Chi è Benedetto XVI? È un professore che vive la teologia come una forma di evangelizzazione, che sa parlare al cuore delle persone e che è attento a ciascuno dei suoi studenti. La descrizione è fatta da padre Stephan Horn, salvatoriano, che di Joseph Ratzinger fu assistente ai tempi di Ratisbona e che poi ha coordinato gli incontri del Ratzinger Schuelerkreis, il circolo di ex studenti che si ritrova quest’anno a Roma, il 26 – 27 settembre, in una forma nuova che rende i giovani del Nuovo Schuelerkreis più protagonisti, ma con un tema che più ratzingeriano non si può: “La questione di Dio nelle sfide attuali”.
Il 22 settembre sera un camion con la targa polacca entrava in Vaticano. Portava una campana che i pro lifer polacchi hanno voluto chiamare “La Voce dei non Nati”. E’ stata fusa nella manifattura della famiglia Felczyński di Rzeszow nelle regione Podkarpackie, nel sud della Polonia, per iniziativa della Fondazione “Sì alla Vita” dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Wojtyła Carolus, ascriptus est in Angelicum”. E’ il 1947. La prima pagina del libretto universitario recante in alto a destra - ben evidente - la foto di quel giovane studente polacco che diverrà Papa Giovanni Paolo II, ci riporta indietro nel tempo. Veniamo catapultati in quegli anni romani che Wojtyła visse con intensità di studio presso la “Pontificia Università Angelicum” di Roma, retta dai Padri Domenicani. Ci sorprende lo sguardo di quella foto.
San Pio da Pietrelcina è ricordato per il gran bene che ha seminato nel corso della sua esistenza per di venire in soccorso dei moltissimi fedeli che bussavano alla porta del suo animo.
Un gruppo di giovani di Assisi ha intrapreso un cammino nel bosco di San Francesco sulle orme di Carlo Acutis. Un piccolo pellegrinaggio quello organizzato dall’Ufficio di pastorale giovanile diocesano, ma intenso e ricco di momenti. Per prendere esempio da e farsi ispirare da Carlo Acutis, che presto sarà beatificato proprio ad Assisi. I ragazzi, in rappresentanza di alcune parrocchie della diocesi, accompagnati dai propri animatori e dall’equipe di Pastorale giovanile diocesana, sono partiti dal Monastero di Santa Croce ed hanno raggiunto la Basilica di San Francesco dove sono stati accolti dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino per un saluto e una benedizione. Selene Degli Esposti, coodirettrice Servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Assisi- Nocera Umbra- Gualdo Tadino racconta ad ACI stampa questa bella esperienza.
Anch’io ho avuto il privilegio nei miei anni giovani di approfittare di questa sua disponibilità di penitenza”. Il penitente è Giovanni Paolo II e il confessore Padre Pio. Non è certo un segreto che Giovanni Paolo II avesse una ammirazione particolare per Padre Pio. Il loro era stata un primo incontro speciale dal quale il giovane sacerdote polacco, era il 1948. Era uscito pensando che il frate fosse certo un santo, ma un po’ fuori di testa perché gli aveva predetto in qualche modo che sarebbe diventato Papa.
Trent'anni fa cadeva ucciso per mano della mafia il magistrato Rosario Livatino.
La chiesa ortodossa di Santa Sofia è la seconda chiesa più antica della capitale bulgara Sofia, e ha dato il nome alla città stessa, che prima si chiamava Serdica. Ed è stato proprio nel giorno della festa di Santa Sofia che le reliquie di San Clemente e San Potito, donate da Papa Francesco, sono state traslate nella chiesa paleocristiana, con una celebrazione solenne che ha mostrato un segno di ecumenismo in cammino.
Ancora una volta le parole di Gesù ci sconcertano perché rompono i nostri schemi e il nostro modo di pensare Dio. Un pericolo sempre incombente nella nostra vita di cristiani, ma anche in tante persone che si mostrano ostili nei confronti di Dio, è quello di credere o di combattere un “dio” che in realtà non esiste perché chiuso entro i nostri ristretti schemi mentali e piegato alle nostre aspettative.
