La Veglia Penitenziale a chiusura del Ritiro in preparazione alla Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
"Essere Custodi del Bello è una grande responsabilità, oltre che un messaggio importante per la comunità ecclesiale e per tutta la società. Vorrei perciò riflettere con voi proprio sul nome del vostro progetto che non è un semplice slogan, ma indica un modo di essere, uno stile, una scelta di vita orientata a due grandi finalità: il custodire e il bello". Sono queste le prime parole del Papa durante l'Udienza ai participanti al Progetto “Custodi del Bello” promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Con un volo della Brussels Air Line il Papa fa rientro in Vaticano. Essenziale il congedo.
Il Vangelo del giorno è quello in cui Gesù dice che sarebbe meglio che chi scandalizza uno dei piccoli metta una macina da mulino al collo e sia gettato in mare, ed è l’occasione per Papa Francesco di ricordare che “scandalizzare” significa “ostacolare il cammino dei piccoli” – e sono parole che non possono cadere nel vuoto in un Belgio scosso dallo scandalo degli abusi. Ma Papa Francesco conclude parlando di testimonianza, guardando ad un esempio silenzioso, Anna di Gesù, mistica carmelitana che per sua scelta non ha lasciato niente di scritto e che Papa Francesco ha beatificato oggi. E, soprattutto, il Papa chiede di riprendere in mano il Vangelo della misericordia per costruire un futuro degno.
La visita alla tomba di re Baldovino, scomparso nel 1993, non è solo l’occasione per Papa Francesco di venerare un re profondamente cattolico, la cui causa di beatificazione è stata aperta nel 1995. È anche l’occasione di ribadire il suo no all’aborto, e di – come riferisce la Sala Stampa della Santa Sede – esortare “i belgi a guardare a lui in questo momento in cui si fanno strada leggi criminali, auspicando che proceda la sua causa di beatificazione”.
Il mandato di Papa Francesco per la Chiesa in Belgio consiste, nel suo classico stile, in tre parole: evangelizzazione, gioia e misericordia. Tre parole il cui significato Papa Francesco ha descritto durante il suo incontro con religiosi, religiose, sacerdoti, vescovi e seminaristi nel santuario di Koekelberg. E sottolinea che il processo sinodale deve essere “ritorno al Vangelo” non avere come obiettivo qualche riforma alla moda.
Più di due ore di incontro, con 17 vittime di abusi sessuali, nella nunziatura di Bruxelles. Dopo aver esclamato a gran voce la vergogna per gli abusi nella Chiesa nel discorso al corpo diplomatico, nella sera del 27 settembre Papa Francesco ha compiuto l’atteso incontro con le vittime di abusi in Belgio.
Dal 1968, l’Università Cattolica di Lovanio è divisa in due entità. La Katholieke Universiteit Leuven, di lingua fiamminga, e l’Universitè Catholic de Louvain, di lingua francese, e la seconda è stata insediata in una nuova cittadella, Louvain-la-Neuve. Ma nascono come una sola entità, uno studio voluto da Papa Martino V nel 1425, che comincia quest’anno accademico il 600esimo anno di vita. In visita all’università, Papa Francesco chiede di allargare i confini della conoscenza, in un mondo in cui la ricerca della verità sembra essere messa da parte.
Due temi. Il primo è la promozione della pace, di cui il Belgio si deve fare portatore come nazione ponte, cuscinetto tra Germania e Francia e centro delle istituzioni europee proprio per il suo essere a cavallo dei due mondi. Il secondo è il dramma delle adozioni forzate in Belgio, perché dal 2015 è venuta alla luce la sistematica sottrazione di bambini da madri incinte e non sposate, destinati a famiglie adottive, per un totale di circa 30 mila bambini. Un dramma che si consumava anche in case religiose, e che è durato incredibilmente fino agli Anni Ottanta, sul quale i vescovi belgi si sono ora impegnati a fare tutto il possibile. E un terzo tema, che diventa più forte nel momento in cui il Papa parla a braccio: gli abusi, che sono "la nostra vergogna e la nostra preoccupazione", una questione "da risolvere".
Papa Francesco ha lasciato il Lussemburgo ed è arrivato in Belgio, a Bruxelles. E' tardo pomeriggio, sta quasi per finire questa prima giornata del 46.mo viaggio estero del pontificato di Francesco. Il Papa si fermerà in Belgio fino a domenica 29 settembre.
Servizio, missione e gioia: sono le tre parole chiave, il mandato di Papa Francesco per la piccola comunità cattolica di Lussemburgo, che incontra nella Cattedrale di Notre Dame prima di partire e continuare il suo viaggio verso Bruxelles.
Non solo la “responsabilità della ricchezza”, un tema centrale in un Paese propsero come il Lussemburgo, e la questione dell’accoglienza ai migranti, sempre al centro del pontificato di Papa Francesco. Ma anche la responsabilità della pace, appello da lanciare nel piccolo Granducato al centro dell’Europa che si è ricostruito dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale ed è stato parte di quel processo di costruzione europea che aveva proprio l’intesa di portare la pace nel vecchio continente. Ed è da qui che Papa Francesco fa un appello contro “la sclerosi” della memoria, che emerge in nuovi conflitti in Europa – e il pensiero indiretto non può non essere all’Ucraina – e che riporta agli errori del passato.
Inizia il 46° viaggio apostolico del Papa. L'aereo è partito da Fiumicino alle 8,29 di stamane ed è atterrato all’Aeroporto Internazionale di Lussemburgo-Findel alle ore 9:56.
Il cordoglio di Papa Francesco in un telegramma a firma del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano.
Ricevuta stamane dal Santo Padre una delegazione di "The Economy of Francesco"
Anche l'appello di oggi di Papa Francesco è per la pace. Durante i saluti in lingua italiana il Pontefice ricorda gli ultimi fatti molto tristi accaduti in Libano. I bombardamenti di ieri avrebbero ucciso quasi 500 persone e provocato oltre mille feriti.
Torniamo al tema dello Spirito Santo. “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto. Lo Spirito Santo nostro alleato nella lotta contro lo spirito del male”. Questo il tema dell'Udienza Generale di oggi in Piazza San Pietro, che riprende le catechesi passate. "Andando nel deserto, Gesù obbedisce a una ispirazione dello Spirito Santo, non cade in un tranello del nemico", spiega subito il Papa.
"il grande compito della pace è affidato anche alle vostre mani.
La Civiltà Cattolica ha pubblicato i resoconti degli incontri che Papa Francesco ha avuto con i gesuiti – suoi confratelli – durante il viaggio apostolico nel Sud Est Asiatico.
Anche per le comunicazioni sociali il Papa sceglie il tema della speranza in linea con il Tema del Giubileo del 2025