La Chiesa celebra oggi la solennità della Pentecoste che San Giovanni Crisostomo, con un’espressione efficace, definisce “la festa centrale del culto cattolico”, al cuore della quale c’è il dono per eccellenza dello Spirito Santo, promesso da Gesù ed effuso ai primordi della Chiesa nascente.
Una fede “forgiata nel sangue”: così Papa Francesco ha descritto la fede del popolo ungherese, durante il suo viaggio nel Paese. Un viaggio che aveva come sfondo non solo la presenza dell’apostolo della Chiesa del Silenzio, il Cardinale Jozef Mindszenty, citato anche dalla presidente ungherese Katalin Novak nel suo discorso, ma che viveva anche della storia dei nuovi martiri di Ungheria, vittime dell’oppressione comunista. Ci sono martiri rossi, cioè quelli morti uccisi dalle mani degli aguzzini, e martiri bianchi, ovvero coloro che sono morti a causa delle sofferenze, ma non per mano diretta degli oppressori. Sono, però, sempre martiri. Ed è a loro che ha guardato l’ambasciata di Ungheria presso la Santa Sede, con una mostra su “Martiri rossi e bianchi. Testimoni di fede nell’oppressione della dittatura comunista” e una tavola rotonda sul tema che si è tenuta il 15 maggio 2023.
Il 13 maggio 1981 è un giorno che è passato alla storia come il giorno dell’attentato al Papa. Di quel giorno sono rimaste
Non è facile entrare nei meandri della nuova Legge fondamentale dello Stato di Città del Vaticano, promulgata da Papa Francesco lo scorso 13 maggio. La terza Legge fondamentale ad essere promulgata dalla nascita dello Stato di Città del Vaticano ha diverse novità: dall’attribuzione dei poteri al solo Papa, mentre tutti gli altri uffici del Governatorato hanno funzioni; dall’ingresso di laici, uomini e donne, nella Commissione per lo Stato di Città del Vaticano, mentre Pio XII aveva voluto una commissione cardinalizia; fino ad una nuova concezione dello Stato.
C’è, nella cripta della cattedrale di San Giuseppe a Bucarest, una spina della corona di spine. E questa spina viene dalla corona di spine conservate nella cattedrale di Notre Dame a Parigi, che fu regalata a un beato romeno, ma vissuto in Francia, dall’arcivescovo della capitale. Quel beato era Vladimir Ghika, e quest’anno è il suo giubileo, dato che fu ordinato sacerdote nel 1923, cento anni fa.
Papa Urbano VIII il 25 febbraio 1625 beatificava una giovanissima terziaria domenicana: Colomba da Rieti. Fu una mistica appartenente all’ordine dei figli di San Domenico di Guzman.
Centinaia di pellegrini sono arrivati in un monastero benedettino del Missouri dopo che sui social si era diffusa la notizia che i resti recentemente riesumati della fondatrice afroamericana dell'ordine contemplativo sembrano essere incorrotti, quattro anni dopo la sua morte e sepoltura in una semplice bara di legno.
Il 2 Aprile 2005 il Signore chiamava a sé il suo umile servo Papa Giovanni Paolo II. Nel cuore di milioni di persone si accavallavano la tristezza, per la perdita di un Padre, e allo stesso tempo la gioia di saperlo come avvocato in cielo.
Il testo degli Atti degli Apostoli ci dice che i discepoli, dopo che Gesù salì al cielo se ne se “tornarono a Gerusalemme con grande gioia”. Una gioia apparentemente immotivata, perché quella era l’ultima volta che vedevano il Signore. Ma da dove nasce questa gioia sovrabbondante?
Una giovane inglese con la sindrome di Down sfida le le leggi sull'aborto del Regno Unito alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
A 42 anni dall’attentato a san Giovanni Paolo II, sabato 13 maggio (memoria della beata Vergine Maria di Fatima) la diocesi di Macerata ha dedicato un concerto, ‘Totus Tuus’, con 200 coristi delle corali del territorio maceratese
Ci sarà da riflettere, e molto, sull’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sulle nostre vite. E lo dovrà fare prima di tutto la Chiesa, chiamata però allo stesso tempo a cominciare ad evangelizzare quei luoghi “virtuali” che sono le chatbot, perché in un mondo in cui il virtuale è reale, molto dipende ormai dalla riposta che viene data in quei nuovi luoghi di interazione. Ne è convinto il Cardinale Wilhelm Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht, che ha cominciato a riflettere sulla questione. Un tema venuto fuori anche nel dibattito sull’insegnamento della morale sessuale e matrimoniale della Chiesa suscitato da una relazione del Cardinale all’ultimo incontro dei responsabili famiglia e vita delle Conferenze Episcopali di Europa, che si è tenuto a Bucarest dal 6 al 10 maggio.
“Essere ‘in uscita’ significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù una porta aperta”:
“Essere ‘in uscita’ significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù una porta aperta”: le parole di papa Francesco in Ungheria avvalorano la scelta fatta quest’anno di assegnare il ‘Riconoscimento Internazionale Santa Rita, in occasione della festa a lei dedicata, a donne che incarnino il valore del servizio al prossimo.
“Essere ‘in uscita’ significa per ciascuno di noi diventare, come Gesù una porta aperta”:
Oggi incontrerà l’arcivescovo di Milano Mario Delpini, a cementare una sorta di collegamento tra l’arcidiocesi di Milano e l’Egitto, scandito da pellegrinaggi, incontri e anche pastorale negli ultimi anni. Ma il viaggio di Papa Tawadros a Milano prende le mosse da un viaggio che ha avuto un peso ancora maggiore, la settimana trascorsa a Roma per commemorare, insieme a Papa Francesco, i cinquanta anni dal primo incontro tra un Papa di Roma e un Papa della Chiesa ortodossa Copta, Paolo VI e Shenouda.
Qualcuno li paragona alle Guardie svizzere pontificie, altri immaginano che siano religiosi, altri ancora che siano figuranti per una processione. Ma chi sono i Kawas? A vederli non è facile capire. Chi è stato a Gerusalemme specialmente durante la Settimana Santa quando con un bastone in mano aprono le processioni dei riti dei francescani.
Le madri, da sempre, nella storia della Chiesa e - ancora più precisamente - nella storia dei santi, hanno rappresentato un punto centrale per il cammino spirituale dei figli:
Padre Gabriele Pedicino è da poco parroco della basilica ‘Santa Maria dei Miracoli’ di Andria dopo 19 anni vissuti nella basilica di san Nicola da Tolentino come priore del convento di san Nicola. Ora racconta la storia del Santuario Madonna dei Miracoli di Andria. Intanto perché si chiama così?
In questa VI domenica di Pasqua ci viene offerto un primo insegnamento sullo Spirito Santo, tratto sempre dai “discorsi di addio” e che abbiamo iniziato ad ascoltare domenica scorsa. I testi che la Liturgia propone, ci aiutano ad entrare più profondamente nel mistero pasquale di Gesù.