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Bielorussia, passaggio delle consegne all’arcidiocesi di Minsk

Nella domenica della Parola di Dio, l’arcivescovo Kondrusiewicz ha lasciato ufficialmente la guida della diocesi. Al suo posto, il vescovo Kazimir Wielikoselec come amministratore apostolico

Kondrusiewicz e Wielikoselec | Abbraccio tra l'arcivescovo uscente di Minsk Kondrusiewicz e il suo successore, il vescovo Wielikoselec, nominato amministratore apostolico, Minsk,  | catholic.by Kondrusiewicz e Wielikoselec | Abbraccio tra l'arcivescovo uscente di Minsk Kondrusiewicz e il suo successore, il vescovo Wielikoselec, nominato amministratore apostolico, Minsk, | catholic.by

Dall’arcivescovo che ha ricostruito la Chiesa in Bielorussia al vescovo della Chiesa del silenzio, amatissimo nella sua diocesi: l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, lo scorso 24 gennaio, ha lasciato ufficialmente il suo ruolo di arcivescovo di Kiev, e al suo posto è arrivato il vescovo Kazimierz Wielikoselec come amministratore apostolico.

La celebrazione in cui c’è stato il passaggio di consegne ha segnato il cambiamento di un’era nell’arcidiocesi di Minsk. Il vescovo Wielikoselec è amministratore apostolico, e ha già superato i 75 anni, l’età della pensione. Il Papa ne aveva prolungato il mandato come ausiliare di Pinsk, ed ora è chiamato a gestire una difficile transizione verso un nuovo arcivescovo nella capitale.

L’arcivescovo Kondrusiewicz era rientrato solo a dicembre dopo quattro mesi di esilio, impedito dal governo a rientrare in patria dalla Polonia, dove era andato per una celebrazione mariana, perché il suo passaporto era stato dichiarato “non valido”. Nel mezzo, le accuse alla Chiesa del presidente Aleksandr Lukashenko, l’intervento vaticano, l’arrivo dell’arcivescovo Claudio Gugerotti come inviato speciale del Papa, fino al ritorno di Kondrusiewicz, rimasto in carica pochissimo: il 3 gennaio ha compiuto 75 anni, e subito il Papa ne ha accettato le dimissioni per raggiunti limiti di età.

E così, il 24 gennaio, c’è stato il passaggio di consegne. L’arcivescovo Kondrusiewicz ha spiegato ai fedeli che al 75esimo anno di età tutti si devono dimettere, ha ringraziato i suo vescovi ausilari Yuri Kasbutsky e Aleksander Yashvsky, i sacerdoti e i consacrati, ha chiesto perdono in caso avesse offeso qualcuno e ha fatto sapere che no, non sarebbe più stato alla guida dell’arcidiocesi di Minsk, ma che rimaneva comunque un vescovo al servizio della sua gente.

Quindi ha lasciato l’altare principale al vescovo Wielikoselec, pronunciando però l’omelia in cui si è rivolto anche direttamente al suo successore: “Nel vangelo di oggi abbiamo ascoltato le parole di Gesù che il tempo era arrivato e il Regno di Dio si stava avvicinando. (…) Caro fratello, ora è tempo che tu entri in una nuova fase della tua vita, quando non sei solo un vescovo ausiliare della diocesi di Pinsk, ma anche un amministratore apostolico con i diritti dell'Ordinario dell'Arcidiocesi di Minsk-Mogilev. Questo ti impone nuove responsabilità e richiede una rinnovata attività di pescatore di uomini”.

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Al termine della celebrazione, il vescovo Wielikoselec ha ricordato che il suo precedente ministero episcopale aveva coperto la maggior parte della Bielorussia, da Brest, a Gomel, a Minsk.

Amatissimo nella diocesi di Minsk, il vescovo Wielikoselec sarà molto probabilmente meno vocale dell’arcivescovo Kondrusiewicz nel rapportarsi con le istituzioni. Ma non significa che sia un vescovo che sta in silenzio, pur essendo anche lui un testimone della Chiesa del silenzio.

Nato nel maggio 1945, Wielikoselec ha maturato la fede nei viaggi notturni in bicicletta con il padre per andare alla più vicina chiesa aperta, a 60 chilometri dal suo villaggio, e ha mantenuto la fede anche nei tempi in cui la propaganda ateista era diventata particolarmente aggressiva. La Bielorussia era stata individuata da Kruscev come la prima repubblica sovietica da liberare da ogni memoria religiosa.

Wielikoselec ha compiuto il servizio militare obbligatorio, ha lavorato come saldatore nella costruzione di uno dei primi supermercati di Vilnius, in Lituania, e puntava ad iscriversi a Medicina, perché per tre anni non era stato ammesso al seminario, anche se aveva comunque cominciato a prepararsi al sacerdozio nel seminario clandestino curato dai sacerdoti lituani in Unione Sovietica, e in particolare in Bielorussia. Fu lì che conobbe l’arcivescovo Kondrusiewicz, che era riuscito a diventare sacerdote prima di lui e che lo aiutò.

Wielikoselec entrò nel seminario di Riga, ammesso direttamente al terzo anno, nel 1981, e fu ordinato sacerdote nel 1984 dal Cardinale (allora in pectore) Julijans Vaivods. Furono momenti duri, per la mancanza di sacerdoti, e Wielikoselec girava i villaggi di tre regioni confinanti per mantenere vive le comunità allora esistenti.

Nel 1999, fu nominato ausiliare di Pinsk. Aveva aderito di nascosto all’Ordine dei Predicatori, molto attivo nella rinascita della Chiesa in Unione Sovietica.

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