Papa Francesco ricorda il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II. Lo fa con una Messa speciale, questa mattina all'alba, nella Basilica di San Pietro. La cerimonia, allestita all’altare della tomba di San Giovanni Paolo II, chiude il ciclo delle messe mattutine di Papa Francesco che hanno accompagnato i fedeli di tutto il mondo durante il lockdown dovuto al coronavirus.
Da domani le Messe con il popolo riprendono in Italia, in altri Paesi sono già riprese, alcuni Paesi ci stanno ancora pensando. Papa Francesco rivolge un pensiero a tutte queste comunità, e in particolare a quella italiana.
Un mese dopo il lancio della Commissione Vaticana anti-Covid 19, la cabina di regia viene presentata ufficialmente. La commissione ha durata di un anno, è formata da cinque commissioni interdicasteriali che coinvolgono Caritas Internationalis, ma anche le Pontificie Accademie per la Vita e per le Scienze per la ricerca e anche i ricaschi sociali ed economici; il Dicastero per la Comunicazione vaticano per l’informazione; la Segreteria di Stato vaticana, e il suo “ministero degli Esteri” (la seconda sezione) per il coordinamento diplomatico internazionale.
Pubblichiamo il testo integrale della lettera che Benedetto XVI ha inviato alla Diocesi di Cracovia in occasione del centenario della nascita di Papa Giovanni Paolo II che ricorre il 18 maggio 2020.
Persone, non numeri. Papa Francesco lo dice spesso, parlando di migranti e rifugiati, tema così centrale nel suo pontificato che ha voluto creare una specifica sezione dedicata nella Curia, guidarla personalmente e creare cardinale uno dei sottosegretari. E sono persone, non numeri, anche gli sfollati interni, costretti a lasciare le loro case, ma non la loro nazione, e per questo invisibili, senza nemmeno la possibilità di ottenere lo status di rifugiati. A loro, Papa Francesco dedica il messaggio per la 106esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si tiene il prossimo 27 settembre.
Quattrocento borse di studio per il Libano. Papa Francesco “con paterna sollecitudine” ha seguito negli ultimi mesi la situazione “dell’amato Libano, definito da San Giovanni Paolo II “Paese Messaggio”, luogo in cui Benedetto XVI promulgò l’Esortazione Apostolica Post-Sinodale “Ecclesia in Medio Oriente”, e da sempre esempio della convivenza e fratellanza che il Documento per la Fratellanza Umana ha voluto offrire al mondo intero”.
La scorsa settimana Papa Francesco aveva iniziato una nuova catechesi, quella sulla preghiera. Durante l'Udienza Generale odierna, sempre in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, il Papa continua la riflessione sulla preghiera del cristiano. "La preghiera appartiene a tutti: agli uomini di ogni religione, e probabilmente anche a quelli che non ne professano alcuna", commenta subito Francesco.
La diretta delle Messe che Papa Francesco celebra ogni mattina a Santa Marta terminerà dal 19 maggio. Lo annuncia Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa, in un breve comunicato. L'ultima Messa in diretta sarà dunque quella della mattina del 18 maggio, centenario della nascita di San Giovanni Paolo II, che Papa Francesco non celebrerà comunque a Santa Marta, ma nella cappella sulla tomba del Santo nella Basilica Vaticana.
“In questo momento storico, segnato dall’emergenza sanitaria mondiale provocata dalla pandemia del virus Covid-19, abbiamo riscoperto quanto la figura dell’infermiere, ma anche quella dell’ostetrica, ricoprano un ruolo di fondamentale importanza”.
E' morto il Cardinale Renato Corti, Vescovo emerito di Novara. Ne ha dato notizia stamane l'Arcidiocesi di Milano di cui era originario.
Gesù nel Vangelo di oggi ci suggerisce “due rimedi al turbamento” del cuore. Lo ha detto il Papa parlando al Regina Coeli di oggi, V Domenica di Pasqua, recitato dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria per la pandemia di coronavirus.
Ieri mattina pochi minuti prima delle ore 10,00 sono entrati in Vaticano dalla porta laterale detta del Perugino due grossi TIR con le scritte in tre lingue “L’Operazione Polacca di Aiuto al Vaticano” e con il logo della ditta “Orlen”.
Sono 12 i contagiati del COVID 19 in Vaticano. Lo afferma Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in una dichiarazione diffusa in serata. Il dipendente lavorava comunque da remoto da marzo e non è tornato a lavoro.
Sono finalmente tornati a casa. Calogero Peri e Derio Olivero hanno superato la crisi causata dal coronavirus che li aveva fatti ricoverare.
Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione – da parte della Congregazione per le Cause dei Santi – di alcuni decreti.
"In occasione del 1° maggio, ho ricevuto diversi messaggi riferiti al mondo del lavoro e ai suoi problemi". Papa Francesco esordisce cosi durante i saluti in lingua italiana, nell'Udienza Generale odierna, per lanciare un appello in favore di tutti i lavoratori, "specialmente per quelli che lavorano nelle campagne italiane". Per la loro dignità, affinchè non venga mai meno.
Papa Francesco inizia un nuovo ciclo di catechesi: la preghiera. Dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico il Pontefice nell'Udienza Generale odierna spiega: "La preghiera è il respiro della fede, è la sua espressione più propria. Come un grido che esce dal cuore di chi crede e si affida a Dio".
Dal cardinale voce della Chiesa del silenzio alla fidanzata morta tragicamente in incidente stradale; dai martiri della Guerra Civile Spagnola alla suora la cui intercessione ha salvato una bambina dalla morte, fino alla mistica. Sono cinque le cerimonie di beatificazione che la Congregazione per le Cause dei Santi si è trovata costretta a rinviare.
Ci sono due motivi principali per cui la Chiesa si occupa con attenzione degli sfollati interni: il primo è che sono loro i primi a correre il rischio di diventare rifugiati, e dunque affrontando il problema dall’inizio si evitano problemi a volte ancora più grandi; e il secondo è che gli sfollati sono invisibili, spesso fuori dalle statistiche, raccolti in campi e spesso marginalizzati. Sono tra gli ultimi degli ultimi.
"San Giovanni Paolo II è stato un grande testimone della fede, un grande uomo di preghiera che ha vissuto completamente immerso nel suo tempo e costantemente in contatto con Dio, una guida sicura per la Chiesa in tempi di grandi cambiamenti. Tante volte, nel corso della mia vita di sacerdote e di vescovo ho guardato a lui chiedendo nelle mie preghiere il dono di essere fedele al Vangelo come lui ci testimoniava". Lo scrive Papa Francesco nella prefazione di "San Giovanni Paolo II. 100 Anni. Parole e immagini", un volume pubblicato dalla LEV in occasione del centenario della nascita del Papa che regnò dal 1978 al 2005.