Si prega con in mano un normale rosario, ma invece di Pater, Ave e Gloria, ai grani del rosario, ci si appella alla Misericordia di Dio: la coroncina della Divina Misericordia fu rivelata a Suor Faustina Kowalska a Vilnius, nella notte tra il 13 e il 14 settembre di 85 anni fa. E questa ricorrenza è stata festeggiata nella capitale lituana con una veglia, cui ha partecipato anche l’arcivescovo della città Gintaras Grusas, e con la preghiera della coroncina in lituano, polacco, inglese dalla casa di Santa Faustina a Vilnius.
Entrando nella chiesa di Sant'Ignazio al Campo Marzio, in uno degli altari di destra è sepolto il corpo di un cardinale, esposto dietro ad una teca: San Roberto Bellarmino (1542-1621).
Ad Helsinki, 45 anni fa, si firmò l’Atto finale di una conferenza che avrebbe poi dato vita all’OSCE. Ed è da quell’atto finale, con il VII principio centrato sulla libertà religiosa e sottoscritto anche dai Paesi del blocco sovietico che questa libertà religiosa non la applicavano in patria, che cominciò il lento dissolvimento della Cortina di Ferro, fino alla caduta del Muro di Berlino del 1989.
La collaborazione di San Giovanni Paolo II con la Pontificia Accademia delle Scienze non si esaurì solo, come abbiamo ricordato, con la questione Galileo.
Domenica scorsa abbiamo meditato, aiutati dalle parole di Gesù, sulla condotta da tenere nei confronti dei fratelli che commettono il peccato. Oggi è san Pietro che pone a Cristo un caso ben preciso: Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Alla base di questa domanda sta una questione molto concreta e cioè come comportarci quando il fratello ci fa del male. Nella parola “fratello” sono inclusi innanzitutto i fratelli della propria comunità, ma alla luce dell’universalità del messaggio di Cristo, essa comprende tutti gli uomini. L’istinto spontaneo che nasce nel cuore dell’uomo nei confronti del male ricevuto è quello di ricambiare.
Lontano dai palazzi vaticani, dal centro della città di Roma, dalle splendide chiese barocche e rinascimentali, sorge la Garbatella, periferico quartiere romano, nato durante il Ventennio fascista e divenuto, ormai, famoso in tutta Italia per la serie televisiva “I Cesaroni”.
"Mamma, devo mettere subito la mascherina?"No aspetta, prima ti devi pulire le mani con il detergente. "Uffa, non voglio, voglio andare a salutare gli altri!" No, ti ho detto, non farmi urlare, metti la mascherina". Otto del mattino, bambini accompagnati da genitori trepidanti davanti all’ingresso di una scuola elementare (veramente oggi si dovrebbe chiamare plesso scolastico). Non è il primo giorno di scuola come tanti altri. E’ il primo giorno di scuola nell’era Covid, dopo lunghi mesi di chiusura forzata, di convivenza con il "nemico invisibile", con la paura di non poter riprendere mai più la vita com’era “prima” del virus.
"La festa che ci apprestiamo a celebrare sarà la festa dei figli che accorrono al porto per dire alla fidente Stella del mare: Deo Gratias per averci salvato!". Così scrive il Rettore del Santuario della Madonna del Colle, Di Gesù don Adriano, sul sito ufficiale invitando fedeli e pellegrini a partecipare alla festa della Madonna del Colle il prossimo 15 settembre.
Alle volte la vita è veramente strana ed anche pochi attimi, se ben spesi, possono lasciare un segno indelebile nel tempo. Così è stata quella di Rosa Giovannetti.
File di letti sotto la volta spoglia di una chiesa, mentre dal rosone ormai senza più vetri un fiotto poderoso di luce inonda lo spazio e la figura di un piccolo frate si staglia tra quelle fila di letti e di dolore. E’ una foto in bianco e nero, e colpisce per la sua forza e la capacità evocativa.
Entrando nella chiesa di Sant'Agostino a Campo Marzio, in fondo alla navata di sinistra, accanto alla tomba di Santa Monica, si può ammirare l'altare di un grande santo. Ha indosso i paramenti vescovili e la statua lo ritrae mentre sta donando qualcosa ad una donna. Il suo nome è Tommaso da Villanova.