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Papa Francesco: "Da soli non ci possiamo salvare"

Il Papa ha condannato quanto accaduto ieri a Gaza “all'interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia dove non ci sono terroristi"

Papa Francesco - Daniel Ibanez CNA |  | Papa Francesco - Daniel Ibanez CNA Papa Francesco - Daniel Ibanez CNA | | Papa Francesco - Daniel Ibanez CNA

In occasione della III Domenica di Avvento come da tradizione Piazza San Pietro si è riempita di bambini romani per la benedizione dei Bambinelli. L’occasione è stata come sempre l’Angelus recitato da Papa Francesco che proprio oggi compie 87 anni.

La riflessione del Papa si incentra sul tema della testimonianza e della luce.

La testimonianza di Giovanni Battista – spiega – “passa attraverso la schiettezza del linguaggio, l’onestà del comportamento, l’austerità della vita. Persone come lui, rette, libere e coraggiose, sono figure luminose, affascinanti: ci stimolano ad elevarci dalla mediocrità e ad essere a nostra volta modelli di vita buona per gli altri. Il Signore manda in ogni epoca uomini e donne di questo genere”.

La luce è Gesù – prosegue il Papa - solo Lui redime, libera, guarisce e illumina. Per questo Giovanni è una voce che accompagna i fratelli alla Parola; serve, senza cercare onori e protagonismi: è una lampada, mentre la luce è Cristo”.

Guardando a Giovanni Battista – conclude Francesco – impariamo due cose.  “Da soli non ci possiamo salvare: solo in Dio troviamo la luce della vita. Ciascuno di noi, con il servizio, la coerenza, l’umiltà, con la testimonianza della vita – sempre con la grazia di Dio – può essere una lampada che risplende e aiutare gli altri a trovare la via per incontrare Gesù”.

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Dopo l’Angelus il Papa ha ricordato la beatificazione avvenuta ieri del Cardinale Pironio “pastore umile e zelante testimone della speranza, difensore dei poveri: ha collaborato con San Giovanni Paolo II nella promozione dei laici e nelle giornate mondiali della gioventù. Il suo esempio ci aiuti ad essere chiesa in uscita che si fa compagna di strada di tutti, specialmente dei più deboli”.

“Desidero oggi ricordare – ha aggiunto - le migliaia di migranti che tentano di attraversare la Selva del Darien, tra Colombia e Panama: si tratta spesso di famiglie con bambini che si avventurano in percorsi pericolosi, ingannati da chi falsamente le promette loro una via sicura, sono maltrattati e derubati e non pochi perdono la vita in quella giungla. C'è bisogno dello sforzo congiunto dei paesi più direttamente interessati e della comunità internazionale per evitare che questa tragica realtà passi sotto silenzio e per dare insieme una risposta umanitaria”.

Poi il pensiero è andato alle zone di guerra. “L’avvicinarsi del Natale rafforzi l'impegno per aprire strade di pace: continuo a ricevere da Gaza notizie molto gravi e dolorose”. Il Papa ha poi condannato quanto accaduto “all'interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia dove non ci sono terroristi: una mamma e sua figlia sono state uccise e altre persone ferite dai tiratori scelti mentre andavano in bagno, è stata danneggiata la casa delle suore di Madre Teresa, colpito il loro generatore… preghiamo il Signore per la pace”.

Infine il Papa ha benedetto le statuine di Gesù Bambino portate dai bambini degli oratori romani: “vi chiedo di pregare davanti al presepio – ha concluso Francesco - per i bambini che vivranno un Natale difficile nei luoghi di guerra, nei campi profughi, in situazioni di grande miseria”.