Papa Francesco parla della “lacerazione” che è derivata nella Chiesa dal dramma degli abusi, mette in luce la gravità del “peccato di omissione”, ma sottolinea anche che molto è stato fatto, incoraggia ad ascoltare le vittime. Incontrando i membri della Pontificia Commissione Per la Tutela dei Minori, recentemente rinnovati, Papa Francesco ribadisce le sue linee guida per quanto riguarda la protezione dei minori. È la prima plenaria, tra l’altro, che si tiene in Palazzo Marescotti, la nuova sede della commissione, ed è il primo incontro da quando la commissione è stata inclusa nel dicastero per la Dottrina della Fede con la riforma”.
Lo aveva chiarito in una lunga nota legale e soprattutto in una lettera a febbraio dello scorso anno. Benedetto XVI aveva respinto le accuse mosse contro di lui. Ma hanno aspettato che morisse per archiviare il procedimento. La Procura di Monaco ha archiviato per mancanza di prove l’accusa mossa a Joseph Ratzinger, quando fu arcivescovo di Monaco e Frisinga (dal 1977 al 1982), di essere stato complice nel coprire un sacerdote pedofilo.
Papa Francesco invia un messaggio ai partecipanti del Congresso Latinoamericano in Paraguay sulla prevenzione degli abusi dal titolo: “Partecipare, Informare e Comunicare: chiavi per una gestione efficace nei casi di abuso sessuale".
Mi appello a tutte le persone di buona volontà affinché non venga distrutto il bene comune, e di ciò indubbiamente è parte l’eredità di Giovanni Paolo II.
In uno spirito di stima e reciproca collaborazione, la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori (PCTM) e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) annunciano la firma di un accordo volto a promuovere un impegno comune sempre più incisivo nel combattere gli abusi sessuali all’interno della Chiesa. Alla base c’è la condivisione di un approccio integrale e delle buone prassi adottate dalla Chiesa in Italia per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili.
"I minori e le persone vulnerabili sono oggi più sicuri nella Chiesa anche grazie al vostro impegno. E vorrei ringraziare il gran testardo di questa causa che è il Cardinale O’Malley, che va avanti contro tutto, ma l’ha portata avanti.". Con queste parole il Papa accoglie in Udienza i Membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori a conclusione dell’Assemblea Plenaria.
Nei giorni 28 e 31 marzo Papa Francesco incontrerà singolarmente le delegazioni dei popoli indigeni canadesi, accompagnati dai propri Vescovi, per ascoltare le loro testimonianze. Lo ha riferito Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
Era quasi scontato che non sarebbe finita. Così, dopo la decisione della Corte Europea dei Diritti Umani del 12 ottobre scorso, un gruppo di 24 vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti cattolici ha fatto ricorso alla Grane Chambre per chiedere di ribaltare la sentenza, e dunque stabilire che la Santa Sede può essere ritenuta responsabile degli abusi dei sacerdoti e dunque incriminata.
Durante l'Udienza Generale il Papa lancia due appelli molto importanti, uno per ricordare l'appuntamento di domani per la Prima Giornata nazionale italiana di preghiera per le vittime di abusi e l'altro per esprimere la sua vicinanza ai lavoratori di Borgo Valbelluna, dove in questi giorni c'è stata una grande manifestazione a difesa dei due stabilimenti per chiedere di salvare l'industria e l'identità della Valbelluna, in Veneto.
Al termine di una plenaria arrivata a un mese dalla pubblicazione del rapporto CIASE che dettagliava la situazione degli abusi in Francia, i vescovi francesi hanno preso le prime decisioni per rispondere agli abusi: stabiliranno un fondo per compensare le vittime, finanziato con la vendita di alcuni immobili della Conferenza Episcopale, ma allo stesso tempo hanno chiesto “al Papa, dal quale deriva la loro missione, di inviare una equipe di visitatori per valutare questa missione in materia di protezione dei minori e per dare, se necessario, il seguito dopo la loro visita”.
Dietro invito della Conferenza Episcopale del Canada Papa Francesco si recherà prossimamente nel Paese nordamericano. Il viaggio apostolico - precisa la Sala Stampa della Santa Sede - si svolgerà anche nel contesto del processo pastorale, in atto da tempo, di riconciliazione con i popoli indigeni.
