Poco più di un anno fa, il 5 luglio 2017, Joaquín Navarro-Valls morì per un tumore a Roma. Dodici anni dopo la morte di Giovanni Paolo II, è tornato al Signore uno dei suoi più stretti e fidati collaboratori, per oltre 20 anni (1984 - 2005) direttore della Sala stampa della Santa Sede.
San Benedetto, la cui festa si celebra l’11 luglio, fu il monaco fondatore del monachesimo occidentale, profeta e fondatore dell’Europa cristiana. Sin dalla tenera età fu inviato a Roma per svolgere gli studi letterari, ma subito sconvolto dalla vita dissoluta della Città, si ritirò, secondo la Tradizione, presso un palazzo della Gens Anicia a Trastevere dove soggiornò per poco tempo, prima di abbandonare la casa e i beni paterni per abbracciare la vita monastica. Nella Chiesa di San Benedetto in Piscinula, costruita nel XII secolo, accanto ai ruderi di un antico palazzo della Gens Anicia, c’è una stanzetta risalente il V secolo che, a seconda della tradizione, funse da camera da letto di San Benedetto ancora adolescente quando era a Roma per gli studi. Ed è proprio in quella Chiesa che gli Araldi del Vangelo celebrano l’11 luglio, con una grande festa, il santo di Norcia. ACI stampa ha intervistato, Padre Carlos Werner, Presidente della sezione italiana degli Araldi del Vangelo.
Nuovo, importante riconoscimento per i The Sun, la rock band di ispirazione cattolica più in voga di oggi
“A Roma ho sempre abitato in via della Scrofa. Da lì visitavo spesso la chiesa di San Luigi dei Francesi, e lì andavo a contemplare il quadro della vocazione di san Matteo di Caravaggio...Quel dito di Gesù così… verso Matteo.
Parma, 14 maggio 1924: moriva in piedi nel pastificio Barilla un sacerdote francescano di 58 anni, padre Lino Maupas (1866-1924). Quel giorno era andato a chiedere ai proprietari della fabbrica di assumere un povero disoccupato.
Bari è ponte tra Oriente e Occidente, una città ecumenica. Lo si è potuto vedere durante la visita del Papa, sabato scorso, insieme ai Patriarchi delle Chiese del Medio Oriente. Ma nella città di San Nicola vi è una forte presenza russa ortodossa. E di questo Aci Stampa ha parlato con il Diacono Gregorio, della Chiesa ortodossa russa di Bari.
Tra i giardini, gli alberi e le strette vie di Assisi, si apre lo spazio silenzioso del cimitero, sul quale veglia l'immenso e mutevole cielo sempre percorso da grandi nuvole bianche.
Il brano di Vangelo di oggi, soprattutto le parole che Gesù pronuncia dopo il rifiuto dei suoi concittadini - Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria - richiama un’affermazione del prologo del Vangelo di San Giovanni: E’ venuto nella sua casa e i suoi non lo hanno accolto. Gesù, dunque, viene respinto dalle poche persone che abitavano Nazareth, ma il loro atteggiamento è possibile vedere le resistenze, le opposizioni e il rifiuto che la persona di Cristo ha incontrato nel corso dei secoli e continua ad incontrare da parte delle persone e delle istituzioni.
Un incontro ecumenico, un segno tangibile di unità tra i cristiani quello che si sta concludendo a Bari con il Papa, i Patriarchi ed i Capi delle Chiese cristiane del Medio Oriente. Una occasione per invocare il dono della pace su tutta la regione. ACI Stampa ha chiesto un primo bilancio di questo “summit” al Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.
Sarà nella Basilica di Bari che si terrà il primo momento di preghiera ecumenica per la pace in Medio Oriente voluto da Papa Francesco. E la scelta di Bari non è un caso: è la città ecumenica per eccellenza, dove tradizione cattolica e tradizione bizantina si incontrano. Ma c’è un’altra città, insospettabile, che sarebbe potuta essere il terreno di uno storico incontro ecumenico: Helsinki.
Quello che segue è un racconto della memoria. Il ricordo di una testimone della elezione e della incoronazione di Paolo VI che ad ottobre sarà santo. Una foto di un'epoca che condividamo con voi.
Ricordare padre Francesco Maria Jordan (1848-1918) è leggere la vita di un uomo che di prove e difficoltà ne ha incontrate molte, ma non si è mai fermato a lamentarsi, anzi è andato sempre avanti.La sua esistenza fu segnata dall'inizio, quando rimase orfano di padre e la madre ha dovuto ricoprire anche tale ruolo, pur di dare ai figli un'istruzione e il necessario sostentamento.
“Qui, a Wadowice, è cominciato tutto: è cominciata la vita, è cominciata la scuola, gli studi, è cominciato il teatro… e il sacerdozio” – così Giovanni Paolo II durante la sua visita nella sua città natale ricordava il suo legame con Wadowice.
La liturgia di questa domenica ci parla della morte e della vita. La prima lettura ci insegna che la morte non rientrava nel piano iniziale del Creatore. Quando Dio ha creato l’uomo, lo ha voluto incorruttibile. Ma il diavolo, che non vuole che l’uomo sia felice, lo ha ingannato. Infatti l’uomo, voluto da Dio libero, tra l’incorruttibilità e il peccato ha scelto quest’ultimo e così la morte è entrata nel mondo. La morte, dunque, è la conseguenza del peccato.
La Costituzione Apostolica Pastor Bonus veniva promulgata il 28 giugno 1988. Aveva ridisegnato la Curia Romana, ed è stata la bussola attraverso la quale ci si è orientati per trenta anni per comprendere funzioni e compiti di ciascun dicastero. Oggi, sta per andare in pensione. Ma è necessario guardare alla storia per comprenderne la portata e l’importanza. E per guardare al futuro.
“Per crucem, ad astra”, attraverso la croce verso le stelle: il motto del Beato Teofilius Matulionis, martire del comunismo beatificato esattamente un anno fa, rappresenta forse la più perfetta sintesi della vita del Beato. E Papa Francesco in una particolare occasione durante il suo viaggio in Lituania del 22-23 settembre prossimi.
E’ una storia che viene da lontano quella che lega la Basilica di San Giovanni in Laterano alla Francia. Ed è proprio per questo che domani pomeriggio il Presidente francese Emmanuel Macron sarà insignito del titolo di Protocanonico onorario della Cattedrale del Papa.
In questa domenica celebriamo la solennità della nascita di Giovanni Battista. Gesù stesso ha detto di lui: “tra i nati di donna non è sorto uno più grande”. (cf. Mt 11, 11). Per questo la Chiesa riserva a questo grande messaggero di Dio una venerazione particolare che trova la sua espressione nella festa odierna.
Se c’è una cosa di cui padre Laurence Iwuamadi è sicuro, è che il dialogo teologico in campo ecumenico non è terminato. E questo nonostante documenti nuovi non ce ne siano stati, e gli ultimi sviluppi teologici nel dialogo non abbiano avuto sostanziali passi avanti. Ma lui, primo decano cattolico dell’Istituto Ecumenico di Bossey, sottolinea che è solo questione di tempo.
“Guardando anche alla forza con la quale questo giovane Santo ha lottato per la propria vocazione, combattendo la mentalità mondana prevalente intorno a lui e, perfino, la contrarietà del proprio padre, che vedeva in lui il futuro del marchesato, dobbiamo ancora e sempre educare i nostri giovani alla libertà”.