Città del Vaticano , lunedì, 3. marzo, 2025 14:00 (ACI Stampa).
"E' per me sempre un piacere rivolgermi alle donne e agli uomini di scienza, come pure alle persone che nella Chiesa coltivano il dialogo con il mondo scientifico. Insieme potete servire la causa della vita e il bene comune. Nell’Assemblea generale di quest’anno vi siete proposti di affrontare la questione che oggi viene definita policrisi. Essa riguarda alcuni aspetti fondamentali della vostra attività di ricerca nel campo della vita, della salute e della cura".
Papa Francesco ha inviato, sempre dal Policlinico Gemelli, un messaggio ai partecipanti all’Assemblea Generale della Pontificia Academia per la Vita, sul tema “The End of the World? Crises, Responsibilities, Hopes”, che si svolgerà dal 3 al 5 marzo presso il Centro Conferenze dell’Augustinianum. Oggi, presso la Sala Stampa della Santa Sede, una conferenza stampa per presentare questa Assemblea nei suoi dettagli e programmi.
Il 3 e 4 marzo, in Vaticano, Premi Nobel, planetologi, fisici, biologi, paleoantropologi, teologi, storici, si riuniscono e discutono nel Convegno internazionale organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita, sul tema “The end of the world? Crises, responsibilities, hopes”.
Francesco spiega nel Messaggio cosa si intenda per "policrisi". "Il termine policrisi evoca la drammaticità della congiuntura storica che stiamo vivendo, in cui convergono guerre, cambiamenti climatici, problemi energetici, epidemie, fenomeno migratorio, innovazione tecnologica. L’intreccio di queste criticità, che toccano contemporaneamente diverse dimensioni della vita, ci induce a interrogarci sul destino del mondo e sulla nostra comprensione di esso", si legge nel Messaggio.
"Un primo passo da compiere è quello di esaminare con maggiore attenzione quale sia la nostra rappresentazione del mondo e del cosmo. Se non facciamo questo e se non analizziamo seriamente le nostre resistenze profonde al cambiamento, sia come persone sia come società, continueremo a fare ciò che abbiamo fatto con altre crisi, anche recentissime. Pensiamo alla pandemia da covid:l’abbiamo, per così dire, “sprecata”; avremmo potuto lavorare più a fondo nella trasformazione delle coscienze e delle pratiche sociali", continua il Papa nel Messaggio.
"E un altro passo importante per evitare di rimanere immobili, ancorati alle nostre certezze, alle nostre abitudini e alle nostre paure, è ascoltare attentamente il contributo dai saperi scientifici. Il tema dell’ascolto è decisivo. È una delle parole-chiave di tutto il processo sinodale che abbiamo avviato e che ora si trova nella sua fase di attuazione. Nell’incontro con le persone e con le loro storie e nell’ascolto delle conoscenze scientifiche, ci rendiamo conto di quanto i nostri parametri riguardo all’antropologia e alle culture esigano una profonda revisione. Da qui è nata anche l’intuizione dei gruppi di studio su alcuni temi emersi durante il percorso sinodale. So che alcuni di voi ne fanno parte, valorizzando pure il lavoro svolto dall’Accademia per la Vita negli anni scorsi, lavoro di cui vi sono molto riconoscente.L’ascolto delle scienze ci propone continuamente nuove conoscenze", aggiunge il Pontefice.