Non è ancora finita, perché c’è una ulteriore possibilità di appello. Ma la decisione del 12 ottobre della Corte Europea dei Diritti Umani che ribadisce che no, la Santa Sede non può essere messa sul banco degli imputati per gli abusi sul clero, è comunque da considerare. Perché i casi di abuso hanno portato, da più parti, proprio all’idea di denunciare la Santa Sede, e persino di portare a testimoniare il Papa, o di considerare il Papa come responsabile perché i sacerdoti sarebbero suoi dipendenti. Era una strategia degli avvocati di creare clamore mediatico, forse, e cercare comunque di ottenere il massimo di risarcimenti. Ma, in questa strategia, si trova anche nascosto un attacco alla sovranità della Santa Sede.
Alla fine, l’arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort di Reims, presidente della Conferenza Episcopale Francese, è dovuto persino andare a parlare con il ministro dell’Interno Gerald Darmanin, per chiarire la sua posizione riguardo il segreto della confessione e poi dichiarare, ancora una volta, la sua vergogna per lo scandalo degli abusi. Addirittura, nel sito della Conferenza Episcopale Francese si legge che la risposta del presidente dei vescovi è stata “goffa”, mentre l’opinione pubblica sembra ancora sgomenta dalle cifre degli abusi pubblicai dal rapporto CIASE la scorsa settimana.
Comincia da oggi il periodo di riflessione del Cardinale Rainer Maria Woelki, arcivescovo di Colonia, che entra in periodo spirituale come deciso con il Papa dopo essere finito anche lui nel vortice della gestione degli abusi. Sebbene il rapporto sull’arcidiocesi di Colonia non abbia mostrato responsabilità personali del Cardinale, si è deciso comunque che lui prenda un periodo di pausa, lontano dagli impegni pastorali e di governo. Al suo posto, come amministratore apostolico sede plena,il vescovo Rolf Steinhäuser, vescovo ausiliare.
Il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha emesso la sentenza relativa al processo circa i presunti abusi al Pre-Seminario San Pio X.
Una tutela efficace dei minori richiede la collaborazione di tutte le componenti ecclesiali , questo è stato sottolineato nel corso della conferenza internazionale "La nostra missione comune è proteggere i figli di Dio". La conferenza si è conclusa ieri a Varsavia.
Nel terzo giorno della conferenza internazionale di Varsavia "La nostra missione comune di salvaguardia dei figli di Dio", si è parlato delle conseguenze teologiche degli abusi sessuali su minori da parte del clero. Sono state inoltre condivise esperienze sulla pratica della tutela dei minori nei singoli Paesi dell'Europa Centro- Orientale.
Fernando Karadima, il carismatico sacerdote cileno che si macchiò di abusi e la cui storia ha funzionato da detonatore per una ampia crisi nell’episcopato cileno, è morto oggi all’età di 90 anni a Santiago del Cile, all’Hogar San Juan de Dios, dove viveva. Non sono ancora stati rese note le cause del decesso, ma si sa che Karadima si era rivolto a cure ospedaliere per problemi cardiaci, ma non era stato ricoverato in quanto gli ospedali erano tutti pieni a causa del COVID-19.
È ancora ONU contro Santa Sede. L’ultimo attacco è venuto da un gruppo di esperti delle Nazioni Unite, che il 21 giugno, in concomitanza con l’inizio di una nuova sessione del Consiglio dei Diritti Umani, hanno reso pubblica una lettera di 11 pagine inviata in Vaticano lo scorso aprile. Nella lettera, si attacca la Santa Sede per la gestione dei casi di abuso, facendo una lista che arriva fino a casi degli Anni Novanta, e si arriva a chiedere che la Santa Sede ora implementi nel diritto canonico (non viene scritto esplicitamente, ma è la naturale conclusione del ragionamento) alcune normative civili, ponendo fine – si scrive – a un clima di “ostruzionismo” contro ogni processo o indagine di abuso.
Mentre è ancora in corso in Vaticano il processo per presunti abusi sui minori nel Preseminario San Pio X, arriva un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede che annuncia che “da tempo si stava studiando l’ipotesi di un trasferimento del Preseminario S. Pio X al di fuori delle Mura Vaticane, anche per favorire la vicinanza dei giovani studenti ai luoghi dove svolgono i loro studi e praticano le loro attività ricreative