Papa Francesco è giunto in Lettonia, seconda tappa del Viaggio apostolico nei Paesi Baltici. Il primo incontro ufficiale a Riga è quello con il Presidente della Repubblica, le autorità e il corpo diplomatico accreditato.
Nella Cattedrale di Kaunas Papa Francesco incontra i sacerdoti, i consacrati, i seminaristi e le religiose della Lituania. Siamo giunti quasi alla fine della sua seconda giornata lituana.
Il primo discorso ufficiale del suo viaggio apostolico nel Baltico Papa Francesco lo rivolge alle Autorità, ai rappresentanti della Società civile e ai membri del Corpo Diplomatico accreditato in Lituania.
Il no al gender dei giovani di Polonia è arrivato in una breve dichiarazione, inviata direttamente al segretariato del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, in cui si chiedeva ai vescovi europei di includere una frase, un accenno, una formula al tema che è così dirimente per la Chiesa polacca, ma non solo.
L'Estonia è l'ultima tappa del viaggio apostolico di Papa Francesco nel Baltico. E - come Lituania e Lettonia - l'Estonia ha riconquistato l'indipendenza dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991.
Come la Lituania, la Lettonia - seconda tappa del viaggio di Papa Francesco nel Baltico - è una nazione indipendente dal 1991.
Tra Chiesa e Stato ci sia una “collaborazione onesta e leale”, non una “separazione ostile”, con la consapevolezza che la Chiesa serve l’uomo, e non può tacere la verità. Il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, delinea con ACI Stampa il rapporto tra Chiesa e Stato al termine della plenaria dei vescovi europei, che si è tenuta a Poznan dal 13 al 16 settembre. Tema principale dell’assemblea era la solidarietà.
La Lituania è la prima tappa del Viaggio apostolico che Papa Francesco inizierà nel prossimo fine settimana e che successivamente lo condurrà in Lettonia ed Estonia.
La Chiesa è “nel mondo, ma non è del mondo”, e il suo obiettivo è di essere “coscienza critica, vale a dire profezia,” considerando che “la cosa più decisiva è la fedeltà a Gesù Cristo, al Vangelo”. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, lo sottolinea al termine della plenaria che ha Poznan ha riunito presidenti e delegati di 49 episcopali del continente.
Il nuovo segretario generale del consiglio della Conferenze Episcopali Europee proviene dal blocco ex sovietico, e cadrà durante il suo mandato il cinquantenario della fondazione del Consiglio. Padre Martin Michalicek è stato eletto oggi dai membri del CCEE, riuniti a Poznan (Polonia) per la loro plenaria dal 13 al 16 settembre.
Quella Europea una società fatta di solitudini, in cui si manifesta una crescente intolleranza per il modello antropologico cristiano, in cui prende piede il transumanesimo che nega il fatto che l’uomo sia fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Eppure, sottolinea il Cardinale Angelo Bagnasco “per l’Europa, la fede è il nostro dono, la fede in Gesù Cristo è la nostra ricchezza”. Mentre la storia ricorda che “allontanarsi da Cristo significa generare mostri”.
Sarà “Solidarietà in Europa” il tema dell’incontro dei membri del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, che si riuniscono nella loro assemblea plenaria a Poznan, in Polonia, dal 13 al 16 settembre. Ma prima ancora, si sono riuniti i vescovi dell’Europa Centrale, che hanno individuato nel gender uno dei temi cruciali per il futuro europeo.
La Beata Anna Kolesarova “fu uccisa per la sua resistenza e per la fermezza nel difendere la propria integrità fisica e la virtù della castità”.
La tutela dell'ambiente unisce la Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) che pregano insieme alla vigilia della celebrazione della Giornata mondiale di preghiera per la cura della creazione, istituita da Papa Francesco che cade il 1 ° settembre di ogni anno.
Il 26 agosto, nella Solennità della Beata Vergine Maria di Czestochowa, i polacchi onorano Maria come la Madre, la Regina e la Protettrice della nazione polacca. Jasna Gora è - come ha detto Papa Francesco - la capitale spirituale della Polonia.
La Grecia, e in particolare la regione di Atene, è devastata da una serie di incendi che finora hanno mietuto decine di morti. Al popolo greco si è rivolto il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I.
Cacciata dalla porta principale, lo scorso maggio, l’intercomunione rientra, in Germania, dalla finestra di servizio delle singole diocesi.
L’Europa e le migrazioni, una questione ormai più politica che culturale che però coinvolge moltissimo cristiani in fuga dal Medio Oriente soffocato dal fondamentalismo.
“Oggi siamo tutti consapevoli che le immani sofferenze di quella guerra furono proprio una inutile strage, e voi qui a Gorizia lo sapete probabilmente meglio degli altri, ma allora tutti respinsero l’appello papale alla pace”. Lo ha detto il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin durante la Lectio Magistralis alla conferenza ad Aquileia: "La guerra: una sconfitta per tutti. A cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale".
Si apre domani a Stoccolma il vertice annuale dei vescovi e delegati responsabili per la pastorale dei migranti delle Conferenze episcopali europee su invito del Vescovo della capitale svedese, il Cardinale Anders Arborelius, responsabile della sezione “migrazioni” della Commissione CCEE per la Pastorale Sociale. I lavori si concluderanno domenica 15 luglio e si incentreranno sul tema Un movimento di umanità: il flusso dei migranti e delle notizie. Il dialogo e la comunicazione per una cultura dell’incontro.