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Sinodo speciale per l’Amazzonia, discusse le sfide da affrontare

Papa Francesco e i popoli indigeni | Papa Francesco durante un incontro del 2017 con i rappresentanti dei popoli indigeni | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco e i popoli indigeni | Papa Francesco durante un incontro del 2017 con i rappresentanti dei popoli indigeni | Vatican Media / ACI Group

Si è concluso il Seminario di Studi promosso dalla Segreteria generale del Sinodo sul prossimo sinodo speciale per l’Amazzonia. Per tre giorni ottanta hanno discusso e affrontato le sfide dell’Amazzonia in vista del Sinodo Speciale in programma ad ottobre 2019.

Tra i partecipanti, anche i presidenti delle Conferenze Episcopali di Antille, Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela, che sono le sette conferenze episcopali dell’area amazzonica. Insieme a loro, anche alcuni capi dicastero della Curia Romana, la presidenza della Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM), oltre a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici e laiche, provenienti dall’Amazzonia e da altre aree geografiche.

I lavori hanno avuto luogo dal 25 al 27 febbraio. Due le grandi relazioni: La missione della Chiesa in Amazzonia alla luce di Evangelii Gaudium, discussa il primo giorno, e L’Ecologia integrale in Amazzonia alla luce di Laudato Si, discussa il secondo giorno. Quindi ci sono stati avari approfondimenti e un dibattito che la Segreteria generale del Sinodo definisce “proficuo”.

Sempre la Segreteria Generale del Sinodo ha sottolineato che “gli interventi hanno tratteggiato un quadro generale delle urgenze dell’Amazzonia e della Chiesa che vive e opera in quell’immenso territorio”, e che “i contributi del seminario offriranno un apporto prezioso al processo sinodale in corso”.

La Segreteria generale del Sinodo ha affermato poi che “l’immagine di una Chiesa coraggiosa all’annuncio del Vangelo e in difesa del creato e delle popolazioni indigene è l’orizzonte verso il quale si incamminano i padri sinodali, per condividere una esperienza di comunione fraterna, collegialità e sinodalità”.

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Lo scorso 25 febbraio è stato annunciato che il Sinodo speciale per la Regione Panamazzonica si terrà dal 6 al 27 ottobre 2019. Già molte le iniziative messe in campo, tra le quali una pre-Giornata Mondiale della Gioventù, a Panama, dedicata ai popoli indigeni. A loro, Papa Francesco ha chiesto, in un messaggio di “tornare alla cultura delle origini”.

Il documento di preparazione del Sinodo dell’Amazzonia chiede appunto di riscoprire il “volto amazzonico”, mentre il tema del Sinodo è “Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale” e Papa Francesco ha nominato un Consiglio pre-sinodale di 18 membri chiamato a collaborare con la Segreteria generale nella preparazione dell’Assemblea, in cui sono rappresentati tutti i Paesi sudamericani toccati dall’Amazzonia, un capo dicastero vaticano (il Cardinale Peter Turkson) e un membro della Segreteria di Stato, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano.

Tra i membri anche il Cardinal Pedro Ricardo Barreto Jimano, di Huancayo: gesuita, vicepresidente della REPAM e della Conferenza Episcopale Peruviana. La sua diocesi è molto attiva nell’impegno per i più deboli e ler la preservazione dell’ambiente. Ha appena compiuto 75 anni, ma rimarrà presumibilmente alla guida della diocesi fino alla fine dell’anno, per portare avanti l’impegno sinodale.

Il Sinodo speciale per la Regione Panamazzonica è l’undicesima assemblea speciale dall’istituzione del Sinodo dei Vescovi. In passato, ci sono state due assemblee speciali dedicate a singole nazioni: quella per i Paesi Bassi nel 1980 e quella per il Libano nel 1995. Nel 2010 si tenne una assemblea speciale per il Medio Oriente.

Ci sono state anche varie assemblee continentali: due per l'Africa (nel 1994 e nel 2009), due per l’Europa (nel 1991 e nel 1999), e una ciascuna per America (nel 1997), Oceania (1998) e Asia (1998).

 

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