«Quando un’accusa di blasfemia è rivolta ad un musulmano è lui il solo a pagarne le conseguenze, mentre se ad essere incolpato è un cristiano, l’intera comunità è ritenuta responsabile». È il commento rilasciato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre da monsignor Sebastian Francis Shaw, arcivescovo di Lahore, dopo quanto accaduto domenica 24 maggio a Sanda, un quartiere a maggioranza cristiana della metropoli pachistana.
«Non avevamo mai avuto tanta paura e ormai siamo pronti al peggio. Pregate per noi». È la drammatica testimonianza di Suor Annie Demerjaan giunta da Aleppo ad Aiuto alla Chiesa che Soffre. La religiosa armeno-cattolica racconta la tragica situazione nella città siriana che «in migliaia hanno già abbandonato per paura delle violenze». A partire sono anche moltissimi cristiani che cercano rifugio nella Valle dei Cristiani e nelle regioni costiere. «Molti dei nostri quartieri sono completamente deserti».
"Speriamo che sia davvero l’inizio della fine di Boko Haram", così monsignor Oliver Dashe Doeme commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’attuale situazione in Nigeria, dove nelle ultime settimane la setta islamista sembra aver subito una battuta d’arresto.
"Noi sperimentiamo ogni giorno quanto è accaduto a Parigi lo scorso gennaio. Eppure nessuno si cura delnostro dolore". È quanto scrive monsignorBruno Ateba, vescovo della diocesi camerunense di Maroua-Mokolo, in un messaggio inviato nei giorni scorsi ad Aiuto alla Chiesa che Soffre.