"Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina anzichè portare sollievo e speranza attestano nuove atrocità, come il massacro di Bucha, crudeltà sempre più orrende compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora, si metta fine a questa guerra, si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione, preghiamo insieme su questo...".
“Pronto ad andare ovunque con il Papa per operare per la pace in Ucraina”. Sono queste le parole di don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco. Rientrato da pochi giorni in Italia dopo un viaggio che l’ha portato a incontrare i confratelli salesiani di Slovacchia, Polonia e Ucraina (a L’viv), si sta occupando dell’accoglienza a Valdocco di un gruppo di 39 profughi che gli sono stati affidati.
Papa Francesco conclude con due pensieri l'Udienza Generale odierna. Uno è per il suo imminente viaggio apostolico a Malta, l'altro per i bimbi ucraini e la "crudeltà" della guerra.
L’elemosiniere pontificio il cardinale Konrad Krajewski è in viaggio per Leopoli, in Ucraina, con “un’ambulanza - come ha riferito il direttore della Sala Stampa vaticana Matteo Bruni - donata e benedetta da Papa Francesco nei giorni scorsi”.
I Vescovi italiani ribadiscono la disponibilità all’accoglienza dei profughi ucraini e invocano un iter veloce di riconoscimento della protezione temporanea. Lo ha detto oggi a Roma il Segretario Generale della CEI Monsignor Stefano Russo, al termine del Consiglio permanente di primavera.
Il Cardinale Pietro Parolin è volato a Dubai, dove avrà vari incontri bilaterali e dove sarà presente alla giornata della Santa Sede all’Expo. È una occasione anche per parlare con il governo di Abu Dhabi di alcuni temi cruciali, come la crisi ucraina e il ruolo dei rifugiati ucraini nel Paese.
È un appello alla preghiera, quello che i vescovi cattolici di Russia hanno lanciato al termine della loro ultima plenaria, che si è tenuta il 15 e 16 marzo. Assemblea durante la quale è venuta la notizia che il Papa avrebbe consacrato Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Un segno di speranza per i vescovi del Paese, che il 24 febbraio, al momento dell’aggressione russa, avevano invece scritto una lettera ai fedeli dicendosi “shockati” dalla situazione.
La lettera aperta con cui lo scorso 2 marzo 19 teologi avevano chiesto la fine dell’aggressione militare russa sull’Ucraina ha rappresentato il primo segnale che la linea della Santa Sede stava prendendo una definizione precisa, meno prudente, più orientata a condannare la situazione. Perché di quei 19 teologi, 14 sono parte della Commissione Teologica Internazionale. La loro non era la posizione ufficiale della Commissione. Ma rappresentava un segnale molto chiaro di quale era la posizione dei teologi.
Al via la campagna di solidarietà dei frati minori conventuali della Basilica di San Francesco in Assisi a sostegno dei conventi francescani in Ucraina. I nostri confratelli sono in prima linea nell'accogliere i profughi che scappano dalla guerra: accolgono ogni giorno famiglie disperate e le accompagnano fino al confine. "Diamo una mano francescana all’Ucraina, basta un piccolo gesto: un sms o chiamata da numero fisso al 45515 per sostenere i nostri frati al fianco delle popolazioni in fuga", chiedono i frati.
"Cari fratelli e sorelle, nel dolore di questa guerra facciamo una preghiera tutti insieme, chiedo Signore il perdono! Pregheremo una preghiera che ha scritto un vescovo italiano". Così Papa Francesco conclude l'Udienza Generale odierna, con una preghiera scritta dall'arcivescovo di Napoli, Monsignor Mimmo Battaglia e inviata a tutti i fedeli della diocesi.
C’è una lettera del sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, che invita direttamente Papa Francesco a visitare la capitale ucraina al centro di bombardamenti. E c’è una risposta del Papa, informale, arrivata da parte della Sala Stampa della Santa Sede, che ribadisce la preoccupazione del Papa per la situazione in Ucraina, ma lascia intendere che per ora non c’è una visita da fare.
"Nei prossimi giorni il Cardinal Czerny partirà nuovamente alla volta dell’Ucraina, su richiesta di Papa Francesco, per manifestare la vicinanza del Santo Padre a quanti vivono con dolore le conseguenze della guerra in corso. Il Cardinale arriverà in Slovacchia mercoledì 16 marzo e si recherà sul confine ucraino nei giorni successivi. Papa Francesco segue con la preghiera questa missione, come quelle dei giorni scorsi, e, tramite Sua Eminenza, desidera rendersi prossimo a coloro che fuggono dai combattimenti e soffrono per la violenza di altri uomini".
Per Papa Francesco, “se vogliamo che il mondo futuro sia più abitabile e degno dell’uomo, bisogna che l’economia sia più libera dal potere della finanza e più creativa nel ricercare forme di produzione orientate a una ecologia integrale”. Il Papa lancia questo appello incontrando gli imprenditori dell’associazione “Anima per il sociale nei valori di impresa”, costituita venti anni fa nell’ambito dell’Unione degli Industriali e delle Imprese delle Province nel Lazio.
Continua la gara di solidarietà per sostenere le persone in fuga dall'Ucraina. Sono davvero tante le associazioni, le ong, le istituzioni, le parrocchie che stanno cercando in tutte le modalità di aiutare i profughi ucraini stremati da quasi 14 giorni di guerra. Nel frattempo, per quanto riguarda la Missione Santa Sede in Ucraina, il cardinale Konrad Krajewski ha incontrato l'Arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk. Presente anche il Metropolita di Lviv Mieczyslav Mokszycki. I tre hanno anche avuto una conversazione telefonica con Papa Francesco.
Sarà con un pensiero speciale per le donne ucraine che oggi il Loggiato dell’Istituto degli Innocenti, insieme ad altri luoghi storici di Firenze, si tingerà di giallo nella Giornata Internazionale della Donna. Ed è anche con un pensiero rivolto alle donne ucraine che le ACLI hanno lanciato lo slogan “In bilico, sì… a terra mai”. Le iniziative per la Giornata Internazionale della Donna si tingono non solo di giallo, ma di giallo e blu, i colori della bandiera ucraina.
"Vorrei condividere con voi il dolore della nostra Arcieparchia di Kyiv che ieri è stata profondamente ferita dai bombardamenti delle città pacifiche e della popolazione civile: Ovruch, Korosten’, la regione di Zhytomyr, Bila Tserkva. Oggi l’Ucraina sta diventando il campo di battaglia dove, in primo luogo, si combatte contro la popolazione civile. Ieri abbiamo visto le vere e proprie fucilazioni delle donne e dei bambini che cercavano di uscire da questo calderone dell’assedio. Ieri, nonostante diversi tentativi, non sono stati garantiti i corridoi verdi, corridoi umanitari per poter salvare la popolazione civile della città di Mariupil che di fatto è completamente assediata e cui popolazione conta 400.000 persone".
Si era rivolto agli sfollati, che sono ormai più di un milione, e in molti stanno attraversando il confine, scappando da una guerra che è caduta sulla loro testa. Ora, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, padre e capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, mette in luce di un dramma ecologico umanitario.
Dal 24 febbraio al 3 marzo, dall’Ucraina sono fuggiti un milione di persone, secondo i dati dell’ONU. “Vi aspettiamo a casa, quando il cielo sopra l’Ucraina tornerà sereno!”. Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa ucraina greco-cattolica, condivide una foto che ritrae persone in viaggio, in fuga dalle città sotto attacco delle forze russe.
Il Cardinale Pietro Parolin ha chiesto pace in Ucraina in una dichiarazione resa a Vatican News, sostenendo la necessità di riprendere una via negoziale, mentre Papa Francesco è andato direttamente a parlare all’ambasciata russa presso la Santa Sede lo scorso 25 febbraio, sincerandosi della condizione della popolazione. Di certo, la guerra in Ucraina è un duro colpo per la diplomazia della Santa Sede, che fino a poco tempo cercava di mantenere rapporti cordiali con la Russia, come testimoniava un viaggio dell’arcivescovo Gallagher nel Paese a novembre 2021. Sarà da vedere se la guerra andrà anche a toccare l’incontro tra Papa Francesco e Kirill che si stava organizzando per i prossimi mesi.
“Con profondo e sentito dolore condivido la sofferenza delle persone causata dagli eventi che si susseguono. Come Patriarca di tutta la Russia e Primate della Chiesa, il cui gregge è in Russia, Ucraina e altri Paesi, sono profondamente vicino con tutti coloro che sono stati toccati da questa tragedia. Invito tutte le parti in conflitto a fare tutto il possibile per evitare vittime civili”. A scrivere questo messaggio è il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill rivolgendosi a tutti i fedeli della Chiesa ortodossa russa. Sono davvero tanti i messaggi che giungono, le richieste, gli appelli, le veglie di preghiera che il mondo intero sta organizzando per la pace in Ucraina.