E’ la chiamata di Pietro il tema centrale su cui Papa Francesco incentra la meditazione dell’odierno Angelus domenicale. Pietro - ricorda il Papa - si fida della parola di Gesù “È la risposta della fede, che anche noi siamo chiamati a dare; è l’atteggiamento di disponibilità che il Signore chiede a tutti i suoi discepoli, soprattutto a quanti hanno compiti di responsabilità nella Chiesa. E l’obbedienza fiduciosa di Pietro genera un risultato prodigioso: si tratta di una pesca miracolosa, segno della potenza della parola di Gesù: quando ci mettiamo con generosità al suo servizio, Egli compie in noi cose grandi”. 

“Così” - prosegue Papa Francesco - Gesù “agisce con ciascuno di noi: ci chiede di accoglierlo sulla barca della nostra vita, per ripartire con Lui e solcare un nuovo mare, che si rivela carico di sorprese. Il suo invito a uscire nel mare aperto dell’umanità del nostro tempo, per essere testimoni di bontà e di misericordia, dà senso nuovo alla nostra esistenza, che rischia spesso di appiattirsi su sé stessa”. 

Ognuno di noi - ammette il Papa - può essere tentato di rifiutare la chiamata perché ci sentiamo non adeguati. E anche Pietro ha questa tentazione, ma “Gesù lo incoraggia dicendo: non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini, perché Dio, se ci fidiamo di Lui, ci libera dal nostro peccato e ci apre davanti un orizzonte nuovo: collaborare alla sua missione. Il miracolo più grande compiuto da Gesù per Simone e gli altri pescatori delusi e stanchi, non è tanto la rete piena di pesci, quanto l’averli aiutati a non cadere vittime della delusione e dello scoraggiamento di fronte alle sconfitte. Li ha aperti a diventare annunciatori e testimoni della sua parola e del regno di Dio. E la risposta dei discepoli è stata pronta e totale”. 

Dopo aver recitato l’Angelus, il Papa ha ricordato la memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita e la contemporanea - due giorni fa - celebrazione della Giornata mondiale contro la tratta di persone. Il Papa ha invitato “ad unire le forze per vincere questa sfida. Ringrazio tutti coloro che combattono su questo fronte, in particolare tante religiose. Faccio appello specialmente ai governi, perché siano affrontate con decisione le cause di tale piaga e siano protette le vittime”. Francesco ha poi invitato tutti a denunciare “i casi di sfruttamento e schiavitù di uomini, donne e bambini. La preghiera è la forza che sostiene il nostro impegno comune” e per questo ha recitato insieme ai fedeli presenti in Piazza San Pietro la preghiera a Santa Giuseppina Bakhita.