“Dobbiamo rompere quell’immaginario sull’educazione, secondo cui educare è riempire la testa di idee. Così educhiamo degli automi, dei macrocefali, non delle persone. Educare è rischiare nella tensione tra la testa, il cuore e le mani: in armonia, al punto da pensare quello che sento e faccio; da sentire quello che penso e faccio; da fare quello che sento e penso. È un’armonia”. Lo ha detto il Papa ieri mattina parlando alla delegazione del Global Researchers Advancing Catholic Education Project.
“Giuseppe ha rinunciato ai suoi sogni. E spesso anche noi dobbiamo rinunciarci, per poter accogliere l’asprezza del reale, per consentire all’austera fedeltà”.
Da Torino a Napoli, da Parma a Cagliari, da Verona a Roma, e ancora Firenze, Bari, Potenza e Palermo, sono solo alcune delle oltre 500 località, sparse in ogni regione d’Italia, dove sabato 30 aprile e domenica 1° maggio fioriranno “Le Rose di Santa Rita”: così si chiama l’evento nazionale organizzato dalla Fondazione Santa Rita da Cascia onlus per sostenere i progetti del monastero delle agostiniane di Cascia in favore del mondo dell’infanzia.
“Siamo lietissimi di portare a vostra conoscenza un avvenimento di tale importanza e di tale utilità per la Chiesa che, possiamo dirlo, farà epoca nella storia”. Con queste parole solenni il 4 dicembre 1916 Benedetto XV annunciava ai Cardinali riuniti in concistoro la promulgazione del Codice di Diritto Canonico.
“Lo scoppio della rivolta del ghetto di Varsavia, il 19 aprile 1943, fu un grido per la vita, la libertà, l'identità e il posto nel mondo per gli ebrei. L'anniversario di questa rivolta richiede una preghiera per la pace, soprattutto in Ucraina”, ha sottolineato monsignor Rafał Markowski, presidente del Comitato per il dialogo con l'ebraismo della Conferenza episcopale polacca.
Nei tempi antichi la Chiesa di Roma andava in pellegrinaggio alla tomba del martire e diacono Lorenzo il mercoledì dopo Pasqua. Lì infatti si celebra la “stazione” di quel giorno nel calendario delle stazioni quaresimali, che vanno dal Mercoledì delle Ceneri alla Domenica “in albis”.
L'esistenza, alle volte, è strana. Cosi è stata la vita del beato Raimondo Lullo. Laico del Terz'Ordine Regolare, studioso di matematica, astronomia e scrittore. Ma se ciò è già molto, gran parte della propria esperienza il beato l'ha trascorsa per la diffusione del vangelo.
Come di consueto nella settimana dopo Pasqua si terrà il seminario sulla direzione spirituale a servizio dell’accompagnamento vocazionale. Quest'anno si svolgerà di nuovo in presenza dal 19 al 22 aprile 2022 presso l'Hotel Domus Pacis di Assisi.
E’ morto il Cardinale messicano Javier Lozano Barragán, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari: era nato il 26 gennaio 1933 a Toluca, in Messico.
Dare amore agli anziani è questione di onore, perché ci porta a restituire loro l’amore che ci hanno donato, senza considerarli uno scarto. Perché questo del considerare le persone uno scarto è un male della società, che comincia con la sufficienza e che porta al fenomeno di dare fuoco alla coperta di un barbone e arriva al disprezzo di ogni vita umana. Nella udienza generale del mercoledì, Papa Francesco punta di nuovo il dito contro la cultura dello scarto, e definisce la restituzione dell’amore agli anziani come una questione di onore.
Con oltre seimila volumi è la più grande mostra itinerante di libri tattili per l’infanzia e dal 19 al 23 aprile farà tappa ad Assisi, a Palazzo Monte Frumentario. A tagliare il nastro nella cornice umbra, martedì 19 aprile alle 11, sarà Federico Bassani, campione paralimpico di nuoto reduce dalle Olimpiadi di Tokyo 2020, che inaugurerà la mostra dedicata ai più piccoli, insieme alla sindaca di Assisi, Stefania Proietti, alla presidente dell'Istituto Serafico, Francesca di Maolo, e ad alcuni insegnanti della zona che, in tutto il periodo della pandemia, hanno lavorato per sostenere i più fragili.
Così come San Pietro in Vaticano è stazione il lunedì di Pasqua per la lettura liturgica dagli Atti degli Apostoli che riferisce il discorso di Pietro nel secondo capitolo, così martedì di Pasqua è stazione San Paolo perché anticamente si leggeva un discorso di Paolo nel tredicesimo capitolo degli Atti.
“Accenderemo a Cracovia la Fiaccola della Pace e del Perdono di Santa Rita, con il forte augurio che la luce e il calore del suo fuoco, simbol della vittoria sulle tenebre che la nostra Rita è capace di portare in ogni cuore, raggiungano anche la vicina Ucraina e siano faro di dialogo, speranza e pace per questa terra martoriata dalla guerra e per tutta l’Europa che piange insieme al suo popolo. Invitiamo tutti a unirsi spiritualmente a questa importante missione”. Parla così Padre Luciano De Michieli, Rettore della Basilica di Santa Rita da Cascia, pensando al Gemellaggio con Cracovia, dove il 22 aprile avverrà l’accensione solenne della Fiaccola della Pace e del Perdono, simbolo dei festeggiamenti in onore di Santa Rita e dei suoi insegnamenti sempre vivi.
Da dieci anni la Fondazione Thouret si ispira al carisma e alla tradizione missionaria delle Suore della Carità di S.Giovanna Antida Thouret. Il suo stile di intervento è basato sulla reale prossimità.
La diplomazia della Santa Sede non può scegliere quali sfide sono più urgenti. Deve essere ovunque ci sia bisogno, sia quando ci sono difficili scenari (come possono essere oggi lo Yemen e l’Ucraina), sia quando si tratta di difendere i cristiani dalla persecuzione più blanda dell’imposizione dei nuovi diritti.
Il Vangelo è quello della pesca miracolosa, i ragazzi sono quelli delle GMG che dopo due anni, anche se la pandemia non è affatto finita e la fascia degli adolescenti continua ad essere la più colpita dal covid, hanno deciso di tornare tutti insieme a pregare insieme a Papa Francesco che dice loro: voi avete il fiuto per trovare la verità, vi auguro il fiuto di Giovanni e il coraggio di Pietro.
“Statione XLVIII. Lunedì a san Pietro”, scrive Pompeo Ugonio nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali.
Gesù dice: non temete, ma come fare, concretamente, a combattere la paura?
È una “Quaresima che sembra non avere fine” quella che ha colpito il mondo, dalla pandemia alla guerra scoppiata nel cuore dell’Europa, che si aggiunge ai conflitti in Medio Oriente, in Asia, in situazioni del mondo dove la Santa Sede è presene anche quando non c’è nessuno. E proprio per questo, oggi più che mai “abbiamo bisogno del Crocifisso Risorto”, sottolinea Papa Francesco nel tradizionale messaggio Urbi et Orbi di Pasqua. Una “Pasqua di guerra”, dice il Papa, di fronte alla quale “anche i nostri occhi sono increduli”.
Celebriamo oggi l’evento che ha cambiato le sorti dell’umanità: la resurrezione di Cristo. Se l’esito finale della vita di Gesù fosse stata la morte, la sua esistenza si sarebbe rivelata inutile ed insensata.