Il 7 dicembre, l’Unione Europea ha finalmente nominato il nuovo inviato speciale per la libertà religiosa: è l’ambasciatore belga Frans van Daele. Ora sarà da vedere di quali poteri sarà investito il nuovo inviato, tema spinoso che è stato anche alla base di diversi dibattiti.
Il 2 dicembre, il Cardinale Piero Parolin ha celebrato l’ordinazione episcopale del nuovo nunzio a San Salvador, Luigi Roberto Cona, finora assessore della Segreteria di Stato. Nell’omelia, il Cardinale gli ha chiesto di essere “architetto di pace”. In quello stesso giorno, si celebrava la festa di Albania alla presenza del presidente Bajram Begaj, che era stato in udienza da Papa Francesco.
Da nove mesi, non c’è un inviato speciale dell’Unione Europea per la libertà religiosa. Lo ha rimarcato padre Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, in una intervista con il periodico cattolico croato Glas Koncila.
“Ringrazio il Papa per la vicinanza materiale e spirituale che continua ad esprimere verso il popolo ucraino ferito dalla guerra”. L'arcivescovo di Leopoli dei Latini, Mieczysław Mokrzycki, , vescovo titolare di Bulna e ausiliare di Kharkiv-Zaporizhia, racconta a Vatican News l’incontro con il Papa in Vaticano insieme con monsignor Jan Sobiło.
Due rinnovi e due nuovi mandati, tra i presidenti delle quattro commissioni del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, l’organismo che riunisce i presidenti delle conferenze episcopali di tutta Europa. Al termine della plenaria del 27 – 28 ottobre, che si è tenuta online, il CCCE si dà una nuova struttura per il prossimo quinquennio, che è un po’ lo specchio di quello che sta avvenendo oggi in Europa.
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), in vista della prossima Commemorazione dei defunti del 2 novembre 2022, si rivolge come ogni anno ai cattolici italiani con un’iniziativa finalizzata alla celebrazioni di Messe. Quest’anno la campagna è presentata da S. E. mons. Vitaliy Krivitskiy SDB, Vescovo della Diocesi ucraina di Kyiv-Zhytomyr.
Contatto tra il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e Sergej Lavrov, ministro degli Esteri della Federazione Russa, a margine dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. Un incontro che ha avuto luogo, è parso di capire, su richiesta della Santa Sede, considerando anche gli sforzi di Papa Francesco per una mediazione con la Russia e la speranza del Papa di organizzare un viaggio a Mosca.
L’immagine che colpisce è quella del Cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere pontificio, in preghiera di fronte alla fosse comuni di Izyum in Ucraina, immagine che si aggiunge a quelle delle visite dello stesso Krajewski e dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, nei luoghi dell’orrore di Bucha. Negli scorsi giorni è stata in Ucraina anche una delegazione della Conferenza Episcopale Francese, guidata dal presidente, l’arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort, arrivata a Kyiv e raccoltasi in preghiera a Bucha e Irpin per “mostrare la solidarietà e la fraternità della Conferenza Episcopale Francese.
"Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell'Alzheimer, malattia che colpisce tante persone le quali a causa della patologia che sono poste ai margini della società. Preghiamo per i malati le loro famiglie e per coloro che se ne predono cura, affichè siano sempre più sostenuti e aiutati". Papa Francesco esordisce così durante i saluti in lingua italiana.
Per la quarta volta, il Cardinale Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per la Carità, si recherà in Ucraina a nome del Papa. Lo annuncia un comunicato stampa del Dicastero della Carità, che sottolinea anche come il cardinale sarà nelle zone Est del Paese e che si tratterà di un viaggio "silenzioso ed evangelico".
Durante i saluti in lingua italiana Papa Francesco pensa a tutte le mamme del mondo. Lo fa in occasione della festività di domani, la natività della Vergine Maria.
Il 15 agosto, la Santa Sede ha firmato l’accordo con la Repubblica Democratica di Sao Tomé e Principe. L’accordo è il numero 215 della Santa Sede con uno Stato, e rientra nell’ampia casisti di accordi o condordati che la Santa Sede sigla con le nazioni con cui ha rapporti bilaterali per definire meglio il ruolo e le competenze della Chiesa nello Stato.
