Un tempo la Quaresima iniziava dalla basilica di San Giovanni, la cattedrale di Roma. Ora il pellegrinaggio stazionale torna più volte durante la Settimana Santa e per la prima volta nel pellegrinaggio del 2020 nella Domenica delle Palme.
Con la domenica delle Palme o di Passione iniziamo la settimana Santa, che la tradizione della Chiesa ha qualificata come “la Grande Settimana” perché essa ha il ha compito di preparaci alla celebrazione dell’evento che ha cambiato la storia, cioè la Resurrezione di Cristo, nella quale la vita esplodere nella sua totalità e pienezza, trionfando sulla morte.
Dopo la sosta al Celio si va verso le mura di Roma, e si arriva nel pellegrinaggio a San Giovanni a Porta Latina. Vicino ad una porta appunto delle Mura Aureliane, le più estese della Roma antica, verso la Via Appia.
Il 16 agosto 1585 spirò a Roma fra Bernanrdino Norcino. Quest'uomo, il cui nome è legato fortemente a San Camillo de Lellis: fu il primo compagno dell'avventura camilliana, nella fondazione della Congregazione dei Ministri degli infermi.
Il pellegrinaggio stazionale arriva al Celio nella bellina chiesa dedicata a Santo Stefano. E’ Papa Simplicio che nella seconda metà del V secolo consacra la chiesa di Santo Stefano Rotondo.
Una delle nazioni più difficili per la Chiesa Cattolica è l’Afghanistan. Kabul è tra il pugno e mezzo di nazioni che non ha relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Non solo: nessun cittadino afghano è considerato appartenente al cristianesimo, e ogni conversione dall’Islam è oggetto di pressioni varie che possono portare fino alla morte. Per questo, la cappella cattolica nell’ambasciata italiana a Kabul era un punto di riferimento prezioso per pochi cristiani della nazione. Quella cappella è stata chiusa la scorsa settimana, perché lo stesso compound dell’ambasciata è stato chiuso per affrontare l’emergenza coronavirus.
E si arriva a Piazza Navona, l’ex stadio di Domiziano diventata piazza per volontà di Papa Innocenzo X. A pochi passi da Piazza Navona la statio del pellegrinaggio è la chiesa dedicata a Sant’ Apollinare, primo Vescovo di Ravenna, consacrato Vescovo e inviato ad evangelizzare quella regione direttamente da San Pietro.
Il 27 marzo 2020, IV venerdì di Quaresima, il mondo intero si è messo in ascolto di Dio, attraverso le parole del Vicario di Cristo, il Santo Padre Francesco, nel silenzio e nel vuoto delle piazze, delle chiese e della vita pubblica, in un momento doloroso e tragico per la nostra amata Italia e per tutta l’Umanità.
Anche oggi il pellegrinaggio stazionale prosegue per la antica Via Lata, l’attuale Via del Corso. Si arriva a San Marcello al Corso.
45 anni fa moriva a Paderborn ad 82 anni di età il Cardinale Lorenz Jaeger, Arcivescovo della città tedesca dal 1941 al 1973.
Arrivati all’ultimo giorno di marzo in questa Quaresima particolare il cammino delle stazioni si ferma a Santa Maria in via Lata, a via del Corso.
Durante il periodo difficile dell'epidemia di coronavirus, i viennesi si sono ricordati uno dei monumenti più importanti della capitale:
E' bene non dimenticare la presenza di un apostolo della carità che si spese, con particolare amore, per i malati di quella terra, lasciando il segno di quella speranza che è certezza. Il suo nome è padre Enrico Rebuschini (1860-1938).
“Tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l'aborto, l'eutanasia e lo stesso suicidio volontario;
Con l’ultima settimana della Quaresima si torna a Trastevere alla chiesa di S. Crisogono. Quella che vediamo oggi è una basilica del XII secolo, costruita sopra un’altra del V secolo.
“Papa Francesco ci ha insegnato che non è un problema essere in pochi. È un problema non avere sapore”. Il Cardinale Cristobal Lopez, arcivescovo di Rabat, guarda indietro al viaggio di Papa Francesco in Marocco, avvenuto un anno fa. Da allora, la piccola Chiesa del Marocco ha continuato la sua strada, rafforzata anche dalla decisione di Papa Francesco di creare cardinale l’arcivescovo di Rabat. È lui a fare con ACI Stampa un punto della situazione, ad un anno dalla visita.
Il 30 marzo 1965 - 55 anni fa - moriva a Torino il Caridinale Maurilio Fossati, Arcivescovo del capoluogo piemontese dal 1930 alla sua morte.
Il cammino stazionale arriva a San Pietro. La basilica vaticana in questo 2020 è deserta più delle altre chiese, dove anche se non si celebrano liturgie pubbliche è per possibile entrare.
In questo domenica il brano di Vangelo presenta il miracolo della resurrezione di Lazzaro. Nel lungo racconto, Gesù per aiutare Marta, la sorella del morto, ad entrare nel mistero della sua Persona, le dice: “Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me anche se muore vivrà. Chiunque vive e crede in me, non morirà mai”. Questa affermazione, che rappresenta il vertice del dialogo, suscita un senso di fastidio per non dire di reazione negativa perché l’esperienza ci racconta un’altra realtà: anche chi crede in Gesù muore. Bisogna forse riconoscere che ha ragione il filosofo antico Epicuro quando afferma che “a causa della morte, noi, gli uomini, siamo come città senza mura?”, cioè senza alcuna difesa, senza alcuna risposta?
Per la tappa odierna del pellegrinaggio stazionale si ritorna alle pendici del Campidoglio. Virtualmente visitiamo San Nicola in Carcere.