Con questa domenica iniziamo la settimana più santa dell’anno. In essa la Chiesa celebra i misteri centrali della fede: la passione, la morte, la sepoltura e la resurrezione di Cristo. Con questi eventi Gesù conclude la Sua esistenza terrena e inizia l’esistenza cristiana.
Il sabato prima della Domenica delle Palme si celebra la stazione quaresimale nella piccola chiesa presso la Porta Latina che ricorda la leggenda di un quasi martirio di San Giovanni Evangelista a Roma prima di morire invece, molto tempo dopo, di vecchiaia a Efeso.
Il prossimo 5 aprile, una statua di San Gregorio di Narek sarà inaugurata nei giardini vaticani, con una solenne cerimonia che dovrebbe prevedere anche la presenza del presidente armeno Serzh Sargsyan, oltre che del Catholicos Karekin II e dello stesso Papa Francesco.
“Hoggidì dalla forma sua circolare è detta san Stefano Rotondo”, dice Pompeo Ugonio nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali. Qui si celebra la stazione il venerdì dopo la quinta domenica di Quaresima, in una chiesa che per Ugonio era stata un tempio pagano.
A una settimana dalla Solennità della Pasqua, dall’ebraico pesaḥ, che significa “passaggio’’, ci interroghiamo sulla storia che portò a stabilire la data di questa solennità: Perché e quando si decise la data variabile della Pasqua? Perché fu un imperatore, Costantino, a voler trattare tale questione? E perché tra i cristiani non c’è una data comune?
Più di un libro, perché è fatto di immagini e di testo entrambi essenziali per il racconto. Tessa Julià Dinarès, insegnante catalana scrive, Anna Gordillo Torras, artista di talento, disegna.
Il Sant’Apollinare venerato nella chiesa a nord di Piazza Navona è, secondo la leggenda, un discepolo di San Pietro, venuto a Roma con lui, e poi mandato a Ravenna per predicare il Vangelo. A Ravenna la chiesa di Sant’Apollinare in Classe ricorda il luogo della sua sepoltura.
Non c’è una cattedrale in Bahrein. Ma il progetto della Cattedrale di Nostra Signora d’Arabia, che sorge a 20 chilometri dalla capitale Manama, è molto di più: oltre alla chiesa, un edificio collegato, che funge da Curia Episcopale, casa di accoglienza, centro di formazione per il lavoro. A raccontarlo ad ACI Stampa è il vescovo Camillo Ballin, da 49 nel Golfo, che è Vicario Apostolico dell’Arabia Settentrionale e cura il gregge di Bahrein, Qatar, Kuwait, Arabia Saudita.
Sabato 24 marzo la Chiesa celebra la 26^ Giornata 26° Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, ‘Chiamati alla vita’. Per l’occasione il direttore generale della Fondazione ‘Missio’, don Michele Autuoro, ha scritto: “Alla vita vera naturalmente, la vita della Grazia secondo lo Spirito Santo, la vita di coloro che nel battesimo si immergono nella morte di Cristo per risorgere con lui come ‘nuova creatura’.
La chiesa di San Marcello al Corso, dove si celebra la stazione quaresimale il mercoledì dopo la quinta domenica di Quaresima, custodisce la memoria di Papa Marcello, vescovo di Roma per un breve tempo durante le persecuzioni all’inizio del quarto secolo.
Il martedì dopo la quinta domenica di Quaresima si celebra la stazione nella chiesa di Santa Maria in Via Lata.
“Non molte cose fecero qui i Romani degne di memoria,” dice nel 1588 Pompeo Ugonio di Trastevere nella sua guida alle stazioni quaresimali, a proposito della 34:a stazione che si celebra a San Crisogno il lunedì dopo la quinta domenica di Quaresima.
“Per apprezzare un libro come questo nel suo giusto valore per la comprensione del pontificato attuale occorre avere una certa esperienza e una memoria non troppo corta. Se no, si fa presto a considerare prime volte quelle che non lo sono e a non distinguere le grandi novità reali che il servizio di papa Francesco ci sta donando.
La quinta Domenica di Quaresima.
Siamo ormai prossimi alla settimana santa e come domenica scorsa il Vangelo ci porta a confrontarci con la passione e la morte di Cristo, che Egli definisce come la sua “ora”. Per il mondo la Croce è sinonimo di impotenza e di fallimento, di disfacimento e di morte mentre per Gesù costituisce il momento della sua glorificazione. Come è possibile che una morte umiliante e dolorosa possa trasformarsi in esaltazione e gloria? Perché nella morte di Cristo si manifesta al mondo l’amore di Dio e la fecondità dell’offerta della sua vita.
Nel medioevo si costruisce la chiesa di San Nicola in Carcere vicino al Teatro di Marcello riutilizzando due templi romani costruiti tra il III e il II secolo avanti Cristo.
Nel 1588 Pompeo Ugonio vede la chiesa di Sant’Eusebio in Piazza Vittorio Emanuele prima che venga totalmente rifatta nel XVIII secolo. Si tratta di una delle parrocchie più antiche di Roma, menzionata già nel 474, ma la chiesa che vede Ugonio è quella medievale, rifatta nel XII secolo, di cui noi oggi vediamo solo il campanile romanico.
C’è anche un delegato che viene dalla Bielorussia al pre-sinodo dei giovani che si tiene dal 19 al 24 marzo prossimi. Si chiama Ekaterina Adamchik, ha 23 anni, e ha un passato da studente di sinologia all’Università, con un periodo di formazione in Cina. Oggi studia teologia e lavora come impiegato nell’industria della tecnologia. È lei che è stata scelta per rappresentare i giovani bielorussi all’incontro della prossima settimana.
Il 2018 sarà ricordato soprattutto per il Sinodo voluto da Papa Francesco per dare voce alle speranze dei giovani. Il tema del Sinodo che si terrà ad Ottobre, “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, pone proprio loro, i ragazzi, al centro dell’attenzione di tutta la Chiesa. Dal 19 al 24 marzo 2018 si terrà a Roma una riunione presinodale a cui sono invitati i giovani provenienti dalle diverse parti del mondo per elaborare un documento condiviso, che sarà consegnato al Papa domenica 25 marzo e confluirà, insieme agli altri contributi pervenuti, nell’Instrumentum laboris, il documento su cui si confronteranno i Padri sinodali. Tra coloro che prepareranno questo documento c’è Riccardo Insero, il Presidente della Gioventù Francescana d’Italia. ACI Stampa lo ha intervistato.
L’opera più visibile lasciata da Padre Pio è un ospedale che ormai è diventato tra i più grandi e i più all’avanguardia d’Italia. Si chiama Casa Sollievo della Sofferenza, oggi è proprietà della Santa SEde per desiderio dello stesso padre Pio, e Benedetto XVI non esitò a definirlo “un miracolo” quando lo visitò ad ottobre 2006.