Le trincee scavate nella terra sono come ferite che non si rimarginano mai. Forse tutt’intorno riescono a rinverdire i prati e gli alberi, però quelle ferite non si possono nascondere.
La devozione e la fede delle babushke russe, le nonne, le anziane con i loro fazzolettoni annodati sotto il mento: forse non se lo sarebbe aspettato, il sacerdote proveniente dall’Italia
Il cammino quaresimale è cominciato, purtroppo tra le immagini di bombe e di morte che arrivano dall’Ucraina e il conseguente timore di un conflitto globale.
L’invisibile che si rende visibile, il mistero che si manifesta all’uomo e lo trascina nelle sue regioni sterminate: lo abbiamo pensato spesso davanti a molte opere d’arte. Soprattutto davanti le icone, con la loro doppia natura di forme concrete della devozione e della fede e di creazione artistica.
Svoltando lungo una stradina laterale, dal cuore convulso di Amsterdam, da piazza Kalverstraat, si passa d’improvviso in una sorta di oasi di pace.
“Il senso dell'umorismo è una medicina: fa bene al cuore e dà tanta gioia. Da 40 anni prego ogni giorno la Preghiera del buon umore di Thomas More”.
Un uomo affascinante, che piace a tutti, parla di pace e di fratellanza, mette d’accordo chiunque, contribuisce a diffondere un’idea “globale” di vita e di pensiero.
E’ il 27 marzo 2019. Nella chiesa di santa Maria della Pietà in Camposanto dei Teutonici, nel cuore del Vaticano, un luogo di grande bellezza e suggestione, si sta celebrando la messa per il terzo anniversario della morte di Madre Angelica, fondatrice del gruppo Ewtn.
Adamo ed Eva si accorgono di essere nudi, se ne vergognano, cominciano, grazie a questa amara consapevolezza, il loro cammino nella valle di lacrime che è il mondo, proprio con il senso della nudità e il bisogno di vestirsi.
Ci sono delle immagini che si imprimono nella memoria collettiva e che definiscono, più di qualsiasi altra cosa, le esistenze straordinarie, quelle che avvincono proprio per la loro eccezionalità e perché rapidamente diventano exempla, nel senso letterale del termine.
Due giovani uomini camminano tra boschi e campi, fermandosi in anfratti o cappelle semidiroccate per sbocconcellare in fretta un tozzo di pane, si gettano carponi sulle rive fangose dei ruscelli per bere avidamente, a lunghe sorsate acqua fresca e limpida.
La Madre ha uno sguardo di infinita dolcezza e il Bambino si avvinghia al suo collo, a volte incrociando lo sguardo di Maria, a volte sembra che i suoi occhi varchino tutti i confini del tempo e dello spazio per incontrare lo sguardo di ogni persona che si fermerà a contemplare, a pregare alla loro presenza. Il mistero e la grandezza del mondo delle icone non cessano di interrogarci e di meravigliarci.
Dio si è chinato sulla terra e sull’uomo, venendolo a cercare senza tregua, fino a mandare Suo Figlio in carne ed ossa per cambiare il senso della storia. Dio si è fatto uomo e ha incontrato l’uomo in un rifugio di fortuna a Betlemme.
La neve cade a intermittenza, intorno al vecchio casale. La campagna appare come una visione, alberi dai rami spogli, i campi avvolti in una specie di nebbia merlettata, i rumori arrivano soffici, attutiti. Giuseppe si affaccia sulla corte, intabarrato in un vecchio giaccone.
Interno della basilica di Sant’Antonio a Padova. Si celebra la festa dell’Immacolata, in un giorno reso spettrale dal tempo siberiano, dal ritorno della paura della pandemia, dall’incertezza e dalla paura.
Nella notte buia che avvolge e isola ogni cosa, rendendola magica e silenziosa, il Suo piccolo corpo emana la luce, un corpo appena lavato nell’acqua del catino.
Tempo di Avvento. Tempo di preghiera, di riflessione, di attesa. Questo tempo, però, o almeno una piccola parte, si può anche passare a tavola.
Nel deserto il silenzio avvolge ogni cosa, dilata le distanze, fa apparire ciò che è lontano molto vicino e al contrario quel che è vicino sembra allontanarsi verso l’orizzonte sconfinato.
Emerge dalle acque come un povero relitto ma agli occhi di chi lo vede e lo porta in salvo appare subito come un segno di speranza e di fiducia: un uomo che vaga su una barca nella sera lungo la distesa d’acqua che ricopre campi, paesi, case, intravede una forma indefinita sull’acqua ancorata ad un albero, ma non si ferma, perché la notte avanza e teme di non trovare la via del ritorno.
Giuseppe Ungaretti “fra tutti i poeti egli è il più religioso, almeno fra i viventi;