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Papa Francesco incontra l’arcivescovo maggiore Shevchuk

Il capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina in visita privata da Papa Francesco. Lungo colloquio sull’Ucraina e sul sinodo

Papa Francesco e l'arcivescovo maggiore Shevchuk | Papa Francesco accoglie l'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, studio Domus Sanctae Marthae, 29 febbraio 2020 | Segreteria Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk Papa Francesco e l'arcivescovo maggiore Shevchuk | Papa Francesco accoglie l'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, studio Domus Sanctae Marthae, 29 febbraio 2020 | Segreteria Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk

In una udienza con Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, Papa Francesco ha assicurato costante preghiera e attenzione per la ricerca di una autentica pace in Ucraina, e sottolineato che “non le tregue temporanee, ma la volontà reale dell’ascolto e del dialogo renderanno possibile la pace”.

Due i temi principali dell’incontro: il piano pastorale per il prossimo decennio e la prossima Assemblea della Chiesa Greco Cattolica Ucraina.

L’incontro ha avuto luogo alle 9.15, nello studio privato di Papa Francesco in Domus Sanctae Marthae ed è durato circa 45 minuti. Da due giorni, Papa Francesco, per una indisposizione, ha annullato gli incontri con gruppi di persone, ma allo stesso tempo ha proseguito la sua regolare agenda di incontri individuali nella Domus Sanctae Marthae.

L’incontro con l’arcivescovo maggiore Shevchuk si inserisce nella cornice di una visita in Italia del capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, che ha incluso anche una lezione alla cattedra Tillard promossa dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani sul tema del primato petrino e di come le Chiese cattoliche orientali possano rappresentare un ponte tra Oriente e Occidente e favorire la comprensione del primato.

Non solo. Come l’arcivescovo maggiore ha già avuto modo di spiegare in occasione del Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina che si è tenuto a Roma dall’1 al 10 settembre 2019, la Chiesa Greco Cattolica Ucraina ha solide radici in Ucraina, ma lungi dall’essere una Chiesa sui iuris locale è una Chiesa ormai globale, con una sinodalità che si estende in tutti i Paesi della diaspora, dagli Stati Uniti all’Argentina, dall’Africa all’Australia.

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Due i temi principali dell’incontro con il Papa. Il primo ha proprio a che fare con il tema della diaspora. Oltre il Sinodo, che riunisce i vescovi, la Chiesa Greco Cattolica Ucraina ha un altro organo, l’assemblea, che riunisce anche laici e sacerdoti che lavorano per la Chiesa. L’assemblea si riunisce su base annuale, e quest’anno il tema sarà “Immigrazione, diaspora e comunione globale della Chiesa Greco Cattolica Ucraina”. Il motto dell’assemblea è “La tua Chiesa, sempre e ovunque con te”

“Si tratta – spiega Sua Beatitudine Shevchuk – di un vero e proprio cammino sinodale, vissuto dalla Chiesa Greco Cattolica Ucraina nella sua realtà locale. Il massiccio esodo degli ucraini dal Paese colpito dalla guerra è un fenomeno che sta cambiando velocemente il volto della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, e costituisce una sfida pastorale di urgente necessità”.

Il tema era stato già affrontato al Sinodo di settembre, al termine del quale si era sottolineata la necessità di un vescovo dedicato in particolare proprio alle comunità migranti della diaspora. Così, è stata decisa la nomina di un vescovo dedicato solo ai migranti ucraini. Ordinato il 12 gennaio, il vescovo Stepan Sus, il più giovane vescovo del mondo, è stato nominato lo scorso 3 febbraio responsabile dell’ufficio per la Pastorale delle Migrazioni della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. È la prima volta che c’è un vescovo nella Chiesa Greco Cattolica Ucraina dedicato a questo unico compito pastorale.

Il secondo tema è quello dell’elaborazione del piano pastorale per il prossimo decennio, che sarà incentrato sulla persona umana nel mondo moderno e le sue ferite e speranze.

 

Papa Francesco, da parte sua, ha espresso il suo pieno appoggio alle iniziative pastorali della Chiesa Ucraina ed ha sottolineato l’urgenza di un efficace accompagnamento pastorale della Chiesa per i suoi figli, ovunque questi siano nel mondo. “Le Chiese Orientali cattoliche – ha sottolineato il Santo Padre - sono chiamate a contribuire alla ricerca dei metodi appropriati della pastorale che corrispondono alle loro tradizioni e anche alle necessità odierne”.

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Al termine dell’udienza, Sua Beatitudine ha regalato al Santo Padre una icona dipinta sul coperchio di una scatola di proiettili, a simboleggiare il dolore del popolo ucraino per la guerra in corso che viene trasformato dalla preghiera. L’icona rappresenta la Madre di Dio, e sta a significare un grido di dolore, ma anche una invocazione per una pace giusta e autentica.

Papa Francesco ha assicurato la costante attenzione e preghiera per la risoluzione della guerra in Ucraina. Parlando al Sinodo dei vescovi della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, sia il Papa che il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, avevano utilizzato il termine guerra.

Molte le iniziative lanciate da Papa Francesco per segnalare la vicinanza con il popolo ucraino. Tra queste, la visita alla Basilica di Santa Sofia a Roma il 28 gennaio 2018, e l’iniziativa “Il Papa per l’Ucraina”, che è andata a finanziare progetti nelle aree colpite dal conflitto.