni, da 87 era gesuita e gran parte della sua vita era stata dedicata alla Radio Vaticana. Si è spento serenamente Padre Antonio Stefanizzi, il 4 aprile sera. Era nato a lecce nel 1917, nel 1932 entra nel noviziato gesuita.
In questo tempo di Quaresima, pandemia e quarantena abbiamo tutti molto da imparare dalla comunità monastiche di clausura. Il loro è uno stile di vita che unisce preghiera e lavoro e il “distanziamento sociale” lo hanno nella Regola. Anche l’atteggiamento nei confronti della morte dei monaci può essere di aiuto e conforto per chi soffre per la perdita di un familiare o di un amico.
Sarà la seconda Pasqua senza Messa, nella cattedrale di Notre Dame. L’incendio del 15 aprile del 2019 arrivò appena la settimana prima di Pasqua, poi è passato Natale, e ci saranno almeno altre tre Pasque senza celebrazioni nella cattedrale parigina prima della riapertura, che il governo francese ha previsto nel 2024. E ancora la data non è stata posticipata, nonostante l’emergenza coronavirus abbia portato il cantiere di Notre Dame a lavorare diversamente.