L’invasione russa dell’Ossezia del Sud / Regione di Tsinkhavali (è così che la regione viene internazionalmente riconosciuta) ebbe luogo nel 2008. È un conflitto congelato ed una guerra dimenticata dai media. Eppure, è un conflitto che è importante anche per capire ciò che succede oggi, con l’aggressione russa all’Ucraina. L’ambasciatore di Georgia presso la Santa Sede, Khetevane Bagrationi, sottolinea in un colloquio con ACI Stampa l’importanza di quel conflitto 14 anni dopo, che testimonia quanto sia necessario per la comunità internazionale di prendere iniziative quando aggressioni del genere hanno luogo.
Sospeso tra il desiderio di andare a Mosca, quello di andare in Ucraina e quello di incontrare una seconda volta il Patriarca di Mosca Kirill, Papa Francesco ha incontrato il 5 agosto il metropolita AntonIj di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche del Patriarcato di Mosca. Pochissimo trapela dell’incontro, se non i comunicati ufficiali da parte di Mosca. Quello che si comprende è che però l’incontro ha più peso diplomatico che religioso, anche considerando la volontà di Papa Francesco di andare in Ucraina.
Sembra sempre più concreta la possibilità che Papa Francesco vada in Ucraina. L’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, lo ha ribadito con sicurezza, legando ovviamente la possibilità della visita alle condizioni del Papa dopo il viaggio in Canada del 24-30 luglio. Ma il “ministro degli Esteri” vaticano ha anche dichiarato il “fallimento della diplomazia”, che non è riuscita ad agire in maniera preventiva per fermare il conflitto, e anche un fallimento dell’Unione Europea.
Il no, fermo, alla guerra in Ucraina. Le esperienze del cammino sinodale. Il tema dello ius culturae. Sono i temi principali del Consiglio Permanente straordinario della Conferenza Episcopale Italiana, riunitosi online il 5 luglio. Consiglio che ha visto l’elezione dell’arcivescovo Giuseppe Baturi di Cagliari come nuovo segretario generale, andando a completare, con il Cardinale Matteo Zuppi presidente, il tandem che guiderà la Chiesa in Italia per i prossimi cinque anni.
"Per noi, l'aggressione in corso da parte della Russia contro l'Ucraina è un attacco ai valori occidentali: libertà, democrazia, diritto alla proprietà, diritto alla vita e rispetto della propria identità. Nel discorso pubblico russo, le questioni relative ai valori diventano sempre più centrali e giustificano l'aggressione russa e persino i crimini". Questo ha affermato il Rev.do prof. Marcin Składanowski durante un incontro della comunità accademica delle cinque maggiori università polacche.
È stata definita "grottesca" da P. Leszek Gęsiak SJ, Portavoce della Conferenza Episcopale polacca la notizia dell’Agenzia di Stampa TASS del 22 giugno, secondo cui "la Chiesa Cattolica in Polonia vuole inghiottire l’Arcidiocesi di Leopoli in Ucraina". "Questo tipo di notizia mediatica sensazionale dell’Agenzia di Stampa russa, per ovvie ragioni va trattato come elemento della guerra di propaganda. Non ha nulla a che fare con la realtà, si tratta di un esempio di fake news da manuale – ha affermato il sacerdote.
Guardare alla “amata e martoriata” Ucraina, dove si sta rivivendo “il dramma di Caino e Abele”. Ma anche all’Iraq e alla Siria, per i quali si dovrebbe ristabilire il tavolo di coordinamento includendo il Libano, dove Papa Francesco sarebbe volutto andare. Senza dimenticare l’Etiopia colpita da una guerra civile con conseguenze gravissime nel Tigray. Papa Francesco incontra la Riunione Opere di Aiuto delle Chiese Orientali, riunite nella 95esima sessione.
Papa Francesco avrebbe avuto un incontro con funzionari del governo ucraino per cercare di comprendere se sarebbe potuto andare a Kyiv. Lo aveva annunciato ai bambini della manifestazione del Treno dei Bambini, lasciando tutti nello sconcerto. Perché non c’erano informazioni di una delegazione del governo ucraino in Vaticano, né c’erano iniziative in tal senso. E in realtà, l’incontro era qualcosa di diverso: organizzato da un amico argentino del Papa, l’incontro ha visto la partecipazione di due amici di questo Alejandro, del quale non sono state date moltte informazioni: Yevhen Yakushev di Mariupol e Denys Kolyada, consulente per il dialogo con le organizzazioni religiose, al quale si è unito, come amico personale di Kolyada, il vice rettore dell’Università Cattolica Ucraina a Leopoli, Myroslav Marynovych.