Assassinati 77 anni fa, chiamati i Samaritani da Markowa, oggi sono candidati agli altari. Si tratta della famiglia polacca Ulma, sterminata il 24 marzo 1944 per mano dei tedeschi per aver nascosto otto ebrei.
Il Santuario di Fontecolombo presso la città di Rieti è uno dei quattro santuari francescani che delimitano il cosiddetto "Cammino di Francesco nella Valle Santa reatina". Un gioiello di storia e spiritualità non molto conosciuto, ma che accoglie un importante tratto di vita di San Francesco. E' considerato "il Sinai francescano", è infatti questo il monte scelto da Francesco per stilare la regola definitiva del suo Ordine. ACI Stampa ha intervistato Fra Aldo La Neve, guardiano del Santuario.
L’ultima notizia è la scomparsa di una chiesa in Nagorno Karabakh, nel territorio che gli armeni chiamano Artsakh, e che è finito sotto il controllo dell’Azerbaijan dopo l’ultimo conflitto che si è concluso con un accordo doloroso per la stessa Armenia. Ma la preoccupazione generale è quella di una sostanziale riscrittura della storia, che sta andando a cancellare, insieme agli edifici, anche la memoria della presenza armena nel territorio.
Patriarca nuovo, diatribe vecchie. Appena insediatosi come Patriarca della Chiesa Ortodossa Serba, in una intervista, Porfirije ha fatto sapere che ha in mano lettere del Cardinale Aloijzije Stepinac a Pio XII che sarebbero, a suo dire, “problematiche”. E non si è fatta attendere la la risposta di monsignor Juraj Batleja, postulatore della causa di canonizzazione. Che ha sfidato il patriarca ortodosso a dire apertamente quali parti delle lettere del Cardinale Stepinac a Pio XII possano essere problematiche, sottolineando, per tutta risposta, che gli ortodossi che volevano testimoniare a favore di Stepinac dopo la guerra furono minacciati.
Si arriva oggi alle spalle di Piazza Navona, lo Stadio di Dominiziano, alla chiesa di Sant’Apollinare che prende il nome delle vicine Terme Neroniane Alessandrine. Oggi è la cappella della Pontificia Università della Santa Croce, di fronte al Museo Nazionale di Palazzo Altemps.
Papa Pio XI, il 22 giungo del 1930 elevava all'onore degli altari Lucia Filippini. Santa, maestra e donna di fede la sua esistenza si svolse per soli sessant'anni, ma fu piena di amore e di carità per i piccoli e per l'insegnamento.
Si resta sempre a via del Corso per la tappa del cammino stazionale e oggi si arriva a San Marcello al Corso.
Il 25 marzo 1962 spirava presso l'infermeria dell'Università Gregoriana di Roma, padre Felice Maria Cappello (1879-1962).
Il 23 febbraio 2021, nell'hospice di Carate Brianza, all'età di ottant'anni si è spento Fratel Fiorenzo Trivelli. Le esequie si sono tenute, nella chiesa del paese natale, giovedì 25 febbraio.
La stazione odierna fissata tra una delle più belle chiese del centro di Roma, porta ad elevare lo spirito in un inno secolare di gloria verso la Vergine e, con le reliquie dei Martiri qui venerati, rammenta come sia necessario cercare il Signore per ascoltare la sua parola e amarlo sempre più. Siamo a Santa Maria in Via Lata.
Nel quartiere Trionfale a Roma la solennità di San Giuseppe fa rivivere ogni anno la forza della fede delle origini della comunità. L’impegno dei sacerdoti e delle suore figli e figlie di Don Guanella che con il sostegno di San Pio X hanno evangelizzato quei prati alle pendici di Monte Mario.
Ultima settimana di Quaresima e la liturgia stazionale ci porta Trastevere alla chiesa di San Crisogono.
Il Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima ci propone una meditazione sul significato e l’importanza della Croce di Cristo. Ci troviamo ad appena una settimana dalla morte di Cristo e alcuni simpatizzanti ebrei di origine greca che si trovano a Gerusalemme rivolgono a Filippo e Andrea la richiesta di potere vedere Gesù. Questo gruppo di greci, che si erano avvicinati al Dio di Israele, rappresentano i popoli della terra che saranno attirati a Cristo dalla fecondità del suo sacrificio. Gesù stesso, infatti, affermerà che una volta innalzato sul patibolo della croce, attirerà tutti a sè, perché l’uomo non rimane insensibile “a tanto amore” di Dio nei confronti dell’umanità.
San Nicola in Carcere è la chiesa Regionale dei Pugliesi e dei Lucani. Oggi il cammino stazionale si ferma in questo edificio sacro fin dai tempi dei romani.
Il 10 marzo 1946, a Lviv (Leopoli) si tenne uno pseudo-Sinodo che mise fuori legge la Chiesa Greco Cattolica Ucraina e la condannò alla clandestinità. Settantacinque anni dopo, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo e padre della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, chiede di non dimenticare, anzi che ricordare è un dovere perché in fondo quello che è successo allora, può succedere ancora oggi. E sta già succedendo, almeno in alcuni dei territori occupati dalla Federazione Russa. Per questo, va studiata la storia: per evitare che questi eventi si ripetano. La verità storica “è un vaccino necessario quanto quello del coronavirus”.
Oggi si arriva all’ Esquilino alla chiesa di Sant' Eusebio. La chiesa viene menzionata per la prima volta già nel 474, all’epoca il martirologio ricordava al 4 agosto la festa di Eusebio, fondatore del “Titulus” (parrocchia) dallo stesso nome.
Oggi si celebra la solennità di San Giuseppe. Il santo della famiglia, del silenzio, dell’umiltà, colui che difese la vita di Gesù. Sappiamo poco di lui, ma la tradizione pensa che morì presto e accanto a lui c’erano Gesù e Maria. Per questo è anche patrono dei morenti.
Una basilica antica e una parrocchia moderna. La Basilica dei Santo Silvestro e Martino ai Monti è stata costruita da Papa Sergio II che fu Pontefice tra l’844 e l’847.
Il Santo Padre inizia la sua Lettera Apostolica con una espressione ben precisa: "con cuore di padre". L'Ordine religioso che lei guida ha avuto grande attenzione - fin dalle sue origini - per la figura di San Giuseppe.
C’è chi prende il caffè per tenersi sveglio, per fare una pausa, come digestivo dopo un buon pranzo. A casa, al bar, sul luogo di lavoro: un caffè è semplicemente "un pretesto per stare insieme". Ed è questo il nobile intento dei Frati Carmelitani Scalzi di S. Anna a Genova. Da un anno, ogni mattina, un gruppo sempre più grande di amici riceve, direttamente a casa propria, una "piccola tazzina di caffè caldo" e che si beve in cinque minuti. "Un caffè buono come il Vangelo" che viene inviato tramite Whatspp o Telegram a più di 3.780 persone sparse in Italia e nel mondo. ACI Stampa ne ha parlato con Padre Lorenzo Galbiati, ideatore del "Caffè Carmelitano".