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Praedicate Evangelium: domani entra in vigore la riforma della Curia Romana

La nuova Costituzione Apostolica abroga la Pastor Bonus di Giovanni Paolo II, in vigore dal 1988

Il Palazzo Apostolico |  | MM ACISTAMPA Il Palazzo Apostolico | | MM ACISTAMPA

Domani, Solennità di Pentecoste, entra in vigore la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium che riforma la struttura della Curia Romana dopo una gestazione durata quasi 9 anni, praticamente l’intero pontificato di Francesco. E’ il frutto del lavoro del Consiglio dei Cardinali per la riforma di Curia, istituito dal Papa il 28 settembre 2013, sei mesi dopo la sua elezione. Ne hanno fatto parte i Cardinali Bertello, Maradiaga – come coordinatore -, Marx, Parolin, Gracias, O’Malley, Ambongo Besungu, insieme al vescovo Marco Mellino in qualità di segretario. In precedenza ne avevano fatto parte i Cardinali Monsengwo Pasinya, Errazuriz Ossa e Pell e Monsignor Marcello Semeraro – poi Cardinale – come segretario. Alla stesura del testo hanno collaborato numerosi esperti come Padre Gianfranco Ghirlanda, gesuita e canonista, che il prossimo 27 agosto verrà creato dal Papa Cardinale di Santa Romana Chiesa.

La nuova Costituzione Apostolica abroga la Pastor Bonus di Giovanni Paolo II, in vigore dal 1988.  

Pubblicata a sorpresa lo scorso 19 marzo nella sola lingua italiana e presentata alla stampa due giorni dopo dal Cardinale Semeraro, da Monsignor Mellino e da Padre Ghirlanda, la nuova Costituzione punta sui cavalli di battaglia cari al Papa fin dall’inizio del suo ministero petrino: una Chiesa in uscita missionaria, evangelizzatrice, caratteristica che deve essere peculiare anche nella Curia Romana.

Il Papa abolisce la diversificazione nominale, e non solo, delle strutture cancellando “Congregazioni” e “Pontifici Consigli” denominandoli dicasteri. Insieme ai dicasteri restano in piedi la Segreteria di Stato, gli Organismi di Giustizia, gli Organismi Economici e gli Uffici.  

Un’altra importante modifica è nella “gerarchia” dei dicasteri: quello per la Dottrina della Fede scende in seconda posizione, a scapito del nuovo Dicastero per l’Evangelizzazione che verrà presieduto – come si usava fino ai primi anni del pontificato di Paolo VI – dal Papa. Il nuovo dicastero assorbe di fatto le competenze della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Anche l’Elemosineria Apostolica assume una funzione preminente, diventando un vero e proprio Dicastero, quello per il servizio della Carità.

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Anche il ruolo dei laici entra a pieno titolo nella nuova Costituzione. In definitiva anche i laici potranno avere primari ruoli di governo in Curia, anche se ad esempio ciò avviene già nel Dicastero della Comunicazione affidato al Prefetto Paolo Ruffini. Ma in futuro nulla vieta ad esempio che un laico possa essere scelto come guida del Dicastero per i Vescovi.

Infine una nuova norma riguarda il Camerlengo di Santa Romana Chiesa che nel periodo di Sede Vacante sarà coadiuvato dal Cardinale Coordinatore del Consiglio per l’economia.