Sarà in una cattedrale vuota, ma il cui cantiere per la ricostruzione continua alacremente, che il coro di Notre-Dame eseguirà il tradizionale concerto di Natale. In quello che sarà il terzo evento in cattedrale dopo l’incendio del 15 aprile 2019, mentre i ponteggi esterni sono stati rimossi, il concerto di Natale segnala che la cattedrale sta riprendendo vita. E intanto si discute su come dovrà essere la ricostruzione: se dovrà essere tutto come era prima o se ci potrà essere qualcosa di nuovo.
L’Arcivescovo ortodosso di Atene e di tutta la Grecia, Ieronymos II, è stato dimesso il 30 novembre scorso dall’ospedale Evangeslismos dove era stato ricoverato il 19 novembre scorso dopo essere stato infettato dal coronavirus.
"Parlare del cosiddetto compromesso giuridico sulla protezione della vita è una falsificazione della realtà, perché si omette la parte più importante della controversia, cioè i bambini non nati e il loro inalienabile diritto alla vita". Lo scrive l'Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, nella Dichiarazione nel contesto della risoluzione del Parlamento Europeo sull'aborto in Polonia.
Nel 2019, ci sono stati più quasi crimini dettati dall’odio anticristiano. La cifra non viene da una delle organizzazioni di difesa dei cristiani perseguitati, ma dall’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che ha pubblicato un rapporto sul tema il 16 novembre, nella Giornata Internazionale della Tolleranza.
San Giovanni Paolo II il 15 marzo 1998 beatificava Monsignor Eugenio Bossilkov. Vescovo, sacerdote passionista la sua esistenza è stata tutta spesa per l'avvento del Regno di Cristo, sul mondo.
Mercoledì scorso, 25 novembre, fasci di luce rossa hanno illuminato con il colore del sangue la chiesa di San Giovanni nella città di Neumarkt, nel Land tedesco del Palatinato Superiore, per ricordare le migliaia di cristiani che ancora oggi, in tutto il mondo, subiscono persecuzione, discriminazione e perfino il martirio.
Questa volta il Consiglio di Stato ha dato ragione ai vescovi di Francia. Dopo la decisione del governo di limitare a 30 il numero massimo di partecipanti alle celebrazioni religiose, non importa quanto il luogo di culto fosse grande, i vescovi avevano protestato con il governo e si erano appellati al Consiglio di Stato Questo il 29 novembre ha dato ragione ai vescovi. Ora il governo ha 3 giorni per modificare il decreto.
Continua il braccio di ferro tra i vescovi francesi e il governo sulle restrizioni alla partecipazione alle celebrazioni religiose a causa della pandemia. Dopo aver già ricorso per i nuovi provvedimenti di lockdown, i vescovi francesi si appellano contro la decisione recente di ammettere solo un massimo di 30 fedeli alle celebrazioni, indipendentemente dalla grandezza della chiesa.
Sono molti i messaggi arrivati dal mondo cattolico al Patriarcato serbo per la morte di Irinej, Patriarca della Chiesa Serba, deceduto ieri 20 novembre a causa del covid-19.
"Abbiate fiducia che lo Spirito di Dio agisce in coloro che partecipano al Sinodo!". Con questa dichiarazione di fede nella via delle riforme, da attuarsi attraverso lo strumento del «Cammino sinodale» iniziato ufficialmente dalla Chiesa tedesca con la prima assemblea, riunitasi dal 30 gennaio al 1 febbraio 2020 a Francoforte, si chiude la lettera congiunta di cinque associazioni cattoliche tedesche, che, come dichiarano, rappresentano circa un milione e mezzo di cattolici tedeschi.
La Grecia in ansia per la salute dell’Arcivescovo ortodosso di Atene e di tutta la Grecia, Ieronymos, colpito dal coronavirus e ricoverato in ospedale nel reparto di terapia intensiva. La notizia è stata confermata con una nota ufficiale dalla Chiesa ortodossa ateniese.
È “Totus Tuus”, il motto episcopale di San Giovanni Paolo II preso dalla consacrazione a Maria di San Luigi di Monfort, il tema della settimana di indulgenza plenaria che si tiene a Vilnius, in Lituania dal 14 al 22 novembre. Una settimana che ricorda la festa della Madre della Misericordia della Porta dell’Aurora, che cade il 16 novembre.
Un vero shock per il parroco della chiesa cattolica di Cristo Re a Göteborg in Svezia Tobias Unnerstål che ha trovato tutto sottosopra venerdì scorso poco dopo pranzo: Qualcuno è entrato e ha buttato per terra tutto quello che era sull’altare, anche la, sedia su cui di solito siede il sacerdote è stata ribaltata e sono stati gettati per terra i libri dei canti.
Era nato il 17 ottobre 1923 nei pressi di Vilnius - oggi Lituania ma allora Polonia - il Cardinale Henryk Roman Gulbinowicz, Arcivescovo emerito di Wrocław, morto quest'oggi.
Il Rettorato del'Università Cattolica di Lublino Giovanni Paolo II in comunicato diffuso sabato chiarisce che non può però restare indifferente verso "false accuse, calunnie e diffamazioni, rivolte recentemente nei confronti del nostro santo patrono".
In un mondo scosso dal coronavirus, il Cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha sottolineato che l’Europa ha conosciuto e conosce il virus dell’egoismo, ma che ha sempre saputo andare oltre attraverso la cura della solidarietà.
«La comunione nella fede, che ecumenicamente è già visibile in molti modi, mira ad una unità che sarà tangibile anche come comunità eucaristica e come comunità della “Santa Cena”.
È una popolazione stremata, quella della zona orientale dell’Ucraina, che si trova nel mezzo di un conflitto difficile da definire, cui anche Papa Francesco si è riferito come “guerra ibrida”. E per questo, alle tante iniziative di solidarietà – inclusa la Colletta Speciale del Papa per l’Ucraina, che ha portato tante iniziative – la Chiesa Greco Cattolica Ucraina ha lanciato un altro evento, “Sfama il povero”, da replicare in tutto il mondo, in ogni diocesi greco-cattolica, in ogni parrocchia. Per evitare l’incubo di un nuovo “holodomor”.
A vederla così, senza ulteriori riferimenti cronologici e geografici, la si assocerebbe più all´archivio fotografico dei villaggi della Piana di Ninive, in Iraq, dove nella notte del 6 agosto del 2014 i terroristi dello Stato Islamico marciarono per cacciare le comunità cristiane, occupare le loro abitazioni, saccheggiare e profanare chiese, distruggere ogni traccia e simbolo cristiani.
Intervenuto al podcast della Congresso Eucaristico Internazionale l'Arcivescovo di Budapest, Cardinale Péter Erdő, ha rilansciato una intervista a 360 gradi.