Una foto, una lettera, un fazzoletto. Anche attraverso questi oggetti semplici si può raccontare la storia dei Papi e della Chiesa come avviene vistando la Mostra Pontifex alla Galleria Arte Poli a Borgo Vittorio a Roma. Proseguiamo la visita accompagnati dal curatore Ivan Marsura.
Da tanti anni si osserva un calo delle vocazioni femminili alla vita religiosa. Questa tendenza è particolarmente evidente in Nord America e in Europa.
Bisceglie, seconda metà del milleottocento: un sacerdote, lungo le strade del paese, si sta prendendo cura di due mendicanti che in più hanno dei disturbi psichici. Per l'epoca, un sacerdote che affronta tale apostolato è una novità, ma Dio spesso non guarda alle logiche umane ma a quelle del cuore. La nostra storia però ebbe inizio quando questo giovane sacerdote, da seminarista, in una di quelle giornate dove la pioggia,sembra non finire entrò in un negozio di libri usati e trovò per caso la biografia di San Benedetto Cottolengo, in due volumi, visto il modico prezzo l'acquistò e la iniziò a leggere. La sua vita prese tutt'altra piega.
Tra le stradine di Borgo che portano al Vaticano e ricreano un po’ l’atmosfera dell’antico rione prima della demolizione della Spina di Borghi e la creazione di Via della Conciliazione, al numero 88 di Borgo Vittorio l’ atelier di arte sacra del maestro Albano Poli, ospita una piccola e preziosa mostra con oggetti dei Pontefici.
Una Messa di fronte a molti di fedeli, per i “lontani” che visitano la parrocchia di Medjugorje, ma anche per i vicini, quelli che da sempre sono testimoni di quanto accade nella piccola cittadina serba. L’arcivescovo polacco Henryk Hoser, vescovo emerito di Varsavia-Praga, ha dato inizio così al suo ministero di visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje. Prendendo posizioni precise: il culto mariano è cristocentrico, la devozione di Medjugorje è secondo dottrina. Altra cosa il carattere delle apparizioni, su cui si deve ancora pronunciare.
Nell’oscurità delle Fosse Ardeatine, mentre lui, unico prete cattolico, veniva portato sul luogo dove sarebbe stato ucciso insieme ad altre 334 persone per rappresaglia, don Pietro Pappagallo sentì la voce: “Padre, benediteci!” E lui “si liberò dai lacci che gli stringevano i polsi, alzò le braccia al cielo e pregò ad alta voce, impartendo a tutti l’assoluzione”.
Gli apostoli hanno terminato la loro missione e si riuniscono attorno a Gesù che li aveva mandati ad annunciare il regno di Dio. A Lui riferiscono quello che hanno detto e fatto, i successi e gli insuccessi, le fatiche e le soddisfazioni. Troviamo in questo atteggiamento dei dodici un comportamento esemplare per ogni discepolo, il quale deve rendere conto del suo operato al solo Gesù. Non sono mandati per compiacere gli ascoltatori o ricevere la loro approvazione, ma a proclamare Gesù unico Salvatore del mondo. Ai discepoli il Signore propone il suo stesso ritmo di vita. Dopo un’intensa vita apostolica Gesù si ritirava in un luogo solitario, e là pregava. Si tratta di una pausa necessaria per distendere il corpo e lo spirito.
“Il Signore, nella sua bontà, ci concede l’estate per poter ritagliare in essa un momento di sosta dalle fatiche quotidiane.
“L’ho scritto in non più di trenta giorni. E’ una parte della storia di Avvenire che forse non sanno tutti!.
“Il 19 luglio, festa di San Vincenzo de’ Paoli, si abbatté su Roma un terribile bombardamento che ebbe, inesorabile conseguenza, un numero rilevante di vittime tra morti e feriti e lasciò circa 45.000 persone senza tetto.
Sono passati esattamente 75 anni. Era il 19 luglio 1943 e gli Alleati - per la prima volta - bombardarono Roma. Quasi 600 aerei americani sganciarono su buona parte della Città Eterna circa 4000 bombe per un peso complessivo di oltre 1000 tonnellate.
Le guide non sono solo per pellegrini. Lo dimostra “Giudea e Neghev. Introduzione storico-archeologica”.
Il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, ha firmato lo scorso 2 luglio l’editto che dà il via ufficiale alla causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Corbella Petrillo, una giovane ragazza romana che, per proteggere il figlio che portava in grembo, ha rimandato le terapie per curare un cancro. Una scelta che ha salvato il piccolo, ma che è costata la vita alla giovane mamma morta il 13 giugno 2012.
C’è un episodio della storia di Angelo Giuseppe Roncalli forse meno noto, e che pure dice molto della sua storia futura. Nel 1922, l’allora visitatore apostolico di Bulgaria fu chiamato come visitatore apostolico della Congregazione Georgiana dei Servi e delle Serve dell’Immacolata Concezione. La Congregazione aveva sede ad Istanbul. Ed è forse lì che nacque quell’amore per la Turchia che lo portò ad essere definito “il Papa turco”.
Ricordare il canonico don Antonio Palladino (1881-1926) è aprire una delle più belle pagine del clero del sud Italia ed in modo particolare di Cerignola. Questo sacerdote, nato in una delle buone famiglie di tale località, sentì ben presto la chiamata al sacerdozio e così ad 11 anni entrò nel seminario di Ascoli Satriano, uscendone sacerdote nel 1905.
La storia di Giona, identità comune per le tre religioni del libro. Una basilica capolavoro che era centro di una Patriarcato che si estendeva dall’Ungheria al Veneto. E l’impegno per la pace, che si fa con la cultura, ma anche con la diplomazia.
L’Evangelista san Marco ci ha già parlato della chiamata degli apostoli. I dodici erano stati scelti perché stessero con lui e per annunciare il Vangelo. Fino a questo momento essi hanno vissuto “lo stare con Gesù”, ora sono mandati per vivere la seconda dimensione del discepolo, quella missionaria.
“Non riesco a disfarmi delle vecchie cose. Dei vecchi libri, foto, scatole, giocattoli e abiti consumati. Nemmeno delle vecchie idee, abitudini e illusioni. Come pure delle vecchie scarpe cui sono legati ricordi e traguardi”. Parola di Franco Cardini, storico e scrittore che ha vistato la mostra “Camminamente” nel Chiostro della Basilica di Sant’ Antonio a Padova.
Il monastero delle Clarisse Eremite di Fara in Sabina, vicino Rieti, con sede nello storico Castello, è un meraviglioso luogo silenzioso immerso nel verde. Quale miglior luogo per raccontare le piante della Bibbia? Ed è per questo che le monache hanno organizzato un piccolo seminario “Le piante della Bibbia” il prossimo 15 luglio proprio nel monastero. ACI Stampa ne ha parlato con Suor Barbara, clarissa eremita di Fara in Sabina.
Il 13 luglio 1870 nel paese di San Giovanni in Persiceto (BO) succedeva qualcosa di eccezionale: una ragazza di 23 anni lasciava la terra per entrare in Paradiso, conforto e meta nei desideri di questa giovane, durante il suo pellegrinaggio terreno.