"La vostra casa si chiama Sonnenschein, cioè lo splendore del sole. Posso immaginare perché i responsabili hanno scelto questo nome. Perché la vostra casa sembra un magnifico prato fiorito nello splendore del sole, e i fiori di questa Casa siete proprio voi!". Francesco accoglie con affetto in Vaticano i piccoli ospiti del Centro per l’autismo Sonnenschein austriaco.
Sono passati esattamente 150 anni da quel 20 settembre 1870 quando le truppe italiane sfondarono le difese pontificie a Porta Pia – attraverso la celeberrima breccia – e occupando così Roma che, poco dopo, sarebbe diventata capitale dello Stato unitario italiano.
Il ritratto di Dio che ci viene dal Vangelo del giorno è quello di un Dio generoso, che ci chiama e ci ricompensa, senza guardare al tempo o ai risultati che mettiamo in campo per lui, ma alla generosità e alla disponibilità con la quale lo serviamo. Papa Francesco tratteggia questo “Dio generoso” in un breve commento, affacciato alla finestra dello studio del Palazzo Apostolico come ogni domenica.
Il mandato dell’Università Cattolica è chiaro. Ma il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ritiene che è un mandato oggi più importante che mai, perché in questi tempi servono “ancora più personalità che con cuore sapiente, mente illuminata, mani operose e solida fede siano capaci di accompagnare l’umanità verso un futuro sostenibile migliore”.
Dieci anni fa si concludeva la prima visita di Stato di un Pontefice nel Regno Unito. Un momento storico perché, come ricorda Bernard Longley Arcivescovo di Birmingham, Giovanni Paolo II nel 1982 aveva visitato la comunità cattolica del paese “ma con la visita di Stato c’era una vera opportunità per ricevere molto ampiamente il ministero dell'insegnamento del Santo Padre.
"A volte si corre il rischio di non potersi curare per mancanza di soldi, oppure perché alcune popolazioni del mondo non hanno accesso a certi farmaci. C’è anche una marginalità farmaceutica. Questo crea un ulteriore divario tra le nazioni e tra i popoli". E' questa la denuncia di Papa Francesco rivolta ai Membri della Fondazione “Banco Farmaceutico” in occasione del ventennale della nascita. Francesco li ha ricevuti in Vaticano.
Come deve essere il giornalista cristiano per Papa Francesco? È chiamato a “dare testimonianza”, a “non nascondere la verità” né a “manipolare l’informazione”, ed essere piuttosto “portatore di speranza e di fiducia nel futuro”. Papa Francesco lo spiega a redattori e collaboratori del settimanale belga Tertio, in udienza per il ventennale dalla loro fondazione. E sottolinea loro che devono essere seminatori di speranza, specialmente in questo mondo che si rialza dopo la pandemia.
Davvero una bella notizia. Ad Amatrice è stato recuperato dai Carabinieri l'ostensorio della chiesa di Sant'Agostino, distrutta dal violento terremoto che ho colpito il Centro Italia quattro anni fa.
“Negli ultimi mesi, tutti abbiamo sperimentato delle restrizioni. Le giornate, trascorse in uno spazio limitato, sembravano interminabili e sempre uguali.
L'enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - terza del pontificato dopo Lumen Fidei e Laudato sì - sarà resa pubblica il 4 ottobre prossimo - festa di San Francesco - a mezzogiorno. La notizia è stata diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Il Sinodo dei vescovi avrà una guida giovane e maltese. Si tratta di monsignor Mario Grech, Vescovo emerito della Diocesi di Gozo, finora Pro-Segretario Generale del medesimo Sinodo.
"Desidero ricordare in questo momento Don Roberto Malgesini, il sacerdote della Diocesi di Como che ieri mattina è stato ucciso da una persona bisognosa che lui stesso aiutava, una persona malata di testa. Mi unisco al dolore e alla preghiera dei suoi famigliari e della comunità comasca e come ha detto il suo vescovo rendo lode a Dio per la testimonianza, cioè per il martirio di questo testimone della carità verso i più poveri". Il Papa ricorda Don Roberto Malgesini, il sacerdote di Como ucciso all'età di 51 anni da un senzatetto con problemi psichici.
"Per uscire da una pandemia, occorre curarsi e curarci a vicenda. E bisogna sostenere chi si prende cura dei più deboli, dei malati e degli anziani". Inizia con questo pensiero l'Udienza Generale odierna di Papa Francesco presso il Cortile di San Damaso in Vaticano.
105 anni fa, il 15 settembre 1915, moriva a 62 anni il Cardinale Benedetto Lorenzelli, allora Prefetto della Congregazione degli Studi.
“Quanta sofferenza, quante lacerazioni, quante guerre potrebbero essere evitate, se il perdono e la misericordia fossero lo stile della nostra vita!” Quanti hanno un rancore dentro, invece “è necessario applicare l’amore misericordioso in tutte le relazioni umane: tra i coniugi, tra i genitori e i figli, all’interno delle nostre comunità e anche nella società e nella politica”.
Papa Francesco “auspica che la ripresa dell’anno scolastico sia vissuta da tutti con grande senso di responsabilità, nella prospettiva di un rinnovato patto educativo, che veda protagoniste le famiglie e ponga al centro le persone dei ragazzi e delle ragazze: la loro crescita sana, ben formata e socievole è condizione per un futuro sereno e prospero dell’intera società”.
“La comunità cristiana non ha mai perseguito l’isolamento e non ha mai fatto della chiesa una città dalle porte chiuse”.
“Ogni morte tragica porta con sé un dolore grande”, ma “quando rapisce cinque adolescenti e una giovane mamma, è immenso, insopportabile senza l’aiuto di Dio”. Un dolore reso ancora più grande dalla perdita di un figlio, che “non ha aggettivo”, perché non si può descrivere. Papa Francesco incontra i familiari delle vittime della tragedia di Corinaldo, quando nella calca di persone della discoteca La Lanterna causata da alcuni individui che hanno spruzzato spray al peperoncino, e che causò 6 morti e 59 feriti.
Contemplazione e compassione, sono queste le due parole chiave per la ecologia secondo Papa Francesco che oggi ha ricevuto in udienza i partecipanti all’Incontro delle Comunità Laudato si’.
“Non bisogna permettere che l’economia entri così prepotentemente nel mondo della sanità al punto da penalizzare aspetti essenziali come la relazione con i malati”. Papa Francesco lo ha detto ai partecipanti al Congresso mondiale di Ginecologia Oncologica che he ricevuto questa mattina in Aula Paolo